Titolo: Effetto biologico in vitro dei composti MZ1 e BI2536 nella linea CLBL-1 di linfoma canino Introduzione: Il DLBCL è l’istotipo più frequente delle malattie linfo-proliferative del cane per il quale costituisce circa il 70% di tutti i linfomi. ll DLBCL risponde alle terapie in modo variabile e imprevedibile per cui è necessario mettere a punto una terapia più efficace delle attuali. Molti DLBCL overesprimono gli oncogeni c-MYC e PLK1 che promuovono la crescita tumorale. Infatti, la loro overespressione correla con maggiore aggressività del tumore e prognosi sfavorevole per cui sono dei bersagli terapeutici molto interessanti. Poiché c-MYC è una proteina difficile da inibire, i farmaci diretti contro questa proteina sono finora risultati poco efficaci. Per questo motivo la strategia è inibire c-MYC agendo in modo indiretto su fattori che ne regolano la trascrizione o la degradazione. MZ1 e BI2536 sono molecole in grado di ridurre i livelli di c-MYC in quanto, MZ1 blocca l’azione di BRD4, un fattore di trascrizione di c-MYC mentre BI2536 inibisce PLK1 che, a sua volta, inibisce i fattori che degradano c-MYC. Queste molecole, singolarmente, sono in grado di inibire la vitalità cellulare e l’espressione di c-MYC in base alla concentrazione del farmaco e al tempo di esposizione sulla linea CLBL-1 di linfoma DLBCL canino. Obiettivi: Lo scopo di questo studio è stato quello di testare se l’azione combinata di MZ1 e BI2536 avesse un effetto sinergico e diminuisse la vitalità cellulare in modo più efficace rispetto all’uso singolo dei due farmaci. Materiali e metodi: MZ1 e BI2536 sono stati somministrati contemporaneamente e a diverse concentrazioni sulla linea CLBL-1 con tempi di esposizione crescenti (12h, 24h, 48h). Sono state fatte 9 combinazioni diverse con MZ1 a 200nM, 500nM, 1000nM, e con BI2536 a 25nM, 75nM, 150nM. La vitalità cellulare, dopo l’utilizzo delle mix di farmaci, è stata valutata tramite saggio MTT. Risultati e Considerazioni: Si è dimostrato che, con il trattamento combinato vi è un effetto sinergico dei 2 farmaci: a 48h dopo il trattamento con MZ1+BI2536 si nota una diminuzione della vitalità cellulare molto più marcata rispetto ai trattamenti singoli. Più nel dettaglio, il test statistico ANOVA e il Tukey test hanno messo in luce che l’effetto della concentrazione dei farmaci ripete il trend osservato nei due trattamenti singoli: la vitalità cellulare diminuisce all’aumentare della concentrazione, mentre, il tempo di esposizione non ha nessun effetto statisticamente significativo sulla vitalità cellulare, contrariamente a quanto avviene nell’uso singolo dei farmaci. L’effetto sinergico, ottenuto con la somministrazione di MZ1 + BI2536, è un risultato molto promettente ma andrebbe ulteriormente testato su sistemi in vitro e in vivo che tengano conto della complessità dell’organismo nel suo insieme. Poiché il corrispondente tumore umano ha caratteristiche molecolari parzialmente sovrapponibili al DLBCL del cane, lo sviluppo di nuove terapie per l’inibizione di c-MYC potrà avvantaggiare entrambe le specie. Inoltre, siccome c-MYC è overespresso in moltissimi tumori, la sua inibizione potrà essere utile nella terapia di molte altre neoplasie.

EFFETTO BIOLOGICO IN VITRO DEI COMPOSTI MZ1 E BI2536 NELLA LINEA CLBL-1 DI LINFOMA CANINO

KRAUS, MARGHERITA FRANCESCA
2022/2023

Abstract

Titolo: Effetto biologico in vitro dei composti MZ1 e BI2536 nella linea CLBL-1 di linfoma canino Introduzione: Il DLBCL è l’istotipo più frequente delle malattie linfo-proliferative del cane per il quale costituisce circa il 70% di tutti i linfomi. ll DLBCL risponde alle terapie in modo variabile e imprevedibile per cui è necessario mettere a punto una terapia più efficace delle attuali. Molti DLBCL overesprimono gli oncogeni c-MYC e PLK1 che promuovono la crescita tumorale. Infatti, la loro overespressione correla con maggiore aggressività del tumore e prognosi sfavorevole per cui sono dei bersagli terapeutici molto interessanti. Poiché c-MYC è una proteina difficile da inibire, i farmaci diretti contro questa proteina sono finora risultati poco efficaci. Per questo motivo la strategia è inibire c-MYC agendo in modo indiretto su fattori che ne regolano la trascrizione o la degradazione. MZ1 e BI2536 sono molecole in grado di ridurre i livelli di c-MYC in quanto, MZ1 blocca l’azione di BRD4, un fattore di trascrizione di c-MYC mentre BI2536 inibisce PLK1 che, a sua volta, inibisce i fattori che degradano c-MYC. Queste molecole, singolarmente, sono in grado di inibire la vitalità cellulare e l’espressione di c-MYC in base alla concentrazione del farmaco e al tempo di esposizione sulla linea CLBL-1 di linfoma DLBCL canino. Obiettivi: Lo scopo di questo studio è stato quello di testare se l’azione combinata di MZ1 e BI2536 avesse un effetto sinergico e diminuisse la vitalità cellulare in modo più efficace rispetto all’uso singolo dei due farmaci. Materiali e metodi: MZ1 e BI2536 sono stati somministrati contemporaneamente e a diverse concentrazioni sulla linea CLBL-1 con tempi di esposizione crescenti (12h, 24h, 48h). Sono state fatte 9 combinazioni diverse con MZ1 a 200nM, 500nM, 1000nM, e con BI2536 a 25nM, 75nM, 150nM. La vitalità cellulare, dopo l’utilizzo delle mix di farmaci, è stata valutata tramite saggio MTT. Risultati e Considerazioni: Si è dimostrato che, con il trattamento combinato vi è un effetto sinergico dei 2 farmaci: a 48h dopo il trattamento con MZ1+BI2536 si nota una diminuzione della vitalità cellulare molto più marcata rispetto ai trattamenti singoli. Più nel dettaglio, il test statistico ANOVA e il Tukey test hanno messo in luce che l’effetto della concentrazione dei farmaci ripete il trend osservato nei due trattamenti singoli: la vitalità cellulare diminuisce all’aumentare della concentrazione, mentre, il tempo di esposizione non ha nessun effetto statisticamente significativo sulla vitalità cellulare, contrariamente a quanto avviene nell’uso singolo dei farmaci. L’effetto sinergico, ottenuto con la somministrazione di MZ1 + BI2536, è un risultato molto promettente ma andrebbe ulteriormente testato su sistemi in vitro e in vivo che tengano conto della complessità dell’organismo nel suo insieme. Poiché il corrispondente tumore umano ha caratteristiche molecolari parzialmente sovrapponibili al DLBCL del cane, lo sviluppo di nuove terapie per l’inibizione di c-MYC potrà avvantaggiare entrambe le specie. Inoltre, siccome c-MYC è overespresso in moltissimi tumori, la sua inibizione potrà essere utile nella terapia di molte altre neoplasie.
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