Noi non viviamo nella natura, noi siamo la natura. La sfida dell'educazione ambientale è quella di ridestare nei giovani allievi questa verità, lavorando sulla loro ¿identità ecologica¿. Ciò significa aiutare gli alunni a riscoprirsi come parte di un insieme più ampio, spingerli a ritrovare le loro radici e a capire come queste affondino in un terreno che è comune a tutti. Si tratta cioè di mettere gli studenti nelle condizioni di aumentare il loro senso di responsabilità nei confronti dell'ambiente, perché scoprire la propria identità ecologica significa anche arrivare a comprendere di essere parte dei problemi che il nostro pianeta sta vivendo. Ma educare ambientale significa anche formare e preparare gli studenti ad una cultura della complessità, vera caratteristica di qualsiasi evento che si verifichi nella vita reale. Significa dunque educare all'interdipendenza, alle relazioni ramificate che legano ogni cosa, mettendo gli alunni nella condizione di vedere i molteplici intrecci di conseguenze che condizionano il reale. Queste sono le sfide che il mio intervento didattico ha tentato di affrontare. Per riuscire a portare questo tipo di complessità in aula ho scelto di adottare un metodo e uno strumento in in grado di rispettarla e, allo stesso tempo, renderla comprensibile a dei bambini della scuola primaria. Ho deciso di creare un gioco da tavola da utilizzare con gli studenti, un gioco che fosse in grado di simulare il percorso che ha condotto i nostri antenati dall'essere dei raccoglitori e cacciatori fino a divenire i consumatori moderni. La simulazione di questo lungo e travagliato cammino è stata la chiave per spiegare la situazione attuale, chiarendo quali siano stati i passi che ci hanno condotto all'odierna fase di sovra sfruttamento del nostro capitale naturale. L'intervento è stato strutturato in modo che i momenti di gioco venissero alternati a fasi di spiegazione teorica. In questa alternanza il ruolo del gioco da tavola è stato quello di mettere gli alunni di fronte a delle situazioni problematiche, stimolandoli a comprenderle e a trovarvi una soluzione. Le lezioni teoriche hanno avuto, invece, il compito di formalizzare quanto appreso nelle esperienze ludiche. È stato un viaggio di scoperta, una lunga partita senza vincitori o sconfitti, nella quale gli studenti hanno gradualmente imparato il complesso rapporto che ci lega al pianeta e alle sue risorse, svelando l'impatto devastante che noi esseri umani abbiamo nell'ambiente e nel nostro stesso futuro.
Il Futuro in Gioco: Un Progetto di Educazione alla Sostenibilità per la Scuola Primaria
ALPE, ROBERTO
2016/2017
Abstract
Noi non viviamo nella natura, noi siamo la natura. La sfida dell'educazione ambientale è quella di ridestare nei giovani allievi questa verità, lavorando sulla loro ¿identità ecologica¿. Ciò significa aiutare gli alunni a riscoprirsi come parte di un insieme più ampio, spingerli a ritrovare le loro radici e a capire come queste affondino in un terreno che è comune a tutti. Si tratta cioè di mettere gli studenti nelle condizioni di aumentare il loro senso di responsabilità nei confronti dell'ambiente, perché scoprire la propria identità ecologica significa anche arrivare a comprendere di essere parte dei problemi che il nostro pianeta sta vivendo. Ma educare ambientale significa anche formare e preparare gli studenti ad una cultura della complessità, vera caratteristica di qualsiasi evento che si verifichi nella vita reale. Significa dunque educare all'interdipendenza, alle relazioni ramificate che legano ogni cosa, mettendo gli alunni nella condizione di vedere i molteplici intrecci di conseguenze che condizionano il reale. Queste sono le sfide che il mio intervento didattico ha tentato di affrontare. Per riuscire a portare questo tipo di complessità in aula ho scelto di adottare un metodo e uno strumento in in grado di rispettarla e, allo stesso tempo, renderla comprensibile a dei bambini della scuola primaria. Ho deciso di creare un gioco da tavola da utilizzare con gli studenti, un gioco che fosse in grado di simulare il percorso che ha condotto i nostri antenati dall'essere dei raccoglitori e cacciatori fino a divenire i consumatori moderni. La simulazione di questo lungo e travagliato cammino è stata la chiave per spiegare la situazione attuale, chiarendo quali siano stati i passi che ci hanno condotto all'odierna fase di sovra sfruttamento del nostro capitale naturale. L'intervento è stato strutturato in modo che i momenti di gioco venissero alternati a fasi di spiegazione teorica. In questa alternanza il ruolo del gioco da tavola è stato quello di mettere gli alunni di fronte a delle situazioni problematiche, stimolandoli a comprenderle e a trovarvi una soluzione. Le lezioni teoriche hanno avuto, invece, il compito di formalizzare quanto appreso nelle esperienze ludiche. È stato un viaggio di scoperta, una lunga partita senza vincitori o sconfitti, nella quale gli studenti hanno gradualmente imparato il complesso rapporto che ci lega al pianeta e alle sue risorse, svelando l'impatto devastante che noi esseri umani abbiamo nell'ambiente e nel nostro stesso futuro.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/38518