Introduzione: M. canis è un fungo dermatofita agente di infezioni cutanee negli animali e potenzialmente causa di patologie dermatologiche nell'uomo. E' comune fare riferimento a questo fungo come ¿del cane e del gatto¿, anche se nella pratica veterinaria la ¿sensazione¿ è che sia il gatto l'animale più frequentemente affetto e coinvolto nella trasmissione all'uomo. Obiettivo: Il principale ¿quesito clinico¿ al quale questa revisione sistematica vuol far fronte è valutare se gatto, cane (o altre fonti di infezione, per es. ambientale o inter-umana) siano ugualmente implicati nella trasmissione all'uomo dell'infezione da M. canis e come obiettivo ulteriore si vuole verificare quali siano i maggiori fattori che condizionano l'instaurarsi dell'infezioni zoonosiche da tale dermatofita, almeno per ciò che concerne la componente animale (quindi un approfondimento non solo sulla specie animale fonte di infezione, ma anche su fattori legati all'età, razza ecc. degli animali coinvolti). Materiali e metodi: E' stata effettuata una ricerca nel database ¿Pub-Med¿ usando come parole chiave 'Microsporum canis'. E' stata effettuata una selezione con criteri che permettessero di ottenere informazioni attinenti il nostro quesito diagnostico (es. esclusi lavori che non citavano la fonte di un episodio di infezione umana). E' stato applicato il Metodo Prisma (Preferred Reporting Items for Systematic reviews and Meta-Analyses) che ha permesso di ricavare un diagramma di flusso col quale è stata ricapitolata la ricerca sul database Pubmed e la successiva selezione. Risultati e Considerazioni: partendo da 1457 pubblicazioni originariamente individuate, sono state selezionati e analizzati 82 articoli, i cui dati sono stati riportati per esteso in un file supplementare. Venivano riportati in totale 313 episodi di infezioni umane da M. canis. La maggioranza degli episodi analizzati (89%) derivava da un contatto (fonte certa o presunta) con un gatto. La maggior ¿capacità¿ infettante del gatto per l'uomo è testimoniata anche dalla maggior percentuale di outbreaks causati dal gatto rispetto al cane. Il perché il gatto sia la specie di maggior successo come carrier per l'uomo può dipendere da diversi fattori correlati a una maggiore capacità di adattamento del fungo a questo animale (elevata quantità di elementi fungini veicolati, bassa evidenza di lesioni cliniche ecc.). Altri fattori di rischio ¿secondari¿ (razza, età ecc.) appaiono invece molto trascurati perché citati in una esigua minoranza di lavori. I dati ricavati da questa revisione sistematica sembrano confermare quella che è la ¿sensazione¿ clinica del veterinario di piccoli animali, vale a dire che sembra essere il gatto l'animale più ¿problematico¿ in tema di trasmissione di M. canis all'uomo. Ciò però non toglie il fatto che, riscontrate lesioni cutanee sospette in altre specie e nei rispettivi padroni, questo dermatofita debba essere preso in considerazione nella diagnosi differenziale. E' opportuno citare il fatto che purtroppo alcune pubblicazioni non sono state esaminate perché non reperibili, o perché poco dettagliate per la fonte animale, o perché in lingue straniere ecc.. Per questo si consiglia in futuro di ampliare la ricerca, anche consultando altri database ¿ come Scopus - e la bibliografia degli articoli presenti. Si suggerisce anche, nella descrizione futura di altri episodi, di raccogliere anche informazioni su altri fattori come razza, età ,clinica ecc.

Infezioni zoonosiche da Microsporum canis: revisione sistematica della letteratura

SACCÀ, ALESSIA
2018/2019

Abstract

Introduzione: M. canis è un fungo dermatofita agente di infezioni cutanee negli animali e potenzialmente causa di patologie dermatologiche nell'uomo. E' comune fare riferimento a questo fungo come ¿del cane e del gatto¿, anche se nella pratica veterinaria la ¿sensazione¿ è che sia il gatto l'animale più frequentemente affetto e coinvolto nella trasmissione all'uomo. Obiettivo: Il principale ¿quesito clinico¿ al quale questa revisione sistematica vuol far fronte è valutare se gatto, cane (o altre fonti di infezione, per es. ambientale o inter-umana) siano ugualmente implicati nella trasmissione all'uomo dell'infezione da M. canis e come obiettivo ulteriore si vuole verificare quali siano i maggiori fattori che condizionano l'instaurarsi dell'infezioni zoonosiche da tale dermatofita, almeno per ciò che concerne la componente animale (quindi un approfondimento non solo sulla specie animale fonte di infezione, ma anche su fattori legati all'età, razza ecc. degli animali coinvolti). Materiali e metodi: E' stata effettuata una ricerca nel database ¿Pub-Med¿ usando come parole chiave 'Microsporum canis'. E' stata effettuata una selezione con criteri che permettessero di ottenere informazioni attinenti il nostro quesito diagnostico (es. esclusi lavori che non citavano la fonte di un episodio di infezione umana). E' stato applicato il Metodo Prisma (Preferred Reporting Items for Systematic reviews and Meta-Analyses) che ha permesso di ricavare un diagramma di flusso col quale è stata ricapitolata la ricerca sul database Pubmed e la successiva selezione. Risultati e Considerazioni: partendo da 1457 pubblicazioni originariamente individuate, sono state selezionati e analizzati 82 articoli, i cui dati sono stati riportati per esteso in un file supplementare. Venivano riportati in totale 313 episodi di infezioni umane da M. canis. La maggioranza degli episodi analizzati (89%) derivava da un contatto (fonte certa o presunta) con un gatto. La maggior ¿capacità¿ infettante del gatto per l'uomo è testimoniata anche dalla maggior percentuale di outbreaks causati dal gatto rispetto al cane. Il perché il gatto sia la specie di maggior successo come carrier per l'uomo può dipendere da diversi fattori correlati a una maggiore capacità di adattamento del fungo a questo animale (elevata quantità di elementi fungini veicolati, bassa evidenza di lesioni cliniche ecc.). Altri fattori di rischio ¿secondari¿ (razza, età ecc.) appaiono invece molto trascurati perché citati in una esigua minoranza di lavori. I dati ricavati da questa revisione sistematica sembrano confermare quella che è la ¿sensazione¿ clinica del veterinario di piccoli animali, vale a dire che sembra essere il gatto l'animale più ¿problematico¿ in tema di trasmissione di M. canis all'uomo. Ciò però non toglie il fatto che, riscontrate lesioni cutanee sospette in altre specie e nei rispettivi padroni, questo dermatofita debba essere preso in considerazione nella diagnosi differenziale. E' opportuno citare il fatto che purtroppo alcune pubblicazioni non sono state esaminate perché non reperibili, o perché poco dettagliate per la fonte animale, o perché in lingue straniere ecc.. Per questo si consiglia in futuro di ampliare la ricerca, anche consultando altri database ¿ come Scopus - e la bibliografia degli articoli presenti. Si suggerisce anche, nella descrizione futura di altri episodi, di raccogliere anche informazioni su altri fattori come razza, età ,clinica ecc.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/38369