Background: Eco-guided prostate mapping is, as recommended by LG, the diagnostic standard for the detection of suspected CaP. The Fusion biopsy, according to the increasingly accredited use of mp-MRI, is however becoming a diagnostic tool of increasing importance declared. Objective: The main objective of this thesis is the evaluation of the different diagnostic capacity of MRI-driven prostate biopsy alone with fusion-imaging technique compared to its integration with standard biopsy samples in biopsy-naive patients. The secondary objectives, aim at detecting the incidence of post-procedural complications in the two biopsy methods. Methods: The study collected 726 patients, divided into group A (FB only), represented by 389 patients, and group B (FB+MP), represented by 337 patients. The main inclusion criteria were: positive magnetic resonance imaging (according to Pi-Rads score) and first prostate biopsy. The continuous variables were presented as mean + standard deviation, the categorical variables were expressed as median and interquartile range. The comparability of the two groups was assessed by the Mann-Whitney and Chi-Quadro tests. For each group the detection rate and the relative confidence interval were estimated. A subgroup analysis of group B patients was also performed using McNemar's test to evaluate the concordance between the results obtained. The significance of the prostate tumours detected by the two methods was evaluated according to the updated criteria of Epstein and START group. The complications were collected and classified according to the Clavien-Dindo classification. A logistic regression model was used to evaluate which type of biopsy was related to a higher risk of complications. The results were presented in terms of odds ratios with a 95% confidence interval. Results: The detection rate was 59.89% (233\389) in Group A with IC 0.55027 - 0.647677, and 62.6% in Group B (211\337) with IC 0.57445 - 0.677771, thus not highlighting any difference between the two methods. Considering the clinically significant tumours, the detection rate was 56.2% (219/389) in Group A with IC 0.514 - 0.612, and 53.1% (179/337) in Group B with IC 0.487 - 0, 584, not highlighting any difference between the two methods. In the analysis of subgroup B, McNemar's test showed a significant difference between the two biopsy techniques in diagnostic capacity; in particular, 30 patients (8.9%) escaped diagnosis with the Fusion method alone (p<0.01). However, if we consider only patients with a diagnosis of clinically significant cancer (179 patients), this difference no longer reaches statistical significance (p=0.05); patients with csPCa not diagnosed at Fusion biopsy were 13/179 (7.2%). For what concern complications, in the analysis of the odds ratio no complication was found to be more and significantly related to the type of biopsy. Conclusion: The results of this retrospective study confirm that the execution of only targeted biopsy guided by mp-MRI (Fusion Biopsy) is safe and effective in patients with suspected "biopsy-naive" CaP. In particular, Fusion Biopsy alone, compared to the integration of the same with standard samples, allows a detection rate of prostatic neoplasm completely overlapping; allows a detection rate of only clinically significant neoplasms completely overlapping; allows a lower rate of periprocedural complications, even if the differences recorded were not significantly significant.

Background: Il mapping prostatico eco-guidato rappresenta, come raccomandato dalle LG, lo standard diagnostico per la ricerca di sospetto CaP. La fusion biopsy, parallelamente al sempre più accreditato uso della mp-MRI, sta tuttavia diventando uno strumento diagnostico di sempre più dichiarata importanza. Obiettivo: Lobiettivo principale di questa tesi è la valutazione della diversa capacità diagnostica della sola biopsia prostatica guidata dalla RM con tecnica fusion-imaging rispetto allintegrazione della stessa con prelievi bioptici standard in pazienti biopsy-naive. Gli obiettivi secondari mirano invece alla rilevazione dellincidenza di complicanze post-procedurali nelle due metodiche bioptiche. Metodi: Lo studio ha raccolto 726 pazienti, divisi nel gruppo A (solo FB), rappresentato da 389 pazienti, e nel gruppo B (FB+MP), rappresentato da 337 pazienti. I criteri di inclusione principali sono stati: risonanza magnetica positiva (secondo score Pi-Rads) e prima biopsia prostatica.. Le variabili continue sono state presentate come media+deviazione standard, le variabili categoriche sono state espresse come mediana e range interquartile. La comparabilità dei due gruppi è stata vagliata tramite il test di Mann-Whitney e Chi-Quadro. Per ciascun gruppo è stato stimato il detection rate ed il relativo intervallo di confidenza. E inoltre stata eseguita unanalisi di sottogruppo dei pazienti del gruppo B utilizzando il test di McNemar per la valutazione della concordanza tra i risultati ottenuti. La significatività dei tumori prostatici rilevati con le due metodiche è stata valutata secondo i criteri aggiornati di Epstein e dello START group. Le complicanze sono state raccolte e classificate secondo la classificazione di Clavien-Dindo. Tramite un modello di regressione logistico si è valutato quale tipo di biopsia fosse correlato a un maggior rischio di complicanze. I risultati sono stati presentati in termini di odds ratio con intervallo di confidenza al 95%. Risultati: La detection rate è risultata essere 59.89% (233\389) nel Gruppo A con IC 0,55027 - 0,647677, e 62.6% nel Gruppo B (211\337) con IC 0,57445 - 0,677771, non evidenziando quindi alcuna differenza tra le due metodiche. Prendendo in esame i tumori clinicamente significativi, la detection rate risulta essere 56.2% (219/389) nel Gruppo A con IC 0,514 - 0,612, e 53.1% (179/337) nel gruppo B con IC 0,487 - 0, 584, non evidenziando anche in questo caso alcuna differenza tra le due metodiche. Allanalisi del sottogruppo B, il test di McNemar evidenzia una differenza significativa tra le due tecniche di biopsia nella capacità diagnostica; in particolare 30 pazienti (8.9%) risultano sfuggire alla diagnosi con la sola metodica Fusion (p<0.01). Se però andiamo a considerare solo i pazienti con diagnosi di tumore clinicamente significativo (179 pazienti), tale differenza non raggiunge più la significatività statistica (p=0.05); i pazienti con csPCa non diagnosticati alla Fusion biopsy risultano essere 13/179 (7.2%). Per quanto riguarda lanalisi delle complicanze, dei 726 pazienti presi in esame, allanalisi degli odds ratio nessuna complicanza è risultata essere maggiormente e significativamente correlata al tipo di biopsia. Conclusione: I risultati di questo studio retrospettivo confermano che lesecuzione della sola biopsia mirata guidata dalla mp-MRI (Fusion Biopsy) è sicura ed efficace nei pazienti con sospetto CaP biopsy-naive. In particolare, la sola Fusion Biopsy, rispetto allintegrazione della stessa con prelievi standard, consente una detection rate della neoplasia prostatica del tutto sovrapponibile; consente una detection rate delle sole neoplasie clinicamente significative del tutto sovrapponibile; consente un minor tasso di complicanze periprocedurali, anche se le differenze registrate non sono risultate significativamente significative.

BIOPSIA PROSTATICA GUIDATA DALLA RISONANZA MAGNETICA CON O SENZA ASSOCIAZIONE DI PRELIEVI STANDARD IN PAZIENTI CON SOSPETTA NEOPLASIA PROSTATICA "BIOPSY-NAIVE": VALUTAZIONE RETROSPETTIVA DELLA CAPACITA' DIAGNOSTICA DELLE DUE TECNICHE

ROSSI, GIANLUCA
2018/2019

Abstract

Background: Il mapping prostatico eco-guidato rappresenta, come raccomandato dalle LG, lo standard diagnostico per la ricerca di sospetto CaP. La fusion biopsy, parallelamente al sempre più accreditato uso della mp-MRI, sta tuttavia diventando uno strumento diagnostico di sempre più dichiarata importanza. Obiettivo: Lobiettivo principale di questa tesi è la valutazione della diversa capacità diagnostica della sola biopsia prostatica guidata dalla RM con tecnica fusion-imaging rispetto allintegrazione della stessa con prelievi bioptici standard in pazienti biopsy-naive. Gli obiettivi secondari mirano invece alla rilevazione dellincidenza di complicanze post-procedurali nelle due metodiche bioptiche. Metodi: Lo studio ha raccolto 726 pazienti, divisi nel gruppo A (solo FB), rappresentato da 389 pazienti, e nel gruppo B (FB+MP), rappresentato da 337 pazienti. I criteri di inclusione principali sono stati: risonanza magnetica positiva (secondo score Pi-Rads) e prima biopsia prostatica.. Le variabili continue sono state presentate come media+deviazione standard, le variabili categoriche sono state espresse come mediana e range interquartile. La comparabilità dei due gruppi è stata vagliata tramite il test di Mann-Whitney e Chi-Quadro. Per ciascun gruppo è stato stimato il detection rate ed il relativo intervallo di confidenza. E inoltre stata eseguita unanalisi di sottogruppo dei pazienti del gruppo B utilizzando il test di McNemar per la valutazione della concordanza tra i risultati ottenuti. La significatività dei tumori prostatici rilevati con le due metodiche è stata valutata secondo i criteri aggiornati di Epstein e dello START group. Le complicanze sono state raccolte e classificate secondo la classificazione di Clavien-Dindo. Tramite un modello di regressione logistico si è valutato quale tipo di biopsia fosse correlato a un maggior rischio di complicanze. I risultati sono stati presentati in termini di odds ratio con intervallo di confidenza al 95%. Risultati: La detection rate è risultata essere 59.89% (233\389) nel Gruppo A con IC 0,55027 - 0,647677, e 62.6% nel Gruppo B (211\337) con IC 0,57445 - 0,677771, non evidenziando quindi alcuna differenza tra le due metodiche. Prendendo in esame i tumori clinicamente significativi, la detection rate risulta essere 56.2% (219/389) nel Gruppo A con IC 0,514 - 0,612, e 53.1% (179/337) nel gruppo B con IC 0,487 - 0, 584, non evidenziando anche in questo caso alcuna differenza tra le due metodiche. Allanalisi del sottogruppo B, il test di McNemar evidenzia una differenza significativa tra le due tecniche di biopsia nella capacità diagnostica; in particolare 30 pazienti (8.9%) risultano sfuggire alla diagnosi con la sola metodica Fusion (p<0.01). Se però andiamo a considerare solo i pazienti con diagnosi di tumore clinicamente significativo (179 pazienti), tale differenza non raggiunge più la significatività statistica (p=0.05); i pazienti con csPCa non diagnosticati alla Fusion biopsy risultano essere 13/179 (7.2%). Per quanto riguarda lanalisi delle complicanze, dei 726 pazienti presi in esame, allanalisi degli odds ratio nessuna complicanza è risultata essere maggiormente e significativamente correlata al tipo di biopsia. Conclusione: I risultati di questo studio retrospettivo confermano che lesecuzione della sola biopsia mirata guidata dalla mp-MRI (Fusion Biopsy) è sicura ed efficace nei pazienti con sospetto CaP biopsy-naive. In particolare, la sola Fusion Biopsy, rispetto allintegrazione della stessa con prelievi standard, consente una detection rate della neoplasia prostatica del tutto sovrapponibile; consente una detection rate delle sole neoplasie clinicamente significative del tutto sovrapponibile; consente un minor tasso di complicanze periprocedurali, anche se le differenze registrate non sono risultate significativamente significative.
ITA
Background: Eco-guided prostate mapping is, as recommended by LG, the diagnostic standard for the detection of suspected CaP. The Fusion biopsy, according to the increasingly accredited use of mp-MRI, is however becoming a diagnostic tool of increasing importance declared. Objective: The main objective of this thesis is the evaluation of the different diagnostic capacity of MRI-driven prostate biopsy alone with fusion-imaging technique compared to its integration with standard biopsy samples in biopsy-naive patients. The secondary objectives, aim at detecting the incidence of post-procedural complications in the two biopsy methods. Methods: The study collected 726 patients, divided into group A (FB only), represented by 389 patients, and group B (FB+MP), represented by 337 patients. The main inclusion criteria were: positive magnetic resonance imaging (according to Pi-Rads score) and first prostate biopsy. The continuous variables were presented as mean + standard deviation, the categorical variables were expressed as median and interquartile range. The comparability of the two groups was assessed by the Mann-Whitney and Chi-Quadro tests. For each group the detection rate and the relative confidence interval were estimated. A subgroup analysis of group B patients was also performed using McNemar's test to evaluate the concordance between the results obtained. The significance of the prostate tumours detected by the two methods was evaluated according to the updated criteria of Epstein and START group. The complications were collected and classified according to the Clavien-Dindo classification. A logistic regression model was used to evaluate which type of biopsy was related to a higher risk of complications. The results were presented in terms of odds ratios with a 95% confidence interval. Results: The detection rate was 59.89% (233\389) in Group A with IC 0.55027 - 0.647677, and 62.6% in Group B (211\337) with IC 0.57445 - 0.677771, thus not highlighting any difference between the two methods. Considering the clinically significant tumours, the detection rate was 56.2% (219/389) in Group A with IC 0.514 - 0.612, and 53.1% (179/337) in Group B with IC 0.487 - 0, 584, not highlighting any difference between the two methods. In the analysis of subgroup B, McNemar's test showed a significant difference between the two biopsy techniques in diagnostic capacity; in particular, 30 patients (8.9%) escaped diagnosis with the Fusion method alone (p<0.01). However, if we consider only patients with a diagnosis of clinically significant cancer (179 patients), this difference no longer reaches statistical significance (p=0.05); patients with csPCa not diagnosed at Fusion biopsy were 13/179 (7.2%). For what concern complications, in the analysis of the odds ratio no complication was found to be more and significantly related to the type of biopsy. Conclusion: The results of this retrospective study confirm that the execution of only targeted biopsy guided by mp-MRI (Fusion Biopsy) is safe and effective in patients with suspected "biopsy-naive" CaP. In particular, Fusion Biopsy alone, compared to the integration of the same with standard samples, allows a detection rate of prostatic neoplasm completely overlapping; allows a detection rate of only clinically significant neoplasms completely overlapping; allows a lower rate of periprocedural complications, even if the differences recorded were not significantly significant.
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
780116_tesicaricabile-convertitopdf.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 2.2 MB
Formato Adobe PDF
2.2 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/39141