Il presente lavoro intende analizzare i poteri di azione di cui dispongono gli enti esponenziali a tutela di quegli che vengono denominati interessi "diffusi" o "collettivi". Benché il dibattito in materia di interessi diffusi abbia alle spalle una storia piuttosto lunga, posto che esso ha acquisito giuridica rilevanza a partire dagli anni Settanta, moltissime sono le questioni processuali che necessitano di trovare una soluzione e che sono sorte in virtù di una visione essenzialmente individualistica del processo e della correlata inerzia legislativa nell'adattare le forme del processo civile alle peculiarità proprie delle liti collettive. E di tali questioni si occuperà il presente lavoro: dall'analisi dell'azione inibitoria, che costituisce il fulcro della tutela invocabile in sede collettiva, all'analisi della legittimazione ad agire degli enti esponenziali e a quella dell'estensione degli effetti del giudicato "collettivo", con una particolare attenzione rivolta alla giurisprudenza formatasi in materia di procedimento di repressione della condotta antisindacale ai sensi dell'art. 28 dello Statuto dei lavoratori e in materia di azioni collettive disciplinate dagli artt. 37 e 140 del Codice del consumo.
I POTERI PROCESSUALI DELLE ASSOCIAZIONI RAPPRESENTATIVE DI INTERESSI DIFFUSI
FERRARA, ELENA
2016/2017
Abstract
Il presente lavoro intende analizzare i poteri di azione di cui dispongono gli enti esponenziali a tutela di quegli che vengono denominati interessi "diffusi" o "collettivi". Benché il dibattito in materia di interessi diffusi abbia alle spalle una storia piuttosto lunga, posto che esso ha acquisito giuridica rilevanza a partire dagli anni Settanta, moltissime sono le questioni processuali che necessitano di trovare una soluzione e che sono sorte in virtù di una visione essenzialmente individualistica del processo e della correlata inerzia legislativa nell'adattare le forme del processo civile alle peculiarità proprie delle liti collettive. E di tali questioni si occuperà il presente lavoro: dall'analisi dell'azione inibitoria, che costituisce il fulcro della tutela invocabile in sede collettiva, all'analisi della legittimazione ad agire degli enti esponenziali e a quella dell'estensione degli effetti del giudicato "collettivo", con una particolare attenzione rivolta alla giurisprudenza formatasi in materia di procedimento di repressione della condotta antisindacale ai sensi dell'art. 28 dello Statuto dei lavoratori e in materia di azioni collettive disciplinate dagli artt. 37 e 140 del Codice del consumo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/38545