Un tempo l’infanzia si trascorreva prevalentemente all’esterno e ne sono testimoni la maggior parte delle persone nate nella generazione precedente alla nostra; oggi, invece, complici tutti i cambiamenti che ha subito la società, non è più così. Fare scuola all’aria aperta sembra essere diventato un miraggio nella maggior parte delle istituzioni. La vita scolastica si concentra infatti all’interno delle mura degli edifici, basandosi prevalentemente su un apprendimento trasmissivo, verbale o visivo, quasi mai esperienziale. Cambiare prospettiva e permettere all’educazione di svolgersi outdoor è una peculiarità che solo determinate realtà sono riuscite a cogliere, nonostante sia un aspetto di notevole rilevanza e sia supportato da numerose ricerche che ne evidenziano i benefici. La ricerca sperimentale che è stata svolta mira a rilevare la school readiness, ossia la prontezza scolastica agli apprendimenti previsti per il futuro ciclo di studi, dei bambini cinquenni che hanno frequentato una scuola dell’infanzia outdoor, paragonandola con altrettanti che hanno frequentato una scuola dell’infanzia tradizionale. La risposta ipotetica fornita a tale questione si basa sugli svariati aspetti positivi sviluppati dalle scuole nel bosco a livello fisico, cognitivo e sociale. Si ipotizza che le scuole caratterizzate da un costante rapporto con il “fuori” e da una didattica esperienziale favoriscano lo sviluppo della readiness scolastica, così da ottenere un risultato maggiore rispetto a quello ottenuto dalle scuole tradizionali. Per rispondere a questa domanda sono stati utilizzati degli strumenti di rilevazione della prontezza scolastica che si compongono di un test per la rilevazione della readiness cognitiva e di tre scale di valutazione atte a rilevare rispettivamente le abilità sociali, le abilità motorie e l’autonomia. Il campione su cui sono state svolte tali rilevazioni è costituito da due scuole dell’infanzia nel bosco con un numero totale di 9 bambini e da due sezioni di scuola dell’infanzia tradizionale, che hanno fornito anch’esse 9 cinquenni. I risultati ottenuti hanno riscontrato una buona prontezza scolastica in entrambe le realtà, nonostante ciò vi è una divergenza a favore delle scuole dell’infanzia nel bosco. Ricerche future potranno ampliare tale studio estendendo numericamente il campione e prestando attenzione a rispettare, nella scelta dello stesso, la proporzione tra scuole dell’infanzia pubbliche e private presenti sul territorio italiano.
EDUCAZIONE ALL’ARIA APERTA: LA NATURA DIVENTA MAESTRA. RICERCA SPERIMENTALE SULLA READINESS AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA NEL BOSCO.
ZORGNIOTTI, MARTINA
2021/2022
Abstract
Un tempo l’infanzia si trascorreva prevalentemente all’esterno e ne sono testimoni la maggior parte delle persone nate nella generazione precedente alla nostra; oggi, invece, complici tutti i cambiamenti che ha subito la società, non è più così. Fare scuola all’aria aperta sembra essere diventato un miraggio nella maggior parte delle istituzioni. La vita scolastica si concentra infatti all’interno delle mura degli edifici, basandosi prevalentemente su un apprendimento trasmissivo, verbale o visivo, quasi mai esperienziale. Cambiare prospettiva e permettere all’educazione di svolgersi outdoor è una peculiarità che solo determinate realtà sono riuscite a cogliere, nonostante sia un aspetto di notevole rilevanza e sia supportato da numerose ricerche che ne evidenziano i benefici. La ricerca sperimentale che è stata svolta mira a rilevare la school readiness, ossia la prontezza scolastica agli apprendimenti previsti per il futuro ciclo di studi, dei bambini cinquenni che hanno frequentato una scuola dell’infanzia outdoor, paragonandola con altrettanti che hanno frequentato una scuola dell’infanzia tradizionale. La risposta ipotetica fornita a tale questione si basa sugli svariati aspetti positivi sviluppati dalle scuole nel bosco a livello fisico, cognitivo e sociale. Si ipotizza che le scuole caratterizzate da un costante rapporto con il “fuori” e da una didattica esperienziale favoriscano lo sviluppo della readiness scolastica, così da ottenere un risultato maggiore rispetto a quello ottenuto dalle scuole tradizionali. Per rispondere a questa domanda sono stati utilizzati degli strumenti di rilevazione della prontezza scolastica che si compongono di un test per la rilevazione della readiness cognitiva e di tre scale di valutazione atte a rilevare rispettivamente le abilità sociali, le abilità motorie e l’autonomia. Il campione su cui sono state svolte tali rilevazioni è costituito da due scuole dell’infanzia nel bosco con un numero totale di 9 bambini e da due sezioni di scuola dell’infanzia tradizionale, che hanno fornito anch’esse 9 cinquenni. I risultati ottenuti hanno riscontrato una buona prontezza scolastica in entrambe le realtà, nonostante ciò vi è una divergenza a favore delle scuole dell’infanzia nel bosco. Ricerche future potranno ampliare tale studio estendendo numericamente il campione e prestando attenzione a rispettare, nella scelta dello stesso, la proporzione tra scuole dell’infanzia pubbliche e private presenti sul territorio italiano.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/39209