The aim of this discussion is, at the beginning, to analyse the important problem of medical malpractice. Medical malpractice is professional negligence by act or ommission by health care provider in which the treatment provided falls below the accepted standard of practice in the medical community and causes injury or death to the patient, with most cases involving medical error. What interest us, isn't civil torts, but the criminal procedures. Criminal neglect typically is defined as the failure to provide timely, safe, adequate, and appropriate services, treatment, and/or care to a patient. In particular, deaths that occur during medical care, due to the actions (or inactions) of a caregiver, are rarely certified as homicide. Is possible that is a death due to treatment by an unlicensed fraud or quack, or the medical caregiver intentionally causes the death of the patient. At the end, what we really care about, is the circumstance due to extreme medical negligence that involves a gross and wanton disregard for the well-being of the patient and is the most controversial in the medical community. We analyse the legal cause of action that occurs when a medical professional deviates from standards in his or her profession, thereby causing injury to a patient. The increased cases are about involuntary manslaughter, but we want to focalize a particular sentence, the ¿clinica Santa Rita di Milano¿, which deals with three doctors who are indicted for personal injuries and for voluntary homicide of four patients.
La tesi si propone di analizzare le caratteristiche tecniche e giuridiche della medicina moderna ed i risvolti economici-sociali che da esse possono nascere. Verranno analizzati: il consenso informato, le linee guida, il nesso causale ed il suo accertamento, nonché i tratti fondamentali del Decreto Balduzzi e della nuova legge Gelli-Bianco (legge 8 marzo 2017, n. 24). L'innovazione tecnologica ed il progresso nel mondo medico hanno moltiplicato più volte le tipologie di incidente inquadrabili come ¿errori medici¿. E se da un lato la reazione tipica del medico è quella di propendere verso la medicina difensiva, dall'altro, la tendenza del paziente è oramai quella di cercare un individuo da incolpare per ogni evento avverso. Il punto di partenza va ricercato nei principi fondamentali che permeano, con la loro diretta applicabilità, il nostro ordinamento, trovando la loro consacrazione nelle forme di garanzia costituzionale e nell'incontestabile principio di libertà e autodeterminazione. Il sistema penale stesso è, a maggior ragione, sviluppato sulla linea guida del principio di certezza del diritto e sul cardine della responsabilità soggettiva. Ma questo non giustifica, soprattutto nell'ultimo periodo, l'incremento esponenziale del numero di procedimenti giudiziari penali a carico di medici, difficilmente quantificabile in modo preciso per la mancanza di fonti certe ed attendibili. Verranno analizzate le fasi evolutive della giurisprudenza in tema di responsabilità professionale penale per colpa, ovvero quel ramo che occupa gran parte degli studi dottrinali, della pratica peritale e della giurisprudenza di merito e di legittimità, fino ad arrivare alla configurabilità del ¿dolo¿ in capo al medico che effettui un determinato trattamento sanitario. In questa sezione faremo particolare riferimento ai reati di lesione personale, di cui al 582 c.p., di omicidio preterintenzionale, di cui all'art. 584 c.p., fino ad arrivare ad una sentenza della Corte d'Assise di Milano che ha per la prima volta riconosciuto la responsabilità di un medico per omicidio volontario, compiuto nell'ambito della sua attività professionale, a titolo di dolo eventuale. Si tratta della sentenza riguardante tre medici dell'unità Operativa di Chirurgia Toracica della casa di cura Santa Rita di Milano, accusati di aver eseguito interventi chirurgici non necessari, senza finalità terapeutica ed in assenza di valido consenso del paziente e di avere, conseguentemente, provocato lesioni personali a decine di pazienti ed il decesso di quattro. Tale attività era stata realizzata al fine di far ottenere indebitamente alla casa di cura Santa Rita, i rimborsi per le prestazioni eseguite, erogati da parte della Regione Lombardia, anche attraverso la predisposizione di richieste ideologicamente false. Attestati i progressi più recenti della giurisprudenza, laddove l'estensione della sfera del dolo eventuale e della colpa cosciente appare giustificata dagli interessi in gioco, ancora numerosi sono i punti rimasti nell'ombra e che gli operatori del diritto debbono incondizionatamente trattare. Il nocciolo della questione ruota tutt'attorno alla complessità della valutazione della responsabilità, in un campo dove, come in nessun altro, la tutela del soggetto "debole" assume primaria e fondamentale importanza.
Il dolo nella responsabilitá penale dell'esercente la professione sanitaria
GIORGIO, GIULIA
2015/2016
Abstract
La tesi si propone di analizzare le caratteristiche tecniche e giuridiche della medicina moderna ed i risvolti economici-sociali che da esse possono nascere. Verranno analizzati: il consenso informato, le linee guida, il nesso causale ed il suo accertamento, nonché i tratti fondamentali del Decreto Balduzzi e della nuova legge Gelli-Bianco (legge 8 marzo 2017, n. 24). L'innovazione tecnologica ed il progresso nel mondo medico hanno moltiplicato più volte le tipologie di incidente inquadrabili come ¿errori medici¿. E se da un lato la reazione tipica del medico è quella di propendere verso la medicina difensiva, dall'altro, la tendenza del paziente è oramai quella di cercare un individuo da incolpare per ogni evento avverso. Il punto di partenza va ricercato nei principi fondamentali che permeano, con la loro diretta applicabilità, il nostro ordinamento, trovando la loro consacrazione nelle forme di garanzia costituzionale e nell'incontestabile principio di libertà e autodeterminazione. Il sistema penale stesso è, a maggior ragione, sviluppato sulla linea guida del principio di certezza del diritto e sul cardine della responsabilità soggettiva. Ma questo non giustifica, soprattutto nell'ultimo periodo, l'incremento esponenziale del numero di procedimenti giudiziari penali a carico di medici, difficilmente quantificabile in modo preciso per la mancanza di fonti certe ed attendibili. Verranno analizzate le fasi evolutive della giurisprudenza in tema di responsabilità professionale penale per colpa, ovvero quel ramo che occupa gran parte degli studi dottrinali, della pratica peritale e della giurisprudenza di merito e di legittimità, fino ad arrivare alla configurabilità del ¿dolo¿ in capo al medico che effettui un determinato trattamento sanitario. In questa sezione faremo particolare riferimento ai reati di lesione personale, di cui al 582 c.p., di omicidio preterintenzionale, di cui all'art. 584 c.p., fino ad arrivare ad una sentenza della Corte d'Assise di Milano che ha per la prima volta riconosciuto la responsabilità di un medico per omicidio volontario, compiuto nell'ambito della sua attività professionale, a titolo di dolo eventuale. Si tratta della sentenza riguardante tre medici dell'unità Operativa di Chirurgia Toracica della casa di cura Santa Rita di Milano, accusati di aver eseguito interventi chirurgici non necessari, senza finalità terapeutica ed in assenza di valido consenso del paziente e di avere, conseguentemente, provocato lesioni personali a decine di pazienti ed il decesso di quattro. Tale attività era stata realizzata al fine di far ottenere indebitamente alla casa di cura Santa Rita, i rimborsi per le prestazioni eseguite, erogati da parte della Regione Lombardia, anche attraverso la predisposizione di richieste ideologicamente false. Attestati i progressi più recenti della giurisprudenza, laddove l'estensione della sfera del dolo eventuale e della colpa cosciente appare giustificata dagli interessi in gioco, ancora numerosi sono i punti rimasti nell'ombra e che gli operatori del diritto debbono incondizionatamente trattare. Il nocciolo della questione ruota tutt'attorno alla complessità della valutazione della responsabilità, in un campo dove, come in nessun altro, la tutela del soggetto "debole" assume primaria e fondamentale importanza.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/38889