Methotrexate (MTX), a folic acid analog known initially as amethopterin, was discovered as an effective treatment for acute leukemia in 1950. This drug was further explored for many other cancers either alone or in combination with many other drugs in 1960s and extensively studied for other noncancer indications in the 1970s.[1] High-dose methotrexate (HDMTX), defined as a dose higher than 500mg/m2, is used to treat a variety of adult and pediatric cancers, including acute lymphoblastic leukemia, osteosarcoma, and lymphomas.[2] Low-dose MTX therapy is a well-recognized therapy for many inflammatory conditions such as rheumatoid arthritis, psoriatic arthritis and psoriasis.[3] MTX can cause significant toxicity, so a therapeutic drug monitoring and use of several supportive care strategies are essentials.[2] The new formulation approaches for modified release of MTX among which multiparticulate systems, liposomes and prodrug have been found to improve bioavailability, reduce adverse effects and maximize clinical efficacy, compared with conventional methods.[1]
Il metotrexato (MTX), un analogo dell'acido folico conosciuto inizialmente come aminopterina, fu introdotto in clinica in quanto efficace nella leucemia acuta nel 1950. Questo farmaco è stato ulteriormente approvato per l'uso in molti altri tumori, da solo o in combinazione con altri farmaci negli anni '60 e poi ampiamente studiato per altre indicazioni non tumorali negli anni '70.[1] Il MTX ad alte dosi (HDMTX), definito con un dosaggio superiore a 500mg/m2, è usato per trattare una varietà di tumori negli adulti e pediatrici, inclusi la leucemia linfoblastica acuta, l'osteosarcoma e i linfomi.[2] La terapia con MTX a basse dose è una terapia ben nota per molte condizioni infiammatorie come l'artrite reumatoide, l'artrite psoriasica e la psoriasi.[3] Il MTX può causare tossicità significativa, quindi un monitoraggio durante il trattamento e l'utilizzo di diverse misure di sicurezza sono fondamentali.[2] I nuovi approcci di formulazione per il rilascio modificato del MTX tra cui i sistemi multiparticolati, i liposomi e i profarmaci sono stati progettati per migliorarne la biodisponibilità, ridurre gli effetti collaterali e massimizzare l'efficacia clinica, rispetto ai metodi convenzionali.[1]
Il Metotrexato, un vecchio farmaco sempre attuale: usi clinici, tossicità e sicurezza.
NOERO, ERICA
2016/2017
Abstract
Il metotrexato (MTX), un analogo dell'acido folico conosciuto inizialmente come aminopterina, fu introdotto in clinica in quanto efficace nella leucemia acuta nel 1950. Questo farmaco è stato ulteriormente approvato per l'uso in molti altri tumori, da solo o in combinazione con altri farmaci negli anni '60 e poi ampiamente studiato per altre indicazioni non tumorali negli anni '70.[1] Il MTX ad alte dosi (HDMTX), definito con un dosaggio superiore a 500mg/m2, è usato per trattare una varietà di tumori negli adulti e pediatrici, inclusi la leucemia linfoblastica acuta, l'osteosarcoma e i linfomi.[2] La terapia con MTX a basse dose è una terapia ben nota per molte condizioni infiammatorie come l'artrite reumatoide, l'artrite psoriasica e la psoriasi.[3] Il MTX può causare tossicità significativa, quindi un monitoraggio durante il trattamento e l'utilizzo di diverse misure di sicurezza sono fondamentali.[2] I nuovi approcci di formulazione per il rilascio modificato del MTX tra cui i sistemi multiparticolati, i liposomi e i profarmaci sono stati progettati per migliorarne la biodisponibilità, ridurre gli effetti collaterali e massimizzare l'efficacia clinica, rispetto ai metodi convenzionali.[1]File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/38508