Attraverso il presente elaborato ci siamo posti l'obiettivo di analizzare il rapporto che intercorre tra l'Intelligenza Artificiale e la Medicina Sperimentale, argomento degno di approfondimento per le innumerevoli implicazioni giuridiche e bioetiche che porta con sé, destinate ad acquisire un'importanza centrale nei prossimi anni. Nell'affrontare la nostra analisi, abbiamo mirato a superare le posizioni dicotomiche di "apocalittici" e "integrati". È innegabile che l'umanità si trovi dinanzi ad una rivoluzione: l'IA diviene un soggetto agente capace di prendere delle decisioni che, per la prima volta nella storia, riguardano direttamente l'ambito medico-sanitario e, di conseguenza, la vita e la salute degli individui. Il Diritto, quindi, non può esimersi dall'esprimersi, ma - nel farlo - deve mutare il suo approccio. Infatti, in questo ambito (più che in altri) sarebbe del tutto privo di valenze utili un Diritto che si ponesse quale unico obiettivo il normare i fenomeni a valle. È invece necessario un Diritto che, prevedendo i fenomeni, agisca con l'obiettivo di indirizzarli. Al fine di comprendere come ciò sia possibile, si è deciso di analizzare la genesi e gli scenari attuali che caratterizzano sia l'IA sia la Medicina Sperimentale. Infatti, solo attraverso lo studio del processo evolutivo di queste due discipline diviene possibile valutare le modalità più idonee mediante le quali il Diritto può efficacemente intervenire. È innegabile che ogni fenomeno emergente che riguardi l'integrazione tra l'IA e la Medicina Sperimentale necessiti di una governance capace di trovare una conciliazione tra le molteplici possibilità offerte dalla tecnica e i limiti biogiuridici e bioetici che possono rendere tale integrazione "accettabile". Nello sviluppo dell'elaborato, riflettendo sul concetto di accettabilità, si sono delineati i tratti essenziali del Diritto Bioetico, disciplina che potrebbe rappresentare il contemperamento di cui sopra. Questo sarebbe oltremodo auspicabile, in quanto una governance che si ispiri ai principi dettati dal Diritto Bioetico potrebbe risultare largamente accettabile agli individui. Come sarà evidente, però, il Diritto Bioetico non è l'unico modello di governance possibile. Di conseguenza, ci siamo interrogati su come si potesse rendere effettivo quanto proposto e descritto. L'analisi condotta ci ha portato ad affermare che, a questo proposito, l'Unione Europea può avere un ruolo determinante, anche (e soprattutto) in considerazione dell'Effetto Bruxelles, in forza del quale si sta delineando una soft law eurounitaria. Ciononostante, la sfida dinanzi alla quale ci si trova è caratterizzata dalla complessità e dall'incertezza. I giuristi e i bioeticisti europei potranno essere determinanti, a livello internazionale, nel costruire un modello di governance capace di indirizzare gli sviluppi futuri che riguarderanno l'integrazione tra l'IA e la Medicina Sperimentale solamente se sapranno monitorare attivamente il reale, guardandovi attraverso la lente del Diritto Bioetico, per poi essere capaci di azioni coerenti, accettabili e bioeticamente orientate. Non vediamo miglior auspicio.
L'IA NELLA MEDICINA SPERIMENTALE: UNA QUESTIONE BIOETICA TRA DIRITTO E MORALE
CACI, LUCA
2023/2024
Abstract
Attraverso il presente elaborato ci siamo posti l'obiettivo di analizzare il rapporto che intercorre tra l'Intelligenza Artificiale e la Medicina Sperimentale, argomento degno di approfondimento per le innumerevoli implicazioni giuridiche e bioetiche che porta con sé, destinate ad acquisire un'importanza centrale nei prossimi anni. Nell'affrontare la nostra analisi, abbiamo mirato a superare le posizioni dicotomiche di "apocalittici" e "integrati". È innegabile che l'umanità si trovi dinanzi ad una rivoluzione: l'IA diviene un soggetto agente capace di prendere delle decisioni che, per la prima volta nella storia, riguardano direttamente l'ambito medico-sanitario e, di conseguenza, la vita e la salute degli individui. Il Diritto, quindi, non può esimersi dall'esprimersi, ma - nel farlo - deve mutare il suo approccio. Infatti, in questo ambito (più che in altri) sarebbe del tutto privo di valenze utili un Diritto che si ponesse quale unico obiettivo il normare i fenomeni a valle. È invece necessario un Diritto che, prevedendo i fenomeni, agisca con l'obiettivo di indirizzarli. Al fine di comprendere come ciò sia possibile, si è deciso di analizzare la genesi e gli scenari attuali che caratterizzano sia l'IA sia la Medicina Sperimentale. Infatti, solo attraverso lo studio del processo evolutivo di queste due discipline diviene possibile valutare le modalità più idonee mediante le quali il Diritto può efficacemente intervenire. È innegabile che ogni fenomeno emergente che riguardi l'integrazione tra l'IA e la Medicina Sperimentale necessiti di una governance capace di trovare una conciliazione tra le molteplici possibilità offerte dalla tecnica e i limiti biogiuridici e bioetici che possono rendere tale integrazione "accettabile". Nello sviluppo dell'elaborato, riflettendo sul concetto di accettabilità, si sono delineati i tratti essenziali del Diritto Bioetico, disciplina che potrebbe rappresentare il contemperamento di cui sopra. Questo sarebbe oltremodo auspicabile, in quanto una governance che si ispiri ai principi dettati dal Diritto Bioetico potrebbe risultare largamente accettabile agli individui. Come sarà evidente, però, il Diritto Bioetico non è l'unico modello di governance possibile. Di conseguenza, ci siamo interrogati su come si potesse rendere effettivo quanto proposto e descritto. L'analisi condotta ci ha portato ad affermare che, a questo proposito, l'Unione Europea può avere un ruolo determinante, anche (e soprattutto) in considerazione dell'Effetto Bruxelles, in forza del quale si sta delineando una soft law eurounitaria. Ciononostante, la sfida dinanzi alla quale ci si trova è caratterizzata dalla complessità e dall'incertezza. I giuristi e i bioeticisti europei potranno essere determinanti, a livello internazionale, nel costruire un modello di governance capace di indirizzare gli sviluppi futuri che riguarderanno l'integrazione tra l'IA e la Medicina Sperimentale solamente se sapranno monitorare attivamente il reale, guardandovi attraverso la lente del Diritto Bioetico, per poi essere capaci di azioni coerenti, accettabili e bioeticamente orientate. Non vediamo miglior auspicio.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/38822