Quale modello di gestione per i servizi pubblici alla persona? Un'analisi delle conseguenze della privatizzazione sulla standardizzazione della risposta pubblica ai bisogni dell'individuo

Il suddetto lavoro di tesi ha lo scopo di indagare le conseguenze che, le politiche di privatizzazione e di aziendalizzazione, hanno apportato al sistema dei servizi pubblici, in particolare al sistema dei servizi pubblici alla persona. L'analisi parte da una panoramica degli articoli costituzionali che hanno diretta applicazione in materia di servizi pubblici, con l'intento di evidenziare l'importanza del principio di uguaglianza sostanziale ex art. 3 comma 2, di cui lo Stato deve positivamente farsi carico, e del diritti fondamentali costituzionalmente garantiti ex art. 2. A tal fine, è risultato fondamentale un breve excursus storico, che evidenzi le ragioni che hanno portato l'opinione pubblica e la classe politica a ritenere la privatizzazione una valida risposta. Si è cercato, in seguito, attraverso l'esposizione dei singoli modelli di gestione previsti dal nostro ordinamento, di evidenziarne le peculiarità e le modifiche che sono state apportate con le varie riforme che si sono susseguite dagli anni Novanta fino ai giorni nostri. Si è cercato, in particolare, di porre in luce il ruolo del Comune, in quanto ente locale più prossimo alla comunità di riferimento, ruolo sempre più sacrificato e limitato dalle più recenti scelte legislative. Infine, si è posta l'attenzione all'inserimento del principio del pareggio di bilancio all'interno della nostra Costituzione e alle conseguenze che esso ha nella elaborazione della risposta pubblica ai bisogni dell'individuo, ponendo un focus al processo che viene definito "standardizzazione" delle prestazioni. In ultimo, si è riportato il pensiero espresso in alcune sentenze sia della Corte Costituzionale che del supremo giudice amministrativo, sulla incomprimibilità del nucleo duro dei diritti costituzionalmente garantiti, davanti a motivazioni basate sui vincoli di spesa.