Title: Risk factors for the development of autism spectrum disorders in a cohort of very preterm or very low birth weight infants Author: Morici Miriam, matricola 840573 Thesis supervisor: Peila Chiara BACKGROUND: Preterm birth (<37 weeks EG) is associated with a greater risk of atypical motor, emotional, cognitive and behavioral neurodevelopment. In the preterm birth population, is also observed a 3.3 times higher incidence of autism than in the rest of the population, thus confirming the need to establish a structured follow-up program focused on monitoring neurocognitive and behavioral development. The present prospective study aims to evaluate the possible presence of additional risk factors, in addition to prematurity, for the development of autism and to investigate the usefulness of the M-CHAT screening test in the early diagnosis of autism and/or ADHD. METHODS: From December 2019 to June 2023, all those born very preterm (<32 weeks EG) and/or very low birth weight (<1500 grams), who had reached, in that period, 18-24 months of EC, have been recruited in the neonatology department of Città della Scienza e della Salute. The child's neurocognitive and behavioral development was analyzed through the M-CHAT questionnaire administered to the parents. In the event of an uncertain test at both 18 and 24 months or a positive test at 18 or 24 months, the child was sent to a neuropsychiatric specialist visit for further investigation. FINDING: 237 eligible newborns were identified, of which were excluded 1 due to transfer abroad, 7 due to major outcomes, 1 due to congenital malformation, 90 because they were lost during follow-up, 33 due to non-response by telephone and 1 due to denial of consent. The final population under study consisted of 104 subjects and showed an average gestational age of 29.81 weeks and an average neonatal weight of 1224.95 grams; analyzing the main variables, it appears that 20.19% were born from medically assisted procreation, 46.15% were born from twin pregnancy, 47.11% were male, 35.58% were born small for gestational age, 1.92% had experienced seizure and 15.38% had experienced late sepsis. Of the 104 patients enrolled in the final population, 7 tested positive on the M-CHAT test, 13 uncertain and 84 negative; of the 7 positive results on the M-CHAT 4 received a diagnosis of autism and 3 of ADHD, of the 13 uncertain results 2 received a diagnosis of autism and 0 of ADHD, finally of the 84 negative results none received a diagnosis of either autism or ADHD. From the univariate and multivariate analyses, a significant association emerges between the positive M-CHAT test or the diagnosis of autism and twin pregnancy, further strengthened if the twin pregnancy was trichorionic triamniotic. CONCLUSIONS: Premature birth is confirmed as a risk factor for the development of autism. In our specific population of preterm newborns, it also emerges, both due to positive M-CHAT and the diagnosis of autism, that twin pregnancy, especially if trigeminal, is an additional risk factor for the development of this pathology. This result underlines the need to administer the M-CHAT questionnaire in this population at greater risk during routine follow-up visits. Finally, the M-CHAT questionnaire confirms itself as a valid and easy-to-perform screening test for the early diagnosis of autism and/or ADHD, with particular attention to autism.

Titolo: Fattori di rischio per lo sviluppo dei disturbi dello spettro autistico in una coorte di neonati very preterm o very low birth weight Autore: Morici Miriam, matricola 840573 Relatrice: Peila Chiara BACKGROUND: La nascita pretermine (<37 settimane di EG) è associata ad un maggior rischio di neurosviluppo atipico in campo motorio, emotivo, cognitivo e comportamentale. Nella popolazione di nati pretermine si osserva inoltre un’incidenza di autismo 3.3 volte superiore rispetto al resto della popolazione, confermando quindi la necessità di instaurare un programma di Follow-up strutturato e incentrato sul monitoraggio dello sviluppo neurocognitivo e comportamentale. Il presente studio prospettico mira a valutare l’eventuale presenza di ulteriori fattori di rischio, oltre alla prematuranza, per lo sviluppo di autismo e ad indagare l’utilità del test di screening M-CHAT nella diagnosi precoce di autismo e/o ADHD. PAZIENTI E METODI: Da dicembre 2019 a giugno 2023 sono stati reclutati, presso la Neonatologia U della Città della Scienza e della Salute, tutti i nati very preterm (<32 settimane di EG) e/o very low birth weight (<1500 grammi) che avessero raggiunto, in quel periodo, i 18-24 mesi di EC. Lo sviluppo neurocognitivo e comportamentale del bambino è stato valutato tramite la somministrazione del questionario M-CHAT ai genitori. In caso di test dubbio sia a 18 che a 24 mesi o di test positivo a 18 o 24 mesi, si è inviato il bambino a visita specialistica NPI. RISULTATI: Sono stati identificati 237 neonati arruolabili, dei quali sono stati esclusi: 1 per trasferimento all’estero, 7 per esiti maggiori, 1 per malformazione congenita, 90 perché persi al follow-up, 33 per mancata risposta telefonica e 1 per negazione del consenso. La popolazione finale presa in studio è costituita da 104 soggetti ed evidenziava un’età gestazionale media di 29,81 settimane e un peso neonatale medio di 1224,95 grammi; analizzando le variabili principali, risulta che il 20,19% fosse nato da procreazione medicalmente assistita, il 46,15% fosse nato da parto gemellare, il 47,11% fosse di sesso maschile, il 35,58% fosse nato small for gestational age, l’1,92% avesse manifestato clonie e il 15,38% avesse manifestato sepsi tardiva. 7 sono risultati positivi al test M-CHAT, 13 dubbi e 84 negativi; dei 7 risultati positivi al M-CHAT 4 hanno ricevuto diagnosi di autismo e 3 di ADHD, dei 13 risultati dubbi 2 hanno ricevuto diagnosi di autismo e 0 di ADHD, infine degli 84 risultati negativi nessuno ha ricevuto diagnosi nè di autismo nè di ADHD. Dall’analisi univariata e multivariata emerge una associazione significativa tra il test M-CHAT positivo o la diagnosi di Autismo e la gemellarità, ulteriormente rafforzata se la gemellarità era tricoriale triamniotica. CONCLUSIONI: La nascita prematura si conferma come fattore di rischio per lo sviluppo di autismo. Nella nostra specifica popolazione di neonati pretermine emerge inoltre, sia per riscontro di M-CHAT positivo che di diagnosi di autismo, che la gemellarità, soprattutto se trigemina, è un fattore di rischio aggiuntivo per lo sviluppo di tale patologia. Tale risultato sottolinea la necessità della somministrazione del questionario M-CHAT in questa popolazione a maggior rischio durante le visite di routine del follow-up. Infine il questionario M-CHAT si conferma un test di screening valido e di facile esecuzione per diagnosi precoce di autismo e/o ADHD, con attenzione particolare all’autismo.

Fattori di rischio per lo sviluppo dei disturbi dello spettro autistico in una coorte di neonati very preterm o very low birth weight

MORICI, MIRIAM
2022/2023

Abstract

Titolo: Fattori di rischio per lo sviluppo dei disturbi dello spettro autistico in una coorte di neonati very preterm o very low birth weight Autore: Morici Miriam, matricola 840573 Relatrice: Peila Chiara BACKGROUND: La nascita pretermine (<37 settimane di EG) è associata ad un maggior rischio di neurosviluppo atipico in campo motorio, emotivo, cognitivo e comportamentale. Nella popolazione di nati pretermine si osserva inoltre un’incidenza di autismo 3.3 volte superiore rispetto al resto della popolazione, confermando quindi la necessità di instaurare un programma di Follow-up strutturato e incentrato sul monitoraggio dello sviluppo neurocognitivo e comportamentale. Il presente studio prospettico mira a valutare l’eventuale presenza di ulteriori fattori di rischio, oltre alla prematuranza, per lo sviluppo di autismo e ad indagare l’utilità del test di screening M-CHAT nella diagnosi precoce di autismo e/o ADHD. PAZIENTI E METODI: Da dicembre 2019 a giugno 2023 sono stati reclutati, presso la Neonatologia U della Città della Scienza e della Salute, tutti i nati very preterm (<32 settimane di EG) e/o very low birth weight (<1500 grammi) che avessero raggiunto, in quel periodo, i 18-24 mesi di EC. Lo sviluppo neurocognitivo e comportamentale del bambino è stato valutato tramite la somministrazione del questionario M-CHAT ai genitori. In caso di test dubbio sia a 18 che a 24 mesi o di test positivo a 18 o 24 mesi, si è inviato il bambino a visita specialistica NPI. RISULTATI: Sono stati identificati 237 neonati arruolabili, dei quali sono stati esclusi: 1 per trasferimento all’estero, 7 per esiti maggiori, 1 per malformazione congenita, 90 perché persi al follow-up, 33 per mancata risposta telefonica e 1 per negazione del consenso. La popolazione finale presa in studio è costituita da 104 soggetti ed evidenziava un’età gestazionale media di 29,81 settimane e un peso neonatale medio di 1224,95 grammi; analizzando le variabili principali, risulta che il 20,19% fosse nato da procreazione medicalmente assistita, il 46,15% fosse nato da parto gemellare, il 47,11% fosse di sesso maschile, il 35,58% fosse nato small for gestational age, l’1,92% avesse manifestato clonie e il 15,38% avesse manifestato sepsi tardiva. 7 sono risultati positivi al test M-CHAT, 13 dubbi e 84 negativi; dei 7 risultati positivi al M-CHAT 4 hanno ricevuto diagnosi di autismo e 3 di ADHD, dei 13 risultati dubbi 2 hanno ricevuto diagnosi di autismo e 0 di ADHD, infine degli 84 risultati negativi nessuno ha ricevuto diagnosi nè di autismo nè di ADHD. Dall’analisi univariata e multivariata emerge una associazione significativa tra il test M-CHAT positivo o la diagnosi di Autismo e la gemellarità, ulteriormente rafforzata se la gemellarità era tricoriale triamniotica. CONCLUSIONI: La nascita prematura si conferma come fattore di rischio per lo sviluppo di autismo. Nella nostra specifica popolazione di neonati pretermine emerge inoltre, sia per riscontro di M-CHAT positivo che di diagnosi di autismo, che la gemellarità, soprattutto se trigemina, è un fattore di rischio aggiuntivo per lo sviluppo di tale patologia. Tale risultato sottolinea la necessità della somministrazione del questionario M-CHAT in questa popolazione a maggior rischio durante le visite di routine del follow-up. Infine il questionario M-CHAT si conferma un test di screening valido e di facile esecuzione per diagnosi precoce di autismo e/o ADHD, con attenzione particolare all’autismo.
ITA
Title: Risk factors for the development of autism spectrum disorders in a cohort of very preterm or very low birth weight infants Author: Morici Miriam, matricola 840573 Thesis supervisor: Peila Chiara BACKGROUND: Preterm birth (<37 weeks EG) is associated with a greater risk of atypical motor, emotional, cognitive and behavioral neurodevelopment. In the preterm birth population, is also observed a 3.3 times higher incidence of autism than in the rest of the population, thus confirming the need to establish a structured follow-up program focused on monitoring neurocognitive and behavioral development. The present prospective study aims to evaluate the possible presence of additional risk factors, in addition to prematurity, for the development of autism and to investigate the usefulness of the M-CHAT screening test in the early diagnosis of autism and/or ADHD. METHODS: From December 2019 to June 2023, all those born very preterm (<32 weeks EG) and/or very low birth weight (<1500 grams), who had reached, in that period, 18-24 months of EC, have been recruited in the neonatology department of Città della Scienza e della Salute. The child's neurocognitive and behavioral development was analyzed through the M-CHAT questionnaire administered to the parents. In the event of an uncertain test at both 18 and 24 months or a positive test at 18 or 24 months, the child was sent to a neuropsychiatric specialist visit for further investigation. FINDING: 237 eligible newborns were identified, of which were excluded 1 due to transfer abroad, 7 due to major outcomes, 1 due to congenital malformation, 90 because they were lost during follow-up, 33 due to non-response by telephone and 1 due to denial of consent. The final population under study consisted of 104 subjects and showed an average gestational age of 29.81 weeks and an average neonatal weight of 1224.95 grams; analyzing the main variables, it appears that 20.19% were born from medically assisted procreation, 46.15% were born from twin pregnancy, 47.11% were male, 35.58% were born small for gestational age, 1.92% had experienced seizure and 15.38% had experienced late sepsis. Of the 104 patients enrolled in the final population, 7 tested positive on the M-CHAT test, 13 uncertain and 84 negative; of the 7 positive results on the M-CHAT 4 received a diagnosis of autism and 3 of ADHD, of the 13 uncertain results 2 received a diagnosis of autism and 0 of ADHD, finally of the 84 negative results none received a diagnosis of either autism or ADHD. From the univariate and multivariate analyses, a significant association emerges between the positive M-CHAT test or the diagnosis of autism and twin pregnancy, further strengthened if the twin pregnancy was trichorionic triamniotic. CONCLUSIONS: Premature birth is confirmed as a risk factor for the development of autism. In our specific population of preterm newborns, it also emerges, both due to positive M-CHAT and the diagnosis of autism, that twin pregnancy, especially if trigeminal, is an additional risk factor for the development of this pathology. This result underlines the need to administer the M-CHAT questionnaire in this population at greater risk during routine follow-up visits. Finally, the M-CHAT questionnaire confirms itself as a valid and easy-to-perform screening test for the early diagnosis of autism and/or ADHD, with particular attention to autism.
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