The thesis aims to study the normative relevance of disability in the Italian criminal justice system, with a focus in particular on the discipline of imputability and the cause of exclusion of mental illness. In relation to the latter, we will analyse which spaces of capacity and responsibility are recognized to the person with mental disabilities and how the criminal justice system is consistent with the UN Convention on the Rights of Persons with Disabilities, adopted by the UN General Assembly on December 13, 2006, then ratified and made enforceable in Italy with the law of March 3, 2009, n. 18. The institution of imputability is critically examined from a conventionally oriented and inclusive perspective. This study is necessary in order to address the issue of the recognition of equal rights and, above all, duties to persons with disabilities, considering that even through the attribution of duties one can and must "promote respect for their inherent dignity" and their "full and effective participation in society on an equal basis with others" (Art. 1 CRPD). In order to provide an overview of the subject, we will deal with definitional issues concerning concepts such as "disability", "criminal legal capacity" and "insanity", referring to doctrinal studies and case law on the subject and highlighting the problems that can arise from these notions in the criminal justice system. The analysis first considers the evolution of the protection of the rights of persons with disabilities in the supranational context, and then proceeds to examine the Italian penal system. First of all, we briefly go over the norms protecting the disabled person when he/she is the offended party in the crime, then we proceed with an in-depth examination of the institution of imputability, from its origins to its current formulation. Finally, we examine the causes of exclusion or diminution of imputability of partial and total insanity and the specific discipline of deaf-mutism. Even in this case, these issues are addressed with the aim of highlighting the problematic aspects and the contrasts with the guidelines of the above-mentioned UN Convention.

La tesi si propone di studiare la rilevanza normativa della disabilità nell’ordinamento penale italiano, con un focus in particolare sulla disciplina dell’imputabilità e della causa di esclusione della stessa dell’infermità mentale. In relazione a quest’ultimo tema, si analizzeranno quali spazi di capacità e di responsabilità siano riconosciuti alla persona con disabilità psichica e quanto il sistema penale si dimostri coerente con la Convenzione ONU dei Diritti delle Persone con Disabilità, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 13 dicembre 2006, poi ratificata e resa esecutiva in Italia con la legge 3 marzo 2009, n. 18. L’istituto dell’imputabilità viene approfondito criticamente in un’ottica convenzionalmente orientata e inclusiva; questo studio risulta necessario per affrontare il tema del riconoscimento di eguali diritti e, soprattutto, doveri alle persone con disabilità, ritenendosi che anche attraverso l’attribuzione di doveri si possa e si debba “promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità” e la loro “piena ed effettiva partecipazione nella società su base di uguaglianza con gli altri” (art. 1 CRPD). Al fine di fornire un inquadramento della materia si trattano le questioni definitorie riguardanti concetti quali “disabilità”, “capacità giuridico penale” e “infermità di mente”, facendo riferimento agli studi dottrinali e alla giurisprudenza in materia ed evidenziando le problematicità che da queste nozioni possono scaturire nel sistema penale. L’analisi considera in primo luogo l’evoluzione della tutela dei diritti delle persone con disabilità in ambito sovranazionale, per poi procedere alla disamina della disciplina penale italiana. Dapprima si ripercorrono sinteticamente le norme a tutela del soggetto disabile qualora sia persona offesa del reato, poi si procede con l’approfondimento dell’istituto dell’imputabilità, dalle sue origini alla sua formulazione attuale. Infine si esaminano le cause di esclusione o diminuzione dell’imputabilità del vizio di mente parziale e totale e la specifica disciplina in materia di sordomutismo. Anche in questo caso si affrontano queste tematiche con la finalità di farne emergere gli aspetti problematici e contrastanti con gli indirizzi della sopracitata Convenzione ONU.

Disabilità e diritto penale

DIANZANI, ELENA
2020/2021

Abstract

La tesi si propone di studiare la rilevanza normativa della disabilità nell’ordinamento penale italiano, con un focus in particolare sulla disciplina dell’imputabilità e della causa di esclusione della stessa dell’infermità mentale. In relazione a quest’ultimo tema, si analizzeranno quali spazi di capacità e di responsabilità siano riconosciuti alla persona con disabilità psichica e quanto il sistema penale si dimostri coerente con la Convenzione ONU dei Diritti delle Persone con Disabilità, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 13 dicembre 2006, poi ratificata e resa esecutiva in Italia con la legge 3 marzo 2009, n. 18. L’istituto dell’imputabilità viene approfondito criticamente in un’ottica convenzionalmente orientata e inclusiva; questo studio risulta necessario per affrontare il tema del riconoscimento di eguali diritti e, soprattutto, doveri alle persone con disabilità, ritenendosi che anche attraverso l’attribuzione di doveri si possa e si debba “promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità” e la loro “piena ed effettiva partecipazione nella società su base di uguaglianza con gli altri” (art. 1 CRPD). Al fine di fornire un inquadramento della materia si trattano le questioni definitorie riguardanti concetti quali “disabilità”, “capacità giuridico penale” e “infermità di mente”, facendo riferimento agli studi dottrinali e alla giurisprudenza in materia ed evidenziando le problematicità che da queste nozioni possono scaturire nel sistema penale. L’analisi considera in primo luogo l’evoluzione della tutela dei diritti delle persone con disabilità in ambito sovranazionale, per poi procedere alla disamina della disciplina penale italiana. Dapprima si ripercorrono sinteticamente le norme a tutela del soggetto disabile qualora sia persona offesa del reato, poi si procede con l’approfondimento dell’istituto dell’imputabilità, dalle sue origini alla sua formulazione attuale. Infine si esaminano le cause di esclusione o diminuzione dell’imputabilità del vizio di mente parziale e totale e la specifica disciplina in materia di sordomutismo. Anche in questo caso si affrontano queste tematiche con la finalità di farne emergere gli aspetti problematici e contrastanti con gli indirizzi della sopracitata Convenzione ONU.
ITA
The thesis aims to study the normative relevance of disability in the Italian criminal justice system, with a focus in particular on the discipline of imputability and the cause of exclusion of mental illness. In relation to the latter, we will analyse which spaces of capacity and responsibility are recognized to the person with mental disabilities and how the criminal justice system is consistent with the UN Convention on the Rights of Persons with Disabilities, adopted by the UN General Assembly on December 13, 2006, then ratified and made enforceable in Italy with the law of March 3, 2009, n. 18. The institution of imputability is critically examined from a conventionally oriented and inclusive perspective. This study is necessary in order to address the issue of the recognition of equal rights and, above all, duties to persons with disabilities, considering that even through the attribution of duties one can and must "promote respect for their inherent dignity" and their "full and effective participation in society on an equal basis with others" (Art. 1 CRPD). In order to provide an overview of the subject, we will deal with definitional issues concerning concepts such as "disability", "criminal legal capacity" and "insanity", referring to doctrinal studies and case law on the subject and highlighting the problems that can arise from these notions in the criminal justice system. The analysis first considers the evolution of the protection of the rights of persons with disabilities in the supranational context, and then proceeds to examine the Italian penal system. First of all, we briefly go over the norms protecting the disabled person when he/she is the offended party in the crime, then we proceed with an in-depth examination of the institution of imputability, from its origins to its current formulation. Finally, we examine the causes of exclusion or diminution of imputability of partial and total insanity and the specific discipline of deaf-mutism. Even in this case, these issues are addressed with the aim of highlighting the problematic aspects and the contrasts with the guidelines of the above-mentioned UN Convention.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/39366