Negli ultimi decenni si è assistito ad un incremento dell'interesse del mondo occidentale verso le medicine non convenzionali come la medicina ayurvedica. L'Ayurveda (termine sanscrito che significa "scienza della vita") è un sistema sanitario tradizionale della medicina indiana nato migliaia di anni fa. Numerosi farmaci ayurvedici (noti anche come "medicinali complementari¿) vengono impiegati per il trattamento e la gestione di varie malattie negli esseri umani. [1] Tuttavia, ci sono sempre più preoccupazioni riguardo la sicurezza di questi preparati; uno dei principali rischi che comporta l'uso di questi composti è la presenza di elementi potenzialmente tossici come ad esempio il piombo e il cadmio. Questi metalli derivano dalle piante che vengono utilizzate in tali medicine, (le piante a loro volta li assimilano dal suolo o dai fertilizzanti), ma anche da particolari tipologie di lavorazione; in altri casi gli elementi vengono aggiunti intenzionalmente in alcuni preparati ayurvedici perchè, secondo la tradizione, posseggono proprietà terapeutiche particolari.[2] Lo scopo di questo lavoro di tesi è quantificare il contenuto di alcuni metalli e semimetalli come Al,Ca, Cd, Cr, Cu, Fe, K, Mg, Mn, Ni, P, Pb, Sr e Zn in 5 campioni di preparati ayurvedici acquistati in India. uguali due a due escluso uno: Panchamrit Parpati (due confezioni) Nag Bhasma (due confezioni) e Naga Bhasma. Di questi sono valutati i contenuti totali e la potenziale tossicità dei metalli in essi contenuti, in base alla posologia indicata in etichetta e le dosi massime di assunzione consentite, stabilite dalla JEFCA (Joint FAO/WHO Expert Committee on Food Additives). Si è, inoltre, valutata l'omogeneità di contenuto, all'interno della stessa confezione e tra le due disponibili, in quanto studi precedenti avevano rilevato la presenza di disomogeneità di composizione in prodotti simili. Successivamente si è valutata la bioaccessibilità di alcuni metalli (Al, As, Ba, Cd, Cu, Fe, Ni, Pb e Zn). Sia quest'ultima sia la quantificazione totale sono state determinate attraverso spettroscopia ad emissione ottica a plasma ad accoppiamento induttivo (ICP-OES). Nella seconda parte si è analizzata la quantità di piombo mediante voltammetria differenziale a impulsi, avvalendosi di un elettrodo a pasta di carbonio modificato per deposizione di film di mercurio (MF-CPE) in un campione, il Nag Bhasma. Si riscontrano elevate concentrazioni di alluminio, calcio, magnesio, fosforo e ferro in tutti i campioni. Nel Naga Bhasma sono presenti quantità elevate di cadmio e di zinco ma anche di piombo così come anche nelle due confezioni di Nag Bhasma. Oltre a ciò si può affermare che le due confezioni uguali contengono quantità simili di analiti, quindi non si sono trovati problemi di omogeneità. Infine la determinazione di piombo per via elettrochimica ha dato risultati simili a quelli ottenuti per via spettroscopica con una percentuale di errore inferiore al 10%, dimostrando che la voltammetria può essere un'alternativa per l'analisi di preparati ayurvedici
Analisi di preparazioni ayurvediche con metodi spettroscopici ed elettrochimici e caratterizzazione di prodotti commerciali
TOMA, DIANA IARINA
2016/2017
Abstract
Negli ultimi decenni si è assistito ad un incremento dell'interesse del mondo occidentale verso le medicine non convenzionali come la medicina ayurvedica. L'Ayurveda (termine sanscrito che significa "scienza della vita") è un sistema sanitario tradizionale della medicina indiana nato migliaia di anni fa. Numerosi farmaci ayurvedici (noti anche come "medicinali complementari¿) vengono impiegati per il trattamento e la gestione di varie malattie negli esseri umani. [1] Tuttavia, ci sono sempre più preoccupazioni riguardo la sicurezza di questi preparati; uno dei principali rischi che comporta l'uso di questi composti è la presenza di elementi potenzialmente tossici come ad esempio il piombo e il cadmio. Questi metalli derivano dalle piante che vengono utilizzate in tali medicine, (le piante a loro volta li assimilano dal suolo o dai fertilizzanti), ma anche da particolari tipologie di lavorazione; in altri casi gli elementi vengono aggiunti intenzionalmente in alcuni preparati ayurvedici perchè, secondo la tradizione, posseggono proprietà terapeutiche particolari.[2] Lo scopo di questo lavoro di tesi è quantificare il contenuto di alcuni metalli e semimetalli come Al,Ca, Cd, Cr, Cu, Fe, K, Mg, Mn, Ni, P, Pb, Sr e Zn in 5 campioni di preparati ayurvedici acquistati in India. uguali due a due escluso uno: Panchamrit Parpati (due confezioni) Nag Bhasma (due confezioni) e Naga Bhasma. Di questi sono valutati i contenuti totali e la potenziale tossicità dei metalli in essi contenuti, in base alla posologia indicata in etichetta e le dosi massime di assunzione consentite, stabilite dalla JEFCA (Joint FAO/WHO Expert Committee on Food Additives). Si è, inoltre, valutata l'omogeneità di contenuto, all'interno della stessa confezione e tra le due disponibili, in quanto studi precedenti avevano rilevato la presenza di disomogeneità di composizione in prodotti simili. Successivamente si è valutata la bioaccessibilità di alcuni metalli (Al, As, Ba, Cd, Cu, Fe, Ni, Pb e Zn). Sia quest'ultima sia la quantificazione totale sono state determinate attraverso spettroscopia ad emissione ottica a plasma ad accoppiamento induttivo (ICP-OES). Nella seconda parte si è analizzata la quantità di piombo mediante voltammetria differenziale a impulsi, avvalendosi di un elettrodo a pasta di carbonio modificato per deposizione di film di mercurio (MF-CPE) in un campione, il Nag Bhasma. Si riscontrano elevate concentrazioni di alluminio, calcio, magnesio, fosforo e ferro in tutti i campioni. Nel Naga Bhasma sono presenti quantità elevate di cadmio e di zinco ma anche di piombo così come anche nelle due confezioni di Nag Bhasma. Oltre a ciò si può affermare che le due confezioni uguali contengono quantità simili di analiti, quindi non si sono trovati problemi di omogeneità. Infine la determinazione di piombo per via elettrochimica ha dato risultati simili a quelli ottenuti per via spettroscopica con una percentuale di errore inferiore al 10%, dimostrando che la voltammetria può essere un'alternativa per l'analisi di preparati ayurvediciFile | Dimensione | Formato | |
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