The following paper proposes as its objective to study the regulations and the processes, including the Prum Treaty, that led to the creation of European and non-European DNA databases, with particular reference to the Italian one, implemented by Law nr. 85/2009. In this thesis, the functioning of these databases, as well as drafting and storing processes of the biological samples, in addition to the resulting information, will be investigated, with a reference to the legislation contained in the Privacy Code implemented with the Legislative Decree nr. 196/2003, and to the subsequent regulations on this subject. Later on, these techniques will be compared with the most recent ones: still unregulated, they aim to search for partial coincidences in DNA between individuals, in order to be able to trace back to a genetic relative of the DNA evidences found in the crime scene. In this perspective there is a significant increase of genealogy websites which, recreating family trees through a large number of users who voluntarily insert their DNA in order to discover both their genetic origin and unknown relatives, contribute to raise not criminal databases, that in fact give cause for concern. In particular, attention is focused on the Golden State Killer case, solved thanks to the use of a genealogy site, Gedmatch, in which a relative of the killer has inserted his own DNA, hoping to recreate his family tree. As it can be noticed, these sites, whose intention can be defined as completely "playful", risk getting improperly used for criminal purposes. Whilst these techniques represent a significant step forward in the criminal investigation, as they allow a considerable expansion of the search field of subjects that can present any connections with the offender, they represent a remarkable regression in terms of protection of fundamental rights, as the personal freedom and the right to privacy.

Il seguente elaborato si pone l'obiettivo di studiare le normative e i processi, tra cui il trattato di Prum, che hanno portato alla formazione delle banche dati del DNA europee e non, con particolare riferimento a quella italiana, attuata dalla legge n.85/2009. In tale tesi verranno indagati il loro funzionamento e le modalità attraverso cui vengono elaborati e conservati i campioni biologici e le informazioni che ne derivano, con un richiamo alla normativa contenuta nel Codice della privacy, attuato con il decreto legislativo n. 196/2003, e alle successive normative in materia. Tali realtà verranno successivamente poste a confronto con l'utilizzo di tecniche nuove e, ad oggi prive di una disciplina uniforme, dirette a ricercare delle coincidenze parziali nel DNA tra individui, al fine di poter risalire ad un parente genetico della traccia di DNA trovata sulla scena del reato. In tale prospettiva si pone la diffusione dei siti di genealogia, i quali ricreando alberi genealogici attraverso il gran numero di utenti che inseriscono volontariamente il proprio DNA, nell'obiettivo di scoprire le proprie origini e parenti sconosciuti, fanno sorgere delle banche dati non penali, che di fatto pongono non poche preoccupazioni. In particolare, si pone l'attenzione sul caso del Golden State Killer, risolto grazie all'utilizzo di un sito di genealogia, Gedmatch, nel quale un parente del killer ha inserito il proprio DNA, al fine di ricreare il proprio albero genealogico. Si può notare così come tali siti, che presentano una funzione che potremmo definire del tutto ¿ludica¿, rischino di essere impropriamente utilizzati per fini penali. Tali tecniche se da un lato rappresentano un decisivo passo avanti nell'indagine penale, in quanto permettono una notevole espansione del campo di ricerca di soggetti che possono presentare un qualsiasi collegamento con il colpevole del reato, dall'altro rappresentano una notevole regressione sul piano della tutela dei diritti fondamentali, come libertà personale e diritto alla riservatezza.

Identificazione di persona mediante familial searching in banche dati forensi e non forensi del DNA

FERRARA, MARTINA
2018/2019

Abstract

Il seguente elaborato si pone l'obiettivo di studiare le normative e i processi, tra cui il trattato di Prum, che hanno portato alla formazione delle banche dati del DNA europee e non, con particolare riferimento a quella italiana, attuata dalla legge n.85/2009. In tale tesi verranno indagati il loro funzionamento e le modalità attraverso cui vengono elaborati e conservati i campioni biologici e le informazioni che ne derivano, con un richiamo alla normativa contenuta nel Codice della privacy, attuato con il decreto legislativo n. 196/2003, e alle successive normative in materia. Tali realtà verranno successivamente poste a confronto con l'utilizzo di tecniche nuove e, ad oggi prive di una disciplina uniforme, dirette a ricercare delle coincidenze parziali nel DNA tra individui, al fine di poter risalire ad un parente genetico della traccia di DNA trovata sulla scena del reato. In tale prospettiva si pone la diffusione dei siti di genealogia, i quali ricreando alberi genealogici attraverso il gran numero di utenti che inseriscono volontariamente il proprio DNA, nell'obiettivo di scoprire le proprie origini e parenti sconosciuti, fanno sorgere delle banche dati non penali, che di fatto pongono non poche preoccupazioni. In particolare, si pone l'attenzione sul caso del Golden State Killer, risolto grazie all'utilizzo di un sito di genealogia, Gedmatch, nel quale un parente del killer ha inserito il proprio DNA, al fine di ricreare il proprio albero genealogico. Si può notare così come tali siti, che presentano una funzione che potremmo definire del tutto ¿ludica¿, rischino di essere impropriamente utilizzati per fini penali. Tali tecniche se da un lato rappresentano un decisivo passo avanti nell'indagine penale, in quanto permettono una notevole espansione del campo di ricerca di soggetti che possono presentare un qualsiasi collegamento con il colpevole del reato, dall'altro rappresentano una notevole regressione sul piano della tutela dei diritti fondamentali, come libertà personale e diritto alla riservatezza.
ITA
The following paper proposes as its objective to study the regulations and the processes, including the Prum Treaty, that led to the creation of European and non-European DNA databases, with particular reference to the Italian one, implemented by Law nr. 85/2009. In this thesis, the functioning of these databases, as well as drafting and storing processes of the biological samples, in addition to the resulting information, will be investigated, with a reference to the legislation contained in the Privacy Code implemented with the Legislative Decree nr. 196/2003, and to the subsequent regulations on this subject. Later on, these techniques will be compared with the most recent ones: still unregulated, they aim to search for partial coincidences in DNA between individuals, in order to be able to trace back to a genetic relative of the DNA evidences found in the crime scene. In this perspective there is a significant increase of genealogy websites which, recreating family trees through a large number of users who voluntarily insert their DNA in order to discover both their genetic origin and unknown relatives, contribute to raise not criminal databases, that in fact give cause for concern. In particular, attention is focused on the Golden State Killer case, solved thanks to the use of a genealogy site, Gedmatch, in which a relative of the killer has inserted his own DNA, hoping to recreate his family tree. As it can be noticed, these sites, whose intention can be defined as completely "playful", risk getting improperly used for criminal purposes. Whilst these techniques represent a significant step forward in the criminal investigation, as they allow a considerable expansion of the search field of subjects that can present any connections with the offender, they represent a remarkable regression in terms of protection of fundamental rights, as the personal freedom and the right to privacy.
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
795126_tesiferrara.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 3.85 MB
Formato Adobe PDF
3.85 MB Adobe PDF

Se sei interessato/a a consultare l'elaborato, vai nella sezione Home in alto a destra, dove troverai le informazioni su come richiederlo. I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Usare il seguente URL per citare questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/38406