L'uso dei prodotti a base di tabacco è ancora oggi la principale causa di morbilità e mortalità prevenibile, è dunque necessario un intervento urgente. Negli ultimi dieci anni sono stati fatti importanti progressi nella sorveglianza del tabagismo grazie soprattutto alle misure di controllo promosse della Framework Convention on Tobacco Control (FCTC) avviata dalla World Health Organization (WHO), ma i risultati ottenuti non si possono ancora ritenere soddisfacenti. Infatti, il fumo è tuttora responsabile di più di 7 milioni di decessi ogni anno. Le patologie fumo correlate sono numerose. Il fumo è responsabile del 20-25% degli eventi cardiovascolari, resta la causa principale dell'insorgenza della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e del 30% dei decessi causati da cancro. Oltre a costituire un problema di salute, il tabagismo pesa sulle economie statali: la spesa sanitaria per trattare le principali patologie fumo-correlate ammonta a 25,3 miliardi di euro nell'Unione Europea e in Italia supera del 40% quella necessaria per trattare i non fumatori. Un'altra criticità legata al fumo riguarda la dipendenza di cui è causa: l'utilizzo del tabacco provoca infatti modificazioni a livello cerebrale che rendono molto difficile l'astinenza e di conseguenza la cessazione. Per questo motivo è necessario fornire ai fumatori tutti gli aiuti necessari a completare un percorso di disassuefazione e mettere in atto campagne di prevenzione indirizzate ai non fumatori, con particolare attenzione alle fasce più giovani della popolazione. Collocandosi in questo contesto, il presente lavoro di ricerca ha come oggetto l'analisi di 431 questionari, ottenuti da un'indagine condotta tra i clienti di farmacie territoriali in 47 comuni piemontesi nel periodo ottobre-dicembre 2018. Il questionario, organizzato in undici quesiti, ha come scopo quello di delineare l'attitudine al fumo tra gli intervistati, le loro conoscenze relative ai danni arrecati dal fumo e le loro opinioni riguardo alle campagne di prevenzione in atto. Dall'analisi è emerso che il 35,03% degli intervistati fuma tabacco o sigaretta elettronica o prodotti a tabacco riscaldato, con una prevalenza significativamente maggiore nel genere maschile; inoltre i dati suggeriscono che crescere in una famiglia di fumatori è un ulteriore fattore di rischio per sviluppare una dipendenza da tabacco, come già riscontrato in altri studi. Il 65% dei fumatori ha dichiarato di aver provato a smettere di fumare in passato, tra questi il 62,96% per motivi di salute. Tuttavia solo il 12% degli intervistati ha indicato il personale sanitario come fonte di maggiori informazioni relative ai danni arrecati dal fumo. C'è quindi spazio per il farmacista di comunità che, come punto di primo contatto sanitario sul territorio, può ricoprire un ruolo rilevante, sia nell'attuare campagne di prevenzione sia nell'incentivare i fumatori alla cessazione, valutando il grado di dipendenza, consigliando un percorso di disassuefazione e svolgendo un'attività di counselling.
Fumo: prevenzione e lotta al tabagismo ¿ un'indagine tra i clienti della Farmacia di Comunità
VALZ GRIS, CHIARA
2018/2019
Abstract
L'uso dei prodotti a base di tabacco è ancora oggi la principale causa di morbilità e mortalità prevenibile, è dunque necessario un intervento urgente. Negli ultimi dieci anni sono stati fatti importanti progressi nella sorveglianza del tabagismo grazie soprattutto alle misure di controllo promosse della Framework Convention on Tobacco Control (FCTC) avviata dalla World Health Organization (WHO), ma i risultati ottenuti non si possono ancora ritenere soddisfacenti. Infatti, il fumo è tuttora responsabile di più di 7 milioni di decessi ogni anno. Le patologie fumo correlate sono numerose. Il fumo è responsabile del 20-25% degli eventi cardiovascolari, resta la causa principale dell'insorgenza della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e del 30% dei decessi causati da cancro. Oltre a costituire un problema di salute, il tabagismo pesa sulle economie statali: la spesa sanitaria per trattare le principali patologie fumo-correlate ammonta a 25,3 miliardi di euro nell'Unione Europea e in Italia supera del 40% quella necessaria per trattare i non fumatori. Un'altra criticità legata al fumo riguarda la dipendenza di cui è causa: l'utilizzo del tabacco provoca infatti modificazioni a livello cerebrale che rendono molto difficile l'astinenza e di conseguenza la cessazione. Per questo motivo è necessario fornire ai fumatori tutti gli aiuti necessari a completare un percorso di disassuefazione e mettere in atto campagne di prevenzione indirizzate ai non fumatori, con particolare attenzione alle fasce più giovani della popolazione. Collocandosi in questo contesto, il presente lavoro di ricerca ha come oggetto l'analisi di 431 questionari, ottenuti da un'indagine condotta tra i clienti di farmacie territoriali in 47 comuni piemontesi nel periodo ottobre-dicembre 2018. Il questionario, organizzato in undici quesiti, ha come scopo quello di delineare l'attitudine al fumo tra gli intervistati, le loro conoscenze relative ai danni arrecati dal fumo e le loro opinioni riguardo alle campagne di prevenzione in atto. Dall'analisi è emerso che il 35,03% degli intervistati fuma tabacco o sigaretta elettronica o prodotti a tabacco riscaldato, con una prevalenza significativamente maggiore nel genere maschile; inoltre i dati suggeriscono che crescere in una famiglia di fumatori è un ulteriore fattore di rischio per sviluppare una dipendenza da tabacco, come già riscontrato in altri studi. Il 65% dei fumatori ha dichiarato di aver provato a smettere di fumare in passato, tra questi il 62,96% per motivi di salute. Tuttavia solo il 12% degli intervistati ha indicato il personale sanitario come fonte di maggiori informazioni relative ai danni arrecati dal fumo. C'è quindi spazio per il farmacista di comunità che, come punto di primo contatto sanitario sul territorio, può ricoprire un ruolo rilevante, sia nell'attuare campagne di prevenzione sia nell'incentivare i fumatori alla cessazione, valutando il grado di dipendenza, consigliando un percorso di disassuefazione e svolgendo un'attività di counselling.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
790792_tesichiaravalzgris.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
3.83 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.83 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/38967