Private antitrust enforcement consists in the application of antitrust law made by national judges. This means is facing a great development, especially thanks to the actions undertaken by the European Union. The adoption of directive 104/2014 endowed private enforcement with a uniform shape throughout the EU. However, the application of competition law is also made by the European Commission and the National Competition Authorities. The latter is defined public enforcement. In the European context, the public application of competition rules is the leading one, even though the two enforcement methods should work with a complementarity approach. However, some obstacles prevent reaching this optimal standard. Indeed, public and private enforcement involve conflicting interests. For instance, while Competition Authorities aim to protect declarations made by leniency applicants, private parties look at their disclosure. Obviously, the public Authorities' purpose is to protect an efficient investigative instrument, whilst private parties try to use this probative evidence as ground for their actions. This dissert intends to analyse the private enforcement, focusing especially on the aspects related to the collection and the use of probative evidence. The first part of this work will deal with the issues engendered by the access to the documents contained in the Commission's and National Competition Authorities' file. The analysis will regard European Union law. In the second section of this dissertation the focus will move on to the issue of probative evidence relating to private enforcement in the Italian legal context. The analysis will address, among other issues, the topic regarding the probative value that infringement decisions issued by the Italian Competition Authority should have in a judicial proceeding.
Il private enforcement del diritto antitrust consiste nell'applicazione delle regole di concorrenza da parte dei giudici ordinari nazionali. Esso sta conoscendo uno sviluppo molto importante, soprattutto per impulso dell'Unione Europea, la quale, con l'adozione della direttiva 104/2014, ha voluto dotare tale istituto di una fisionomia uniforme all'interno del contesto unionale. L'applicazione delle regole di concorrenza avviene però anche tramite l'azione della Commissione Europea e delle Autorità Garanti nazionali, secondo quello che viene definito public enforcement. Nei sistemi giuridici europei la componente pubblicistica è da considerarsi preponderante, sebbene i due strumenti di applicazione della normativa antitrust debbano tendere ad un rapporto di complementarietà. Tuttavia vi sono alcune problematiche di ostacolo affinché ciò possa avvenire in modo compiuto. Il public e il private enforcement possono infatti mirare talvolta a interessi contrapposti, come avviene per esempio nella protezione da parte della Autorità delle dichiarazioni rese in seguito all'adesione ad un programma di clemenza, di cui le parti private richiedono contestualmente l'esibizione. Ovviamente le Autorità mirano a proteggere uno strumento di indagine, mentre gli attori in giudizio vorrebbero poter utilizzare tali informazioni come fondamento della propria pretesa. La presente trattazione ha lo scopo di analizzare il private enforcement focalizzandosi sull'aspetto specifico della prova. La prima parte dell'esposizione verterà sull'accesso al fascicolo della Commissione e delle Autorità Garanti nazionali dal punto di vista del diritto comunitario. La seconda parte di questo approfondimento focalizza invece la propria attenzione sul tema della prova nelle azioni private per danno antitrust nel contesto italiano. Verrà analizzato, tra gli altri, il profilo concernente il valore probatorio che deve essere attribuito alle decisioni dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato dinanzi alla giurisdizione civile.
Difesa della concorrenza: effettività dei mezzi di private enforcement
PILETTA MASSARO, ANDREA
2016/2017
Abstract
Il private enforcement del diritto antitrust consiste nell'applicazione delle regole di concorrenza da parte dei giudici ordinari nazionali. Esso sta conoscendo uno sviluppo molto importante, soprattutto per impulso dell'Unione Europea, la quale, con l'adozione della direttiva 104/2014, ha voluto dotare tale istituto di una fisionomia uniforme all'interno del contesto unionale. L'applicazione delle regole di concorrenza avviene però anche tramite l'azione della Commissione Europea e delle Autorità Garanti nazionali, secondo quello che viene definito public enforcement. Nei sistemi giuridici europei la componente pubblicistica è da considerarsi preponderante, sebbene i due strumenti di applicazione della normativa antitrust debbano tendere ad un rapporto di complementarietà. Tuttavia vi sono alcune problematiche di ostacolo affinché ciò possa avvenire in modo compiuto. Il public e il private enforcement possono infatti mirare talvolta a interessi contrapposti, come avviene per esempio nella protezione da parte della Autorità delle dichiarazioni rese in seguito all'adesione ad un programma di clemenza, di cui le parti private richiedono contestualmente l'esibizione. Ovviamente le Autorità mirano a proteggere uno strumento di indagine, mentre gli attori in giudizio vorrebbero poter utilizzare tali informazioni come fondamento della propria pretesa. La presente trattazione ha lo scopo di analizzare il private enforcement focalizzandosi sull'aspetto specifico della prova. La prima parte dell'esposizione verterà sull'accesso al fascicolo della Commissione e delle Autorità Garanti nazionali dal punto di vista del diritto comunitario. La seconda parte di questo approfondimento focalizza invece la propria attenzione sul tema della prova nelle azioni private per danno antitrust nel contesto italiano. Verrà analizzato, tra gli altri, il profilo concernente il valore probatorio che deve essere attribuito alle decisioni dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato dinanzi alla giurisdizione civile.File | Dimensione | Formato | |
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