The aim of this study was to understand the role that alternative dispute resolution tools can play within a complex matter such as intellectual property. This is substantiated in an extended set of heterogeneous institutions, which can be traced back to the creations of the mind, to other protected signs in relation to their distinctive capacity and to intangible assets different from the previous ones, such as trade secrets and unfair competition. The long list of rights provided for in art. Article 2(VIII) of the Convention establishing the World Intellectual Property Organization makes it clear that there are numerous conflicts that can arise in this regard. In that regard, after a superficial analysis of those disputes, it was necessary to analyse the possibilities of protection to which the parties may have recourse; protections that can be judicial, administrative or extrajudicial. The first raises a number of questions in terms of the expertise of the competent court and the real efficiency of the procedure with regard to the cross-border nature of IP disputes. For these reasons, the parties are sometimes called upon to resort to alternative solutions to the ordinary one. These solutions are regulated by law and consist of recourse to administrative authorities such as the Italian Patent and Trademark Office, the European Intellectual Property Office and the European Patent Office. In addition to this, there are also the provisions contained in the Industrial Property Code, the Copyright Law and the Dispute Regulations in the .it ccTLD In addition, national and EU legislators have intervened in recent years with regulations aimed at increasing the possibilities of use of ADRs: Legislative Decree no. 149/2022 (the so-called Cartabia reform) and the Unified Patent Court Agreement (UPCA). Focusing on the Cartabia reform, the possibility for the parties to resort to precautionary arbitration through the opt-in rule (Article 818 of the Code of Civil Procedure) was welcomed., thanks to a compromise or arbitration clause. With reference to the UPCA, the focus was on art. 35, which established an arbitration and mediation centre for patent litigation (PMAC). This provides ADR services with reference to disputes that fall wholly or partially within the jurisdiction of the Unified Court. In this way, the intention was to provide for a more accessible way of resolving disputes than that provided for in the UPC . Subsequently, following a series of evaluations of opportunities relating to the benefits of ADRs, it was noted that the position of favor shown by legislators towards mediation and arbitration is not shared by those who work in the legal world, at least in Italy. In this regard, however, there has been discussion about a change of cultural perspective in this regard, coming to the conclusion that it is necessary to intervene in this regard. The proposed solution is to increase competence in the field of ADR through the provision of training courses for the so-called "insiders". With such an intervention, we would like to create a greater awareness of what are the possibilities with which a dispute can be resolved. Not forgetting the fundamental role of the court.

Il presente studio si è posto l’obiettivo di comprendere il ruolo che gli strumenti alternativi di risoluzione delle controversie possono ricoprire all’interno di una materia complessa come quella della proprietà intellettuale. Questa si sostanzia in un insieme esteso di istituti tra loro eterogenei, riconducibili alle creazioni della mente, ad altri segni protetti in relazione alla loro capacità distintiva e ai beni immateriali differenti dai precedenti, come i trade secrets e la concorrenza sleale. Il lungo elenco di diritti previsto nell’art. 2 n. VIII della Convenzione istitutiva dell’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale rende chiaro il fatto che sono numerosi i conflitti che possono sorgere al riguardo. A tal proposito, dopo un’analisi superficiale di dette controversie è stato necessario analizzare le possibilità di tutela a cui le parti possono ricorrere; tutele che possono essere di matrice giudiziale, amministrativa o stragiudiziale. La prima pone una serie di questioni in termini di expertise del tribunale competente e di reale efficienza del procedimento con riguardo al carattere transnazionale delle controversie IP. Per tali ragioni, le parti sono talvolta chiamate a ricorrere a soluzioni alternative rispetto a quella ordinaria. Tali soluzioni sono disciplinate dalla legge e consistono nel ricorso ad autorità amministrative come l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, l’Ufficio Europeo della Proprietà Intellettuale e l’Ufficio Europeo per i Brevetti. A ciò si aggiungano anche le disposizioni contenute nel il Codice di proprietà industriale, nella Legge sul diritto d’autore e nel Regolamento dispute nel ccTLD .it Inoltre, i legislatori nazionali e comunitari sono intervenuti negli ultimi anni con normative volte ad incrementare le possibilità di utilizzo delle ADR: il D. Lgs. n. 149/2022 (c. d. riforma Cartabia) e l’Unified Patent Court Agreement (UPCA). Ponendo l’attenzione sulla riforma Cartabia, si è accolta favorevolmente la possibilità delle parti di ricorrere all’arbitrato cautelare mediante la regola dell’opt-in (art. 818 C.p.c.), grazie ad un compromesso o clausola compromissoria. Con riferimento allo UPCA, l’attenzione è stata posta sull’art. 35, il quale ha istituito un centro di arbitrato e mediazione per le controversie brevettuali (acronimo inglese: PMAC). Questo fornisce servizi ADR con riferimento a controversie che ricadono in tutto o in parte nella competenza del Tribunale unificato. In tal modo, si è voluto prevedere via di risoluzione delle liti più accessibile di quella prevista in seno allo UPC . Successivamente, a seguito di una serie di valutazioni di opportunità relative ai benefici propri degli ADR, si è preso atto del fatto che la posizione di favor dimostrato dai legislatori nei confronti della mediazione e dell’arbitrato, non è condivisa da coloro che operano nel mondo giuridico, perlomeno in Italia. A questo proposito, però, si è discusso circa un cambio di prospettiva culturale al riguardo arrivando a ritenere che sia necessario intervenire al riguardo. La soluzione prospettata è quella di incrementare la competenza in materia ADR attraverso la predisposizione di corsi di formazione dei c.d. “addetti ai lavori”. Con un tale intervento, si vorrebbe creare una maggior consapevolezza di quelle che sono le possibilità con cui una lite possa essere risolta. Senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’organismo giurisdizionale.

Il ruolo degli strumenti alternativi di risoluzione delle controversie nella proprietà intellettuale

RIZZOLO, MARTINA
2022/2023

Abstract

Il presente studio si è posto l’obiettivo di comprendere il ruolo che gli strumenti alternativi di risoluzione delle controversie possono ricoprire all’interno di una materia complessa come quella della proprietà intellettuale. Questa si sostanzia in un insieme esteso di istituti tra loro eterogenei, riconducibili alle creazioni della mente, ad altri segni protetti in relazione alla loro capacità distintiva e ai beni immateriali differenti dai precedenti, come i trade secrets e la concorrenza sleale. Il lungo elenco di diritti previsto nell’art. 2 n. VIII della Convenzione istitutiva dell’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale rende chiaro il fatto che sono numerosi i conflitti che possono sorgere al riguardo. A tal proposito, dopo un’analisi superficiale di dette controversie è stato necessario analizzare le possibilità di tutela a cui le parti possono ricorrere; tutele che possono essere di matrice giudiziale, amministrativa o stragiudiziale. La prima pone una serie di questioni in termini di expertise del tribunale competente e di reale efficienza del procedimento con riguardo al carattere transnazionale delle controversie IP. Per tali ragioni, le parti sono talvolta chiamate a ricorrere a soluzioni alternative rispetto a quella ordinaria. Tali soluzioni sono disciplinate dalla legge e consistono nel ricorso ad autorità amministrative come l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, l’Ufficio Europeo della Proprietà Intellettuale e l’Ufficio Europeo per i Brevetti. A ciò si aggiungano anche le disposizioni contenute nel il Codice di proprietà industriale, nella Legge sul diritto d’autore e nel Regolamento dispute nel ccTLD .it Inoltre, i legislatori nazionali e comunitari sono intervenuti negli ultimi anni con normative volte ad incrementare le possibilità di utilizzo delle ADR: il D. Lgs. n. 149/2022 (c. d. riforma Cartabia) e l’Unified Patent Court Agreement (UPCA). Ponendo l’attenzione sulla riforma Cartabia, si è accolta favorevolmente la possibilità delle parti di ricorrere all’arbitrato cautelare mediante la regola dell’opt-in (art. 818 C.p.c.), grazie ad un compromesso o clausola compromissoria. Con riferimento allo UPCA, l’attenzione è stata posta sull’art. 35, il quale ha istituito un centro di arbitrato e mediazione per le controversie brevettuali (acronimo inglese: PMAC). Questo fornisce servizi ADR con riferimento a controversie che ricadono in tutto o in parte nella competenza del Tribunale unificato. In tal modo, si è voluto prevedere via di risoluzione delle liti più accessibile di quella prevista in seno allo UPC . Successivamente, a seguito di una serie di valutazioni di opportunità relative ai benefici propri degli ADR, si è preso atto del fatto che la posizione di favor dimostrato dai legislatori nei confronti della mediazione e dell’arbitrato, non è condivisa da coloro che operano nel mondo giuridico, perlomeno in Italia. A questo proposito, però, si è discusso circa un cambio di prospettiva culturale al riguardo arrivando a ritenere che sia necessario intervenire al riguardo. La soluzione prospettata è quella di incrementare la competenza in materia ADR attraverso la predisposizione di corsi di formazione dei c.d. “addetti ai lavori”. Con un tale intervento, si vorrebbe creare una maggior consapevolezza di quelle che sono le possibilità con cui una lite possa essere risolta. Senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’organismo giurisdizionale.
ITA
The aim of this study was to understand the role that alternative dispute resolution tools can play within a complex matter such as intellectual property. This is substantiated in an extended set of heterogeneous institutions, which can be traced back to the creations of the mind, to other protected signs in relation to their distinctive capacity and to intangible assets different from the previous ones, such as trade secrets and unfair competition. The long list of rights provided for in art. Article 2(VIII) of the Convention establishing the World Intellectual Property Organization makes it clear that there are numerous conflicts that can arise in this regard. In that regard, after a superficial analysis of those disputes, it was necessary to analyse the possibilities of protection to which the parties may have recourse; protections that can be judicial, administrative or extrajudicial. The first raises a number of questions in terms of the expertise of the competent court and the real efficiency of the procedure with regard to the cross-border nature of IP disputes. For these reasons, the parties are sometimes called upon to resort to alternative solutions to the ordinary one. These solutions are regulated by law and consist of recourse to administrative authorities such as the Italian Patent and Trademark Office, the European Intellectual Property Office and the European Patent Office. In addition to this, there are also the provisions contained in the Industrial Property Code, the Copyright Law and the Dispute Regulations in the .it ccTLD In addition, national and EU legislators have intervened in recent years with regulations aimed at increasing the possibilities of use of ADRs: Legislative Decree no. 149/2022 (the so-called Cartabia reform) and the Unified Patent Court Agreement (UPCA). Focusing on the Cartabia reform, the possibility for the parties to resort to precautionary arbitration through the opt-in rule (Article 818 of the Code of Civil Procedure) was welcomed., thanks to a compromise or arbitration clause. With reference to the UPCA, the focus was on art. 35, which established an arbitration and mediation centre for patent litigation (PMAC). This provides ADR services with reference to disputes that fall wholly or partially within the jurisdiction of the Unified Court. In this way, the intention was to provide for a more accessible way of resolving disputes than that provided for in the UPC . Subsequently, following a series of evaluations of opportunities relating to the benefits of ADRs, it was noted that the position of favor shown by legislators towards mediation and arbitration is not shared by those who work in the legal world, at least in Italy. In this regard, however, there has been discussion about a change of cultural perspective in this regard, coming to the conclusion that it is necessary to intervene in this regard. The proposed solution is to increase competence in the field of ADR through the provision of training courses for the so-called "insiders". With such an intervention, we would like to create a greater awareness of what are the possibilities with which a dispute can be resolved. Not forgetting the fundamental role of the court.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/38428