Il mastocitoma (MCT) è la proliferazione neoplastica dei mastociti e può manifestarsi a livello cutaneo, sottocutaneo, mucosale o viscerale. La forma cutanea è la più frequente e, nei cani, rappresenta il 16-21% di tutti i tumori cutanei. Il comportamento biologico del MCT è molto variabile e fortemente influenzato dal grado istologico e dallo stato linfonodale che condizionano l’evoluzione della malattia. Lo scopo del presente studio è quello di descrivere l’iter diagnostico, il tipo di stadiazione eseguita e il trattamento chirurgico e chemioterapico utilizzati in cani affetti da MCT di alto grado e/o con linfonodo metastatico e di valutarne l’outcome oncologico in termini di tempo libero da malattia e tempo di sopravvivenza totale; è stata, inoltre, valutata l’associazione fra grado istologico e alcuni fattori prognostici quali la dimensione del tumore, la presenza di ulcerazione, la comparsa di recidiva, lo stato linfonodale e lo stato dei margini chirurgici. In questo studio retrospettivo sono stati inclusi 31 cani con 35 MCT, gestiti presso l’Ospedale Veterinario Universitario di Grugliasco dal 1° gennaio 2018 al 1° aprile 2023 e sottoposti a stadiazione clinica, exeresi chirurgica del tumore, linfadenectomia del linfonodo sentinella e chemioterapia adiuvante; 10 avevano un MCT di alto grado con linfonodo HN3, 7 avevano un MCT di alto grado con linfonodo non HN3 e 14 avevano un MCT di basso grado con linfonodo HN3. I valori mediani del tempo libero da malattia e del tempo di sopravvivenza totale, rispettivamente di 109 e 267 giorni, sono risultati significativamente inferiori nei cani con MCT di alto grado e linfonodo HN3 (p-value < 0,05). Non è stato possibile calcolarli, invece, negli altri due gruppi, poiché la probabilità di sopravvivenza non era mai inferiore al 50%, indicando, pertanto, una prognosi a lungo termine nettamente migliore rispetto ai cani con MCT aggressivi e metastatici. A parità di stato linfonodale metastatico è emerso, inoltre, che i cani con MCT di basso grado sono vissuti più a lungo di quelli con MCT di alto grado, confermando che la presenza di un linfonodo metastatico non implica necessariamente una prognosi peggiore se questo viene asportato chirurgicamente e il paziente gestito, poi, con chemioterapia. Dall’analisi dei fattori prognostici del tumore è emerso, inoltre, che la presenza in presentazione di ulcerazione a carico del tumore e di almeno un linfonodo francamente metastatico (HN3) si manifestano più frequentemente in caso di MCT di alto grado; pertanto, sono significativamente associate ad un comportamento biologico tumorale più aggressivo (p-value = 0,015 e 0,0028 rispettivamente). I risultati ottenuti in questo studio sono in accordo con quanto riportato in letteratura, identificando il grado istologico, lo stato linfonodale e la presenza di ulcerazione tra i fattori prognostici negativi in caso di MCT.
Stadiazione, terapia e decorso clinico nei mastocitomi di alto grado e/o con linfonodo metastatico nel cane
MILONE, MADIA
2022/2023
Abstract
Il mastocitoma (MCT) è la proliferazione neoplastica dei mastociti e può manifestarsi a livello cutaneo, sottocutaneo, mucosale o viscerale. La forma cutanea è la più frequente e, nei cani, rappresenta il 16-21% di tutti i tumori cutanei. Il comportamento biologico del MCT è molto variabile e fortemente influenzato dal grado istologico e dallo stato linfonodale che condizionano l’evoluzione della malattia. Lo scopo del presente studio è quello di descrivere l’iter diagnostico, il tipo di stadiazione eseguita e il trattamento chirurgico e chemioterapico utilizzati in cani affetti da MCT di alto grado e/o con linfonodo metastatico e di valutarne l’outcome oncologico in termini di tempo libero da malattia e tempo di sopravvivenza totale; è stata, inoltre, valutata l’associazione fra grado istologico e alcuni fattori prognostici quali la dimensione del tumore, la presenza di ulcerazione, la comparsa di recidiva, lo stato linfonodale e lo stato dei margini chirurgici. In questo studio retrospettivo sono stati inclusi 31 cani con 35 MCT, gestiti presso l’Ospedale Veterinario Universitario di Grugliasco dal 1° gennaio 2018 al 1° aprile 2023 e sottoposti a stadiazione clinica, exeresi chirurgica del tumore, linfadenectomia del linfonodo sentinella e chemioterapia adiuvante; 10 avevano un MCT di alto grado con linfonodo HN3, 7 avevano un MCT di alto grado con linfonodo non HN3 e 14 avevano un MCT di basso grado con linfonodo HN3. I valori mediani del tempo libero da malattia e del tempo di sopravvivenza totale, rispettivamente di 109 e 267 giorni, sono risultati significativamente inferiori nei cani con MCT di alto grado e linfonodo HN3 (p-value < 0,05). Non è stato possibile calcolarli, invece, negli altri due gruppi, poiché la probabilità di sopravvivenza non era mai inferiore al 50%, indicando, pertanto, una prognosi a lungo termine nettamente migliore rispetto ai cani con MCT aggressivi e metastatici. A parità di stato linfonodale metastatico è emerso, inoltre, che i cani con MCT di basso grado sono vissuti più a lungo di quelli con MCT di alto grado, confermando che la presenza di un linfonodo metastatico non implica necessariamente una prognosi peggiore se questo viene asportato chirurgicamente e il paziente gestito, poi, con chemioterapia. Dall’analisi dei fattori prognostici del tumore è emerso, inoltre, che la presenza in presentazione di ulcerazione a carico del tumore e di almeno un linfonodo francamente metastatico (HN3) si manifestano più frequentemente in caso di MCT di alto grado; pertanto, sono significativamente associate ad un comportamento biologico tumorale più aggressivo (p-value = 0,015 e 0,0028 rispettivamente). I risultati ottenuti in questo studio sono in accordo con quanto riportato in letteratura, identificando il grado istologico, lo stato linfonodale e la presenza di ulcerazione tra i fattori prognostici negativi in caso di MCT.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/38852