Negli ultimi decenni si è osservato un aumento del numero dei pazienti affetti da tumore. Per migliorare gli approcci diagnostici e terapeutici attualmente esistenti è stata introdotta una nuova tecnica, l'ipertermia oncologica, che permette di ottenere radiosensibilizzazione della massa tumorale portandola a 39-45 °C con il conseguente miglioramento dei risultati terapeutici in vari tipi di tumore. Con l'ipertermia un lieve aumento della temperatura a livello tumorale rende le cellule maggiormente sensibili alle radiazioni e alla chemioterapia. Nell'ambito dell'ipertermia sono ampiamente utilizzate le nanotecnologie, che prevedono la somministrazione tramite iniezione in loco oppure per via sistemica delle nanoparticelle che vengono attivate da una fonte esterna di energia per generare calore. Un importante fattore che influenza l'efficacia di questa tecnica è la possibilità di direzionare le nanoparticelle per via magnetica, favorendone l'accumulo nell'area desiderata all'interno dell'organismo. Esse possono estravasare passivamente nel tessuto tumorale in modo selettivo, sfruttando l'aumentata permeabilità e l'effetto di ritenzione tipici della massa neoplastica. Inoltre, il direzionamento tumorale può essere migliorato attraverso l'associazione di peptidi e anticorpi tumore-specifici sulla superficie delle nanoparticelle oppure con l'attivazione tramite radiazioni elettromagnetiche, laser o ultrasuoni [1]. Sono stati condotti numerosi studi pre-clinici e clinici per verificare le reali possibilità di applicazione di questa nuova modalità di trattamento. Tuttavia, durante i test sono stati riscontrati importanti effetti secondari a carico dei tessuti sani. Pertanto, devono ancora essere affrontati aspetti importanti per poter passare dalla teoria sperimentale alla pratica clinica. Questa tesi descrive i tipi di nanoparticelle disponibili per utilizzare la tecnica dell'ipertermia, le fonti di attivazione, le caratteristiche, l'eccezionale opportunità e le difficoltà associate a tale tecnica e, inoltre, fornisce una conoscenza basilare dei fondamenti e dei principi dell'ipertermia e dei suoi recenti sviluppi [2].

Nanoparticelle magnetiche per l'ipertermia oncologica

TRUCULENTO, ROBERTA
2016/2017

Abstract

Negli ultimi decenni si è osservato un aumento del numero dei pazienti affetti da tumore. Per migliorare gli approcci diagnostici e terapeutici attualmente esistenti è stata introdotta una nuova tecnica, l'ipertermia oncologica, che permette di ottenere radiosensibilizzazione della massa tumorale portandola a 39-45 °C con il conseguente miglioramento dei risultati terapeutici in vari tipi di tumore. Con l'ipertermia un lieve aumento della temperatura a livello tumorale rende le cellule maggiormente sensibili alle radiazioni e alla chemioterapia. Nell'ambito dell'ipertermia sono ampiamente utilizzate le nanotecnologie, che prevedono la somministrazione tramite iniezione in loco oppure per via sistemica delle nanoparticelle che vengono attivate da una fonte esterna di energia per generare calore. Un importante fattore che influenza l'efficacia di questa tecnica è la possibilità di direzionare le nanoparticelle per via magnetica, favorendone l'accumulo nell'area desiderata all'interno dell'organismo. Esse possono estravasare passivamente nel tessuto tumorale in modo selettivo, sfruttando l'aumentata permeabilità e l'effetto di ritenzione tipici della massa neoplastica. Inoltre, il direzionamento tumorale può essere migliorato attraverso l'associazione di peptidi e anticorpi tumore-specifici sulla superficie delle nanoparticelle oppure con l'attivazione tramite radiazioni elettromagnetiche, laser o ultrasuoni [1]. Sono stati condotti numerosi studi pre-clinici e clinici per verificare le reali possibilità di applicazione di questa nuova modalità di trattamento. Tuttavia, durante i test sono stati riscontrati importanti effetti secondari a carico dei tessuti sani. Pertanto, devono ancora essere affrontati aspetti importanti per poter passare dalla teoria sperimentale alla pratica clinica. Questa tesi descrive i tipi di nanoparticelle disponibili per utilizzare la tecnica dell'ipertermia, le fonti di attivazione, le caratteristiche, l'eccezionale opportunità e le difficoltà associate a tale tecnica e, inoltre, fornisce una conoscenza basilare dei fondamenti e dei principi dell'ipertermia e dei suoi recenti sviluppi [2].
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