Questa tesi analizza il ruolo centrale che la scuola dell’infanzia può assumere nella formazione del metodo scientifico nel bambino. In opposizione ad un modello di educazione tradizionale trasmissivo, conservatore, omologante, si pone la necessità di una modifica nel modo di pensare in ambito educativo scientifico, in una logica pedagogica che punta verso la cura della crescita integrale e globale del fanciullo tramite sensibilizzazione, atteggiamenti di confidenza e di riflessione critica nei confronti degli aspetti più propriamente scientifici del mondo in cui al giorno d’oggi si è immersi. La tesi si suddivide in due parti principali in cui, nella prima, vengono illustrati gli aspetti prettamente teorici riguardanti il focus della trattazione: viene esposta l’evoluzione della visione del bambino nel corso dei secoli con riferimento ai pedagogisti e alle loro teorie, alle normative susseguitesi e ai riferimenti in esse all’ambito scientifico e ad alcuni dei più noti scrittori del tempo; si approfondiscono le motivazioni del perché fare scienze nella scuola dell’infanzia con un rimando alle strategie educativo-didattiche appropriate da utilizzare affinché l’insegnamento e l’apprendimento risulti efficace; viene sviluppato un inquadramento teorico scientifico sugli ecosistemi e sulle sue suddivisioni; infine, vengono esposti e approfonditi gli strumenti utilizzati per il progetto pensato tenendo in considerazione le caratteristiche che li contraddistinguono. Nella seconda parte della tesi viene invece proposta una progettazione didattica curricolare intitolata “Scopriamo gli ecosistemi attraverso le fiabe, gli albi illustrati e i cartoni”, da proporre ai bambini di una sezione della scuola dell’infanzia e da mettere in atto durante tutto il corso dell’anno scolastico, il quale ha come obiettivo quello di far conoscere le caratteristiche dei biomi terrestri, acquatici e artificiali ai bambini attraverso l’utilizzo del metodo scientifico e facendo leva su quelli che sono considerati gli elementi distintivi della fascia di età dai tre anni ai sei anni, ovvero la curiosità, l’esplorazione, la scoperta del nuovo. Le attività proposte hanno inoltre l’obiettivo di indagare e sviluppare competenze molto specifiche quali osservare, analizzare, formulare ipotesi, fare confronti, verificare presenti anche all’interno dei campi di esperienza e, in generale, delle Indicazioni Nazionali 2012. L’analisi della teoria pedagogica di alcuni dei più famosi esponenti delle diverse correnti, la realtà dei contesti educativi osservati durante il tirocinio e le potenzialità degli strumenti utilizzati, mettono in luce la necessità di un rinnovamento delle pratiche educative basandosi su una nuova idea di conoscenza e dell’introduzione di un curricolo scientifico fin dalla scuola dell’infanzia che porta ad un apprendimento esperienziale del mondo che ci circonda.

FIABE, ALBI E CARTONI ANIMATI: ALLA SCOPERTA DEGLI ECOSISTEMI. Un progetto per la scuola dell’infanzia.

INSOGNA, ALESSIA
2021/2022

Abstract

Questa tesi analizza il ruolo centrale che la scuola dell’infanzia può assumere nella formazione del metodo scientifico nel bambino. In opposizione ad un modello di educazione tradizionale trasmissivo, conservatore, omologante, si pone la necessità di una modifica nel modo di pensare in ambito educativo scientifico, in una logica pedagogica che punta verso la cura della crescita integrale e globale del fanciullo tramite sensibilizzazione, atteggiamenti di confidenza e di riflessione critica nei confronti degli aspetti più propriamente scientifici del mondo in cui al giorno d’oggi si è immersi. La tesi si suddivide in due parti principali in cui, nella prima, vengono illustrati gli aspetti prettamente teorici riguardanti il focus della trattazione: viene esposta l’evoluzione della visione del bambino nel corso dei secoli con riferimento ai pedagogisti e alle loro teorie, alle normative susseguitesi e ai riferimenti in esse all’ambito scientifico e ad alcuni dei più noti scrittori del tempo; si approfondiscono le motivazioni del perché fare scienze nella scuola dell’infanzia con un rimando alle strategie educativo-didattiche appropriate da utilizzare affinché l’insegnamento e l’apprendimento risulti efficace; viene sviluppato un inquadramento teorico scientifico sugli ecosistemi e sulle sue suddivisioni; infine, vengono esposti e approfonditi gli strumenti utilizzati per il progetto pensato tenendo in considerazione le caratteristiche che li contraddistinguono. Nella seconda parte della tesi viene invece proposta una progettazione didattica curricolare intitolata “Scopriamo gli ecosistemi attraverso le fiabe, gli albi illustrati e i cartoni”, da proporre ai bambini di una sezione della scuola dell’infanzia e da mettere in atto durante tutto il corso dell’anno scolastico, il quale ha come obiettivo quello di far conoscere le caratteristiche dei biomi terrestri, acquatici e artificiali ai bambini attraverso l’utilizzo del metodo scientifico e facendo leva su quelli che sono considerati gli elementi distintivi della fascia di età dai tre anni ai sei anni, ovvero la curiosità, l’esplorazione, la scoperta del nuovo. Le attività proposte hanno inoltre l’obiettivo di indagare e sviluppare competenze molto specifiche quali osservare, analizzare, formulare ipotesi, fare confronti, verificare presenti anche all’interno dei campi di esperienza e, in generale, delle Indicazioni Nazionali 2012. L’analisi della teoria pedagogica di alcuni dei più famosi esponenti delle diverse correnti, la realtà dei contesti educativi osservati durante il tirocinio e le potenzialità degli strumenti utilizzati, mettono in luce la necessità di un rinnovamento delle pratiche educative basandosi su una nuova idea di conoscenza e dell’introduzione di un curricolo scientifico fin dalla scuola dell’infanzia che porta ad un apprendimento esperienziale del mondo che ci circonda.
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