Nel primo capitolo, dopo aver definito il concetto di danno alla persona, si offre una panoramica storica che ne abbraccia l’evoluzione, partendo dall’emanazione del Codice civile fino ai tempi odierni. In seguito, il capitolo si dedica all’analisi delle varie componenti che costituiscono il danno alla persona di natura non patrimoniale, quali il danno biologico, il danno morale, il danno esistenziale e le diverse categorie di danno delineate nel corso del tempo dalla giurisprudenza. Si conclude con un esame dell’altra componente del danno alla persona, ossia il danno di natura patrimoniale. Il secondo capitolo si concentra sull’approfondimento dell’accertamento e della successiva liquidazione del danno alla persona. Inizialmente, viene presentata l’invalidità permanente come manifestazione concreta delle conseguenze derivanti dalla compromissione dell’integrità psicofisica sulla vita della vittima. Successivamente, si esamina il processo di accertamento di tale invalidità, attribuendo particolare importanza alla figura del medico legale, il professionista incaricato di determinare il grado percentuale di invalidità permanente mediante un’analisi approfondita e una serie di valutazioni. Rivestono un ruolo cruciale nel determinare il grado percentuale di invalidità permanente i “barèmes medico-legali”, cioè le tabelle delle invalidità. La trattazione mette in evidenza la diversità tra le varie tipologie di tabelle medico-legali, esponendo le peculiarità di ognuna, i potenziali problemi che possono insorgere a causa di tali differenze e le soluzioni adottate per mitigare tali questioni. Il capitolo prosegue con l’analisi dettagliata della liquidazione del danno alla persona. Vengono approfonditi i principi cardine che regolano la liquidazione del danno biologico, quali il principio dell’integralità del risarcimento, quello di evitare sperequazioni e, infine, quello di evitare duplicazioni. L’attenzione si sposta poi sui criteri utilizzati per la liquidazione del danno alla persona, analizzando per prime le situazioni in cui questi criteri vengono dettati esplicitamente dalla legge e, poi, affrontando le situazioni in cui questi riferimenti legislativi mancano ed è quindi necessario ricorrere a un approccio equitativo. In questo contesto, viene presentato il metodo equitativo noto come “punto variabile” o “metodo milanese”, introdotto dalla giurisprudenza come strumento per raggiungere una valutazione equa. L’elaborato offre anche una breve digressione sulle tabelle di Milano, le tabelle che sono state create dalla giurisprudenza e che hanno ottenuto il maggior successo in termini di utilizzabilità, equità e completezza, come sottolineato anche dalla stessa Cassazione. Inoltre, viene esaminato in che termini e in quali circostanze il giudice possa fare applicazione della cosiddetta personalizzazione, ossia in quali casi egli si possa discostare dal risultato tabellare per liquidare un determinato danno. Infine, sono messe a confronto le differenze tra la liquidazione del danno biologico da parte dell’Inail in caso di infortunio sul luogo di lavoro e la liquidazione del danno biologico basata sulla responsabilità civile. Nel terzo e ultimo capitolo, sono analizzate tre recenti sentenze della Corte di cassazione relative a tre temi importanti inerenti al danno alla persona, ossia il danno differenziale da aggravamento della patologia preesistente, la personalizzazione del risarcimento e la liquidazione unitaria del danno biologico.
Il danno alla persona
MAZZOCCHI, EMANUELE
2022/2023
Abstract
Nel primo capitolo, dopo aver definito il concetto di danno alla persona, si offre una panoramica storica che ne abbraccia l’evoluzione, partendo dall’emanazione del Codice civile fino ai tempi odierni. In seguito, il capitolo si dedica all’analisi delle varie componenti che costituiscono il danno alla persona di natura non patrimoniale, quali il danno biologico, il danno morale, il danno esistenziale e le diverse categorie di danno delineate nel corso del tempo dalla giurisprudenza. Si conclude con un esame dell’altra componente del danno alla persona, ossia il danno di natura patrimoniale. Il secondo capitolo si concentra sull’approfondimento dell’accertamento e della successiva liquidazione del danno alla persona. Inizialmente, viene presentata l’invalidità permanente come manifestazione concreta delle conseguenze derivanti dalla compromissione dell’integrità psicofisica sulla vita della vittima. Successivamente, si esamina il processo di accertamento di tale invalidità, attribuendo particolare importanza alla figura del medico legale, il professionista incaricato di determinare il grado percentuale di invalidità permanente mediante un’analisi approfondita e una serie di valutazioni. Rivestono un ruolo cruciale nel determinare il grado percentuale di invalidità permanente i “barèmes medico-legali”, cioè le tabelle delle invalidità. La trattazione mette in evidenza la diversità tra le varie tipologie di tabelle medico-legali, esponendo le peculiarità di ognuna, i potenziali problemi che possono insorgere a causa di tali differenze e le soluzioni adottate per mitigare tali questioni. Il capitolo prosegue con l’analisi dettagliata della liquidazione del danno alla persona. Vengono approfonditi i principi cardine che regolano la liquidazione del danno biologico, quali il principio dell’integralità del risarcimento, quello di evitare sperequazioni e, infine, quello di evitare duplicazioni. L’attenzione si sposta poi sui criteri utilizzati per la liquidazione del danno alla persona, analizzando per prime le situazioni in cui questi criteri vengono dettati esplicitamente dalla legge e, poi, affrontando le situazioni in cui questi riferimenti legislativi mancano ed è quindi necessario ricorrere a un approccio equitativo. In questo contesto, viene presentato il metodo equitativo noto come “punto variabile” o “metodo milanese”, introdotto dalla giurisprudenza come strumento per raggiungere una valutazione equa. L’elaborato offre anche una breve digressione sulle tabelle di Milano, le tabelle che sono state create dalla giurisprudenza e che hanno ottenuto il maggior successo in termini di utilizzabilità, equità e completezza, come sottolineato anche dalla stessa Cassazione. Inoltre, viene esaminato in che termini e in quali circostanze il giudice possa fare applicazione della cosiddetta personalizzazione, ossia in quali casi egli si possa discostare dal risultato tabellare per liquidare un determinato danno. Infine, sono messe a confronto le differenze tra la liquidazione del danno biologico da parte dell’Inail in caso di infortunio sul luogo di lavoro e la liquidazione del danno biologico basata sulla responsabilità civile. Nel terzo e ultimo capitolo, sono analizzate tre recenti sentenze della Corte di cassazione relative a tre temi importanti inerenti al danno alla persona, ossia il danno differenziale da aggravamento della patologia preesistente, la personalizzazione del risarcimento e la liquidazione unitaria del danno biologico.File | Dimensione | Formato | |
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