Il presente lavoro nasce con l’obiettivo di dimostrare che non si è mai troppo piccoli per imparare ad osservare le immagini e a comunicare con il linguaggio iconico, utilizzando segni, forme e colori come punto di partenza per acquisire nuove conoscenze. Infatti, nonostante quella in cui viviamo sia comunemente conosciuta come “la società dell’immagine”, le capacità di indagare il linguaggio iconico non sembrano così assodate e spesso i più piccoli assumono il ruolo di spettatori passivi del complesso panorama visivo che li circonda, limitando lo sviluppo di creatività ed immaginazione. A seguito di un excursus teorico sulla comunicazione visiva, sugli elementi cardine del linguaggio iconico e sul loro ruolo nelle epoche passate e nel mondo contemporaneo, vengono analizzate le procedure messe in atto dalla mente quando si trova di fronte ad un’immagine. Nel secondo capitolo viene esaminato il ruolo, fondamentale ed impegnativo, che la scuola e gli insegnanti devono assumere nei confronti dell’educazione all’immagine. Se da un lato lo sviluppo visivo di ogni individuo inizia già poco dopo la nascita, dall’altro esso migliora continuamente grazie all’esperienza diretta e alle interazioni sociali e la scuola, in quanto contesto educativo collettivo, può svolgere un’importante compito nel sostenere queste competenze. Uno strumento particolarmente efficace per sviluppare un’educazione in questo senso e utile per favorire l’avvicinamento dei più piccoli alle immagini risulta essere l’albo illustrato, le cui caratteristiche e possibilità di utilizzo didattico vengono analizzate nella seconda parte del lavoro di tesi. Le illustrazioni dei libri per l’infanzia possono infatti offrire numerosi spunti di riflessione e allo stesso tempo rappresentare punti di partenza per intraprendere percorsi di educazione visuale. Il progetto sperimentato parte quindi dai libri di Hervè Tullet, particolarmente adatti nella scuola dell’infanzia perché in possesso di una geniale forza comunicativa che va oltre il semplice utilizzo delle parole, e prosegue con una personale interpretazione del materiale, intraprendendo un percorso circolare che vede l’albo illustrato, inteso come medium, come punto di partenza e di arrivo del progetto. Ispirandosi alle sue grafiche, ai sui colori e alle sue bizzarre creazioni è stato progettato un percorso che parte dall’utilizzo dei segni grafici come linguaggio autonomo per arrivare alla codifica semantica e alla creazione di un piccolo albo illustrato, potenziando allo stesso tempo differenti competenze legate al linguaggio visivo.

Immagini e linguaggio visivo nella scuola dell’infanzia. L’albo illustrato come strumento formativo per riflettere e creare.

TONEGUTTI, CAROLA
2021/2022

Abstract

Il presente lavoro nasce con l’obiettivo di dimostrare che non si è mai troppo piccoli per imparare ad osservare le immagini e a comunicare con il linguaggio iconico, utilizzando segni, forme e colori come punto di partenza per acquisire nuove conoscenze. Infatti, nonostante quella in cui viviamo sia comunemente conosciuta come “la società dell’immagine”, le capacità di indagare il linguaggio iconico non sembrano così assodate e spesso i più piccoli assumono il ruolo di spettatori passivi del complesso panorama visivo che li circonda, limitando lo sviluppo di creatività ed immaginazione. A seguito di un excursus teorico sulla comunicazione visiva, sugli elementi cardine del linguaggio iconico e sul loro ruolo nelle epoche passate e nel mondo contemporaneo, vengono analizzate le procedure messe in atto dalla mente quando si trova di fronte ad un’immagine. Nel secondo capitolo viene esaminato il ruolo, fondamentale ed impegnativo, che la scuola e gli insegnanti devono assumere nei confronti dell’educazione all’immagine. Se da un lato lo sviluppo visivo di ogni individuo inizia già poco dopo la nascita, dall’altro esso migliora continuamente grazie all’esperienza diretta e alle interazioni sociali e la scuola, in quanto contesto educativo collettivo, può svolgere un’importante compito nel sostenere queste competenze. Uno strumento particolarmente efficace per sviluppare un’educazione in questo senso e utile per favorire l’avvicinamento dei più piccoli alle immagini risulta essere l’albo illustrato, le cui caratteristiche e possibilità di utilizzo didattico vengono analizzate nella seconda parte del lavoro di tesi. Le illustrazioni dei libri per l’infanzia possono infatti offrire numerosi spunti di riflessione e allo stesso tempo rappresentare punti di partenza per intraprendere percorsi di educazione visuale. Il progetto sperimentato parte quindi dai libri di Hervè Tullet, particolarmente adatti nella scuola dell’infanzia perché in possesso di una geniale forza comunicativa che va oltre il semplice utilizzo delle parole, e prosegue con una personale interpretazione del materiale, intraprendendo un percorso circolare che vede l’albo illustrato, inteso come medium, come punto di partenza e di arrivo del progetto. Ispirandosi alle sue grafiche, ai sui colori e alle sue bizzarre creazioni è stato progettato un percorso che parte dall’utilizzo dei segni grafici come linguaggio autonomo per arrivare alla codifica semantica e alla creazione di un piccolo albo illustrato, potenziando allo stesso tempo differenti competenze legate al linguaggio visivo.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
708017_tonegutti708017-definitiva.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 6.15 MB
Formato Adobe PDF
6.15 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/39376