The study was aimed at identifying a correct methodological and design procedure for the restoration of the altar frontal in fragments, made in polychrome scagliola and located originally inside the Church of San Francesco in the city of Mirandola, in the province of Modena. The project was drawn up on the basis of the comparison of different intervention cards kept at the Modena restoration archive, with the will to detach from traditional methods, more related to the use of the same constitutive materials. The aim of the intervention was to create a path to reconstitute the unity of the artefact, focusing on the spatial placement of the fragments, important for the correct reading of the object. Each operation has been preliminarily studied, comparing different products and respecting the concept of "minimum intervention". The intervention required a first phase aimed by comparing dry cleaning methods for the removal of deposits coherently consistent with the surfaces of the object, to which it was also solvent-assisted and a cleaning with a gelled chelating solution for the removal of a stain of ferrous oxides. An experimentation was undertaken supported by scientific investigations, to identify the most suitable product for the consolidation of the scagliola of the stand, and started evaluations on the products for the consolidation and the bending operations of the marsh reeds, which appeared very fragile, weakened, deformed and no longer consistent with their original function, with the aim of assessing the effectiveness and compatibility with the material. The choice was made on the basis of the comparison of the values of HSB, given the impossibility of implementing other types of more traditional tests. Following an in-depth study, a compatible and reversible system was defined for bonding to the new honeycomb support, assisted by a method of leveling the rears, with limited impact on the original materials. The system guarantees the sliding seal of the object and the correct inclination of the surfaces. For the reintegration of the gaps, a newly formulated acrylic filler was tested, which analyzed the characteristics and behavior of artificial and natural aging, its reversibility and compared different sanding and polishing techniques. Finally, the different behaviors of aging and the aesthetic yield of several products for final polishing were compared, selected on a bibliographic basis, also mediating varnishes and ethers of cellulose, not normally used for finishing this type of works. In view of a restoration that takes a look to the future, the parameters necessary for a careful conservation and maintenance of the building have been carefully evaluated, proposing a conservation project in storage and exhibition in a museum or church, trying to find the way to fruition that is more suitable and coherent with its original function.

Lo studio è stato finalizzato all'individuazione di un corretto iter metodologico e progettuale per il restauro del paliotto d'altare in frammenti, realizzato in scagliola policroma e situato in origine all'interno della Chiesa di San Francesco della città di Mirandola, in provincia di Modena. Il progetto è stato redatto sulla base del confronto di diverse schede di intervento conservate presso l'archivio restauri di Modena, con la volontà di distaccarsi dalle metodologie tradizionali, più legate all'uso degli stessi materiali costitutivi. L'obiettivo dell'intervento è stato quello di creare un percorso per poter ricostituire l'unità del manufatto, ponendo l'attenzione sul collocamento spaziale dei frammenti, importante per la corretta lettura dell'oggetto. Ogni operazione è stata studiata preliminarmente, mettendo a confronto prodotti differenti e rispettando il concetto di "minimo intervento¿. L'intervento ha richiesto una prima fase volta al confronto di metodologie dry cleaning per la rimozione dei depositi mediamente coerenti alle superfici del manufatto, a cui è stata anche coadiuvata a solvente e una pulitura con una soluzione chelante gelificata per la rimozione di una macchia di ossidi ferrosi. È stata intrapresa una sperimentazione supportata da indagini scientifiche, per individuare il prodotto più idoneo per il consolidamento della scagliola del massello, e avviate delle valutazioni circa i prodotti per il consolidamento e le operazioni di curvatura delle canne palustri, le quali apparivano molto fragili, indebolite, deformate e non più coerenti con la loro funzione originaria, con l'obiettivo di valutare l'efficacia e la compatibilità con il materiale. La scelta è stata avanzata sulla base del confronto dei valori di HSB, vista l'impossibilità di messa in opera di altre tipologie di prove più tradizionali. A seguito di un approfondito studio è stato inoltre definito un sistema compatibile e reversibile per l'incollaggio al nuovo supporto a nido d'ape, coadiuvato da un metodo di livellamento dei retri, a limitato impatto sui materiali originali. Il sistema garantisce la tenuta a scorrimento del manufatto e la corretta inclinazione delle superfici. Per la reintegrazione delle lacune è stato testato uno stucco acrilico di nuova formulazione, di cui sono state analizzate le caratteristiche e il comportamento all'invecchiamento artificiale e naturale, la sua reversibilità e paragonate diverse tecniche di levigatura e lucidatura. Sono stati infine messi a confronto i differenti comportamenti all'invecchiamento e di resa estetica di più prodotti per la lucidatura finale, selezionati su base bibliografica, mediando anche vernici ed eteri di cellulosa, non normalmente adottati per la finitura di questo tipo di opere. Nell'ottica di un restauro che volga lo sguardo al futuro sono stati attentamente valutati i parametri necessari per un'accurata conservazione e manutenzione del manufatto, proponendo un progetto di conservazione in deposito ed espositivo in museo o in chiesa, cercando di trovare la modalità di fruizione più adatta e coerente con la sua funzione originaria.

Ricerca e sperimentazione di nuove metodologie per il restauro di un paliotto in scagliola policroma realizzato con un'intelaiatura di canne palustri proveniente dalla Chiesa di San Francesco della Mirandola (MO)

AMATEIS, ELISA
2018/2019

Abstract

Lo studio è stato finalizzato all'individuazione di un corretto iter metodologico e progettuale per il restauro del paliotto d'altare in frammenti, realizzato in scagliola policroma e situato in origine all'interno della Chiesa di San Francesco della città di Mirandola, in provincia di Modena. Il progetto è stato redatto sulla base del confronto di diverse schede di intervento conservate presso l'archivio restauri di Modena, con la volontà di distaccarsi dalle metodologie tradizionali, più legate all'uso degli stessi materiali costitutivi. L'obiettivo dell'intervento è stato quello di creare un percorso per poter ricostituire l'unità del manufatto, ponendo l'attenzione sul collocamento spaziale dei frammenti, importante per la corretta lettura dell'oggetto. Ogni operazione è stata studiata preliminarmente, mettendo a confronto prodotti differenti e rispettando il concetto di "minimo intervento¿. L'intervento ha richiesto una prima fase volta al confronto di metodologie dry cleaning per la rimozione dei depositi mediamente coerenti alle superfici del manufatto, a cui è stata anche coadiuvata a solvente e una pulitura con una soluzione chelante gelificata per la rimozione di una macchia di ossidi ferrosi. È stata intrapresa una sperimentazione supportata da indagini scientifiche, per individuare il prodotto più idoneo per il consolidamento della scagliola del massello, e avviate delle valutazioni circa i prodotti per il consolidamento e le operazioni di curvatura delle canne palustri, le quali apparivano molto fragili, indebolite, deformate e non più coerenti con la loro funzione originaria, con l'obiettivo di valutare l'efficacia e la compatibilità con il materiale. La scelta è stata avanzata sulla base del confronto dei valori di HSB, vista l'impossibilità di messa in opera di altre tipologie di prove più tradizionali. A seguito di un approfondito studio è stato inoltre definito un sistema compatibile e reversibile per l'incollaggio al nuovo supporto a nido d'ape, coadiuvato da un metodo di livellamento dei retri, a limitato impatto sui materiali originali. Il sistema garantisce la tenuta a scorrimento del manufatto e la corretta inclinazione delle superfici. Per la reintegrazione delle lacune è stato testato uno stucco acrilico di nuova formulazione, di cui sono state analizzate le caratteristiche e il comportamento all'invecchiamento artificiale e naturale, la sua reversibilità e paragonate diverse tecniche di levigatura e lucidatura. Sono stati infine messi a confronto i differenti comportamenti all'invecchiamento e di resa estetica di più prodotti per la lucidatura finale, selezionati su base bibliografica, mediando anche vernici ed eteri di cellulosa, non normalmente adottati per la finitura di questo tipo di opere. Nell'ottica di un restauro che volga lo sguardo al futuro sono stati attentamente valutati i parametri necessari per un'accurata conservazione e manutenzione del manufatto, proponendo un progetto di conservazione in deposito ed espositivo in museo o in chiesa, cercando di trovare la modalità di fruizione più adatta e coerente con la sua funzione originaria.
ITA
The study was aimed at identifying a correct methodological and design procedure for the restoration of the altar frontal in fragments, made in polychrome scagliola and located originally inside the Church of San Francesco in the city of Mirandola, in the province of Modena. The project was drawn up on the basis of the comparison of different intervention cards kept at the Modena restoration archive, with the will to detach from traditional methods, more related to the use of the same constitutive materials. The aim of the intervention was to create a path to reconstitute the unity of the artefact, focusing on the spatial placement of the fragments, important for the correct reading of the object. Each operation has been preliminarily studied, comparing different products and respecting the concept of "minimum intervention". The intervention required a first phase aimed by comparing dry cleaning methods for the removal of deposits coherently consistent with the surfaces of the object, to which it was also solvent-assisted and a cleaning with a gelled chelating solution for the removal of a stain of ferrous oxides. An experimentation was undertaken supported by scientific investigations, to identify the most suitable product for the consolidation of the scagliola of the stand, and started evaluations on the products for the consolidation and the bending operations of the marsh reeds, which appeared very fragile, weakened, deformed and no longer consistent with their original function, with the aim of assessing the effectiveness and compatibility with the material. The choice was made on the basis of the comparison of the values of HSB, given the impossibility of implementing other types of more traditional tests. Following an in-depth study, a compatible and reversible system was defined for bonding to the new honeycomb support, assisted by a method of leveling the rears, with limited impact on the original materials. The system guarantees the sliding seal of the object and the correct inclination of the surfaces. For the reintegration of the gaps, a newly formulated acrylic filler was tested, which analyzed the characteristics and behavior of artificial and natural aging, its reversibility and compared different sanding and polishing techniques. Finally, the different behaviors of aging and the aesthetic yield of several products for final polishing were compared, selected on a bibliographic basis, also mediating varnishes and ethers of cellulose, not normally used for finishing this type of works. In view of a restoration that takes a look to the future, the parameters necessary for a careful conservation and maintenance of the building have been carefully evaluated, proposing a conservation project in storage and exhibition in a museum or church, trying to find the way to fruition that is more suitable and coherent with its original function.
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