Molto spesso le esperienze didattiche proposte ai bambini riguardanti la disciplina storica si servono di una didattica prettamente tradizionale la quale si serve unicamente della storia generale narrando i fatti più significativi accaduti nel passato che i bambini devono adeguatamente ricordare senza tenere in considerazione la pluralità di tracce del passato presenti a livello locale e nazionale che consentirebbero loro di approfondire periodi storici differenti, non necessariamente presenti nei manuali, ma che potrebbero destare maggiormente il loro interesse. Un approccio di questo tipo porta in grembo limiti considerevoli oltre a non costituire una forma di apprendimento significativo per i bambini. Partendo da queste considerazioni, il progetto di tesi si propone di andare a verificare se una didattica laboratoriale della storia, proposta alternativa rispetto alla forma più tradizionale, grazie all’uso di fonti iconografiche, possa implementare la capacità dei bambini di ricavare informazioni ed interpretare le fonti stesse. Pertanto, il lavoro di tesi predisposto si è articolato su due piani: uno teorico e uno sperimentale strettamente legati tra loro in quanto nella trattazione teorica sono andate a definirsi le fondamenta che hanno guidato il lavoro di sperimentazione in classe. Nel primo capitolo si propone un excursus sul Marchesato di Saluzzo, dalle origini al progressivo declino, facendo riferimento al Castello della Manta, emblema della ricca storia locale della zona. La trattazione prosegue analizzando le prospettive di vita che si prefiguravano alle donne in epoca medievale, ponendo poi l’accento su come esse venivano rappresentate nell’iconografia facendo riferimento a significative opere e in modo particolare alle Eroine del castello della Manta. Per quanto concerne la parte sperimentale essa si compone di una sezione relativa ai fondamenti teorici propri della disciplina in cui vengono presentati i significati che la parola “storia” può assumere, alle diverse tipologie di storia che possono essere insegnante in classe, riservando maggiore attenzione alla storia locale e alle sue potenzialità, al significato di fonte e delle diverse tipologie analizzandone limiti e potenzialità di ciascuna , riservando una trattazione particolare alle fonti iconografiche. In un secondo tempo viene proposto un excursus relativo a come la storia sia stata insegnata nella scuola primaria per poi mettere in luce le potenzialità proprie della didattica laboratoriale della storia utilizzata come vero e proprio percorso di ricerca andando a identificarne i tratti salienti. Segue l’inquadramento e la presentazione della classe in cui è stata svolta la sperimentazione vera e propria ed infine l’intervento didattico messo in atto il quale ha coinvolto i bambini per un totale di dieci incontri in cui, attraverso forme proprie di didattica laboratoriale, hanno avuto la possibilità di imparare ad analizzare ed interpretare le fonti iconografiche femminili, riuscendo così a portare a termine il compito complesso affidatogli permettendo dunque di valutare l’efficacia di una didattica di questo tipo.

Le Eroine del castello della Manta. Le fonti iconografiche femminili nella didattica laboratoriale: una sperimentazione sul campo

BLENGIO, BARBARA
2021/2022

Abstract

Molto spesso le esperienze didattiche proposte ai bambini riguardanti la disciplina storica si servono di una didattica prettamente tradizionale la quale si serve unicamente della storia generale narrando i fatti più significativi accaduti nel passato che i bambini devono adeguatamente ricordare senza tenere in considerazione la pluralità di tracce del passato presenti a livello locale e nazionale che consentirebbero loro di approfondire periodi storici differenti, non necessariamente presenti nei manuali, ma che potrebbero destare maggiormente il loro interesse. Un approccio di questo tipo porta in grembo limiti considerevoli oltre a non costituire una forma di apprendimento significativo per i bambini. Partendo da queste considerazioni, il progetto di tesi si propone di andare a verificare se una didattica laboratoriale della storia, proposta alternativa rispetto alla forma più tradizionale, grazie all’uso di fonti iconografiche, possa implementare la capacità dei bambini di ricavare informazioni ed interpretare le fonti stesse. Pertanto, il lavoro di tesi predisposto si è articolato su due piani: uno teorico e uno sperimentale strettamente legati tra loro in quanto nella trattazione teorica sono andate a definirsi le fondamenta che hanno guidato il lavoro di sperimentazione in classe. Nel primo capitolo si propone un excursus sul Marchesato di Saluzzo, dalle origini al progressivo declino, facendo riferimento al Castello della Manta, emblema della ricca storia locale della zona. La trattazione prosegue analizzando le prospettive di vita che si prefiguravano alle donne in epoca medievale, ponendo poi l’accento su come esse venivano rappresentate nell’iconografia facendo riferimento a significative opere e in modo particolare alle Eroine del castello della Manta. Per quanto concerne la parte sperimentale essa si compone di una sezione relativa ai fondamenti teorici propri della disciplina in cui vengono presentati i significati che la parola “storia” può assumere, alle diverse tipologie di storia che possono essere insegnante in classe, riservando maggiore attenzione alla storia locale e alle sue potenzialità, al significato di fonte e delle diverse tipologie analizzandone limiti e potenzialità di ciascuna , riservando una trattazione particolare alle fonti iconografiche. In un secondo tempo viene proposto un excursus relativo a come la storia sia stata insegnata nella scuola primaria per poi mettere in luce le potenzialità proprie della didattica laboratoriale della storia utilizzata come vero e proprio percorso di ricerca andando a identificarne i tratti salienti. Segue l’inquadramento e la presentazione della classe in cui è stata svolta la sperimentazione vera e propria ed infine l’intervento didattico messo in atto il quale ha coinvolto i bambini per un totale di dieci incontri in cui, attraverso forme proprie di didattica laboratoriale, hanno avuto la possibilità di imparare ad analizzare ed interpretare le fonti iconografiche femminili, riuscendo così a portare a termine il compito complesso affidatogli permettendo dunque di valutare l’efficacia di una didattica di questo tipo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/39213