The present dissertation concerns the conservation treatment of an ancient terrestrial telescope with accompanying support, tripod and wooden case belonging to the collections of Cavour Castle in Santena. The artefact is of outstanding value both as a material testimony of the diffusion of scientific progress among the Piedmontese aristocracy and as a rare example of japanned telescope, attesting the circulation of such decorative style in Piedmont between the 17th and the 18th century. A detailed historic research was made necessary in order to solve some questions left blank by the absence of archival data regarding the manufacture and dating of the telescope. The study investigated the history of the people who have dwelled in the castle, the diffusion of chinoiserie in Piedmont and the material and styling features of terrestrial telescopes. The comparison of the collected data with those of similar scientific instruments allowed to date the artefact in the XVIII century and to localize the manufacture context in the northern Italian area. The specificity of the object -- due to the unusual combination of techniques, the assembling of various types of materials and the lack of technical data in the specific literature -- called for a preliminary study which evolved along a twofold direction: the characterization of the material components of the artefact was carried out through diagnostic analysis, while tests were conducted on mock-ups reproducing the peculiar painting technique of the exterior tube of the telescope, embellished with a red lacquer applied on leather. The outcomes of this first exploratory survey have proved to be of paramount importance for the designing and implementation of the conservation treatment as they allowed to choose the right methodology and products to be applied on the artefact. The treatment aimed at ensuring both the resolution of the extant conservative issues and the permanence of the traces left on the instrument by time and events. Finally, focusing on the future of the telescope within the context of the museum, some necessary preventive measures were suggested so as to minimize as much as possible the recurrence, in the course of time, of the degradation issues encountered in the course of this study.

Il presente elaborato di tesi magistrale tratta dell'intervento di conservazione e restauro condotto su un antico strumento scientifico proveniente dal Castello Cavour a Santena. Questo si compone di un telescopio terrestre e degli elementi accessori di corredo necessari per il suo utilizzo, quali: la base di supporto, il treppiede e la custodia. L'opera in oggetto sottende una duplice valenza, in quanto testimonianza materica della diffusione del progresso scientifico nel contesto dell'aristocrazia piemontese e, nel medesimo tempo, costituisce un raro esempio di telescopio decorato in stile orientale, attestante il gusto per la moda delle chinoiserie diffusasi anche in Piemonte tra il XVII e il XVIII secolo. L'assenza di dati archivistici circa la manifattura e la datazione dell'opera ha reso necessario un articolato studio storico-artistico volto a chiarire alcuni aspetti relativi alle vicende inerenti i diversi personaggi che hanno abitato il Castello di Santena, alla diffusione delle decorazioni ¿alla China¿ in area piemontese e alle caratteristiche materiche e decorative dei telescopi terrestri. Il confronto degli elementi acquisiti con quelli relativi a strumenti scientifici analoghi ha consentito di formulare un'ipotesi di datazione del manufatto al XVIII secolo e circoscrivere il suo l'ambito di produzione all'Italia settentrionale. La singolarità del manufatto, legata all'inusuale accostamento di tecniche esecutive eterogenee e all'assemblaggio di diverse tipologie di materiali, associata alla carenza di dati tecnici nella letteratura di riferimento, ha reso indispensabile una prima fase di studio articolata su due fronti: da un lato l'approfondimento diagnostico condotto direttamente sull'opera mirato alla caratterizzazione dei materiali costitutivi, dall'altro lo studio della peculiare tecnica pittorica del tubo esterno del telescopio, decorato con una lacca rossa applicata su cuoio, mediante la realizzazione di modelli ad hoc. Su questi ultimi sono state condotte prove applicative volte all'individuazione dei prodotti e delle metodologie idonee per lo svolgimento delle operazioni di restauro. Gli esiti di questa prima fase di approfondimento conoscitivo si sono rivelati di estrema importanza per la progettazione ed esecuzione del restauro che, rispettando il concetto di ¿minimo intervento¿, ha garantito sia la risoluzione delle problematiche conservative in essere, sia la permanenza delle tracce che il tempo e gli eventi passati hanno lasciato sullo strumento. Nell'ottica di un restauro che non si esaurisca all'interno del laboratorio, ma che volga lo sguardo anche e soprattutto al futuro dell'opera nel tempo e all'interno del museo, sono state infine indicate le condizioni conservative più idonee per il manufatto e le operazioni di manutenzione necessarie al fine di limitare quanto più possibile il ripresentarsi, nel tempo, delle stesse problematiche riscontrate durante le diverse fasi di studio e di intervento qui presentate.

Il telescopio "alla China" del Castello Cavour di Santena. Scelte metodologiche per la conservazione e il restauro di un antico strumento scientifico polimaterico.

AVENI, SARA
2015/2016

Abstract

Il presente elaborato di tesi magistrale tratta dell'intervento di conservazione e restauro condotto su un antico strumento scientifico proveniente dal Castello Cavour a Santena. Questo si compone di un telescopio terrestre e degli elementi accessori di corredo necessari per il suo utilizzo, quali: la base di supporto, il treppiede e la custodia. L'opera in oggetto sottende una duplice valenza, in quanto testimonianza materica della diffusione del progresso scientifico nel contesto dell'aristocrazia piemontese e, nel medesimo tempo, costituisce un raro esempio di telescopio decorato in stile orientale, attestante il gusto per la moda delle chinoiserie diffusasi anche in Piemonte tra il XVII e il XVIII secolo. L'assenza di dati archivistici circa la manifattura e la datazione dell'opera ha reso necessario un articolato studio storico-artistico volto a chiarire alcuni aspetti relativi alle vicende inerenti i diversi personaggi che hanno abitato il Castello di Santena, alla diffusione delle decorazioni ¿alla China¿ in area piemontese e alle caratteristiche materiche e decorative dei telescopi terrestri. Il confronto degli elementi acquisiti con quelli relativi a strumenti scientifici analoghi ha consentito di formulare un'ipotesi di datazione del manufatto al XVIII secolo e circoscrivere il suo l'ambito di produzione all'Italia settentrionale. La singolarità del manufatto, legata all'inusuale accostamento di tecniche esecutive eterogenee e all'assemblaggio di diverse tipologie di materiali, associata alla carenza di dati tecnici nella letteratura di riferimento, ha reso indispensabile una prima fase di studio articolata su due fronti: da un lato l'approfondimento diagnostico condotto direttamente sull'opera mirato alla caratterizzazione dei materiali costitutivi, dall'altro lo studio della peculiare tecnica pittorica del tubo esterno del telescopio, decorato con una lacca rossa applicata su cuoio, mediante la realizzazione di modelli ad hoc. Su questi ultimi sono state condotte prove applicative volte all'individuazione dei prodotti e delle metodologie idonee per lo svolgimento delle operazioni di restauro. Gli esiti di questa prima fase di approfondimento conoscitivo si sono rivelati di estrema importanza per la progettazione ed esecuzione del restauro che, rispettando il concetto di ¿minimo intervento¿, ha garantito sia la risoluzione delle problematiche conservative in essere, sia la permanenza delle tracce che il tempo e gli eventi passati hanno lasciato sullo strumento. Nell'ottica di un restauro che non si esaurisca all'interno del laboratorio, ma che volga lo sguardo anche e soprattutto al futuro dell'opera nel tempo e all'interno del museo, sono state infine indicate le condizioni conservative più idonee per il manufatto e le operazioni di manutenzione necessarie al fine di limitare quanto più possibile il ripresentarsi, nel tempo, delle stesse problematiche riscontrate durante le diverse fasi di studio e di intervento qui presentate.
ITA
The present dissertation concerns the conservation treatment of an ancient terrestrial telescope with accompanying support, tripod and wooden case belonging to the collections of Cavour Castle in Santena. The artefact is of outstanding value both as a material testimony of the diffusion of scientific progress among the Piedmontese aristocracy and as a rare example of japanned telescope, attesting the circulation of such decorative style in Piedmont between the 17th and the 18th century. A detailed historic research was made necessary in order to solve some questions left blank by the absence of archival data regarding the manufacture and dating of the telescope. The study investigated the history of the people who have dwelled in the castle, the diffusion of chinoiserie in Piedmont and the material and styling features of terrestrial telescopes. The comparison of the collected data with those of similar scientific instruments allowed to date the artefact in the XVIII century and to localize the manufacture context in the northern Italian area. The specificity of the object -- due to the unusual combination of techniques, the assembling of various types of materials and the lack of technical data in the specific literature -- called for a preliminary study which evolved along a twofold direction: the characterization of the material components of the artefact was carried out through diagnostic analysis, while tests were conducted on mock-ups reproducing the peculiar painting technique of the exterior tube of the telescope, embellished with a red lacquer applied on leather. The outcomes of this first exploratory survey have proved to be of paramount importance for the designing and implementation of the conservation treatment as they allowed to choose the right methodology and products to be applied on the artefact. The treatment aimed at ensuring both the resolution of the extant conservative issues and the permanence of the traces left on the instrument by time and events. Finally, focusing on the future of the telescope within the context of the museum, some necessary preventive measures were suggested so as to minimize as much as possible the recurrence, in the course of time, of the degradation issues encountered in the course of this study.
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