Negli ultimi anni le nanotecnologie hanno preso sempre più piede in ambito farmaceutico. Attraverso l'uso di nanosistemi si è in grado di veicolare e direzionare farmaci con conseguente diminuzione di effetti collaterali e un minore impatto sull'organismo del paziente. Recenti studi hanno dimostrato che il rivestimento di chitosano conferisce alle SLN proprietà positive per la cura delle patologie tumorali (1). Questo lavoro di tesi si è incentrato sullo sviluppo di SLN rivestite di chitosano. Per ancorare il rivestimento alla matrice lipidica è stato sintetizzato un derivato lipofilo del polimero, lo stearoil chitosano. La tecnica di diluizione a freddo di microemulsioni è stata utilizzata per la preparazione di nanoparticelle quali carriers di curcumina, paclitaxel e disteroil floxuridina. Le SLN sono state caratterizzate analizzando la forma, le dimensioni, l'inglobamento. Le nanoparticelle hanno dimensioni comprese tra 200 e 400 nm, forma sferica e superficie liscia. L'inglobamento ottenuto varia da molecola a molecola. I migliori risultati si sono ottenuti con la curcumina che ha permesso di ottenere inglobamenti superiori al 60%. Per questo motivo su tali nanoparticelle sono stati effettuati studi di stabilità nel tempo e test in vitro su linee cellulari in collaborazione con il dipartimento di Oncologia dell'Università di Torino. L'efficacia chemiosensibilizzante della curcumina veicolata da SLN è stata testata nella linea di carcinoma mammario umano triplonegativo MDA-MB-231, che esprime costitutivamente il trasportatore di efflusso glicoproteina P. Tramite tale trasportatore sono estrusi dalla cellula numerosi chemioterapici, tra cui la doxorubicina, un'antraciclina di prima scelta nel trattamento del carcinoma mammario triplo-negativo. Si è osservato come la curcumina aumenti in modo dose-dipendente la ritenzione intracellulare di doxorubicina e la sua citotossicità; se veicolata in SLN la dose di curcumina efficace nel produrre tali effetti è cinque volte inferiore rispetto alla dose della curcumina libera. L'aumentata ritenzione intracellulare di doxorubicina sembra dovuta ad una diminuzione dell'espressione di glicoproteina P.
SLN rivestite di stearoil-chitosano: inglobamento di antitumorali e di curcumina quale inibitore della glicoproteina P.
CRIMI, ERIKA
2015/2016
Abstract
Negli ultimi anni le nanotecnologie hanno preso sempre più piede in ambito farmaceutico. Attraverso l'uso di nanosistemi si è in grado di veicolare e direzionare farmaci con conseguente diminuzione di effetti collaterali e un minore impatto sull'organismo del paziente. Recenti studi hanno dimostrato che il rivestimento di chitosano conferisce alle SLN proprietà positive per la cura delle patologie tumorali (1). Questo lavoro di tesi si è incentrato sullo sviluppo di SLN rivestite di chitosano. Per ancorare il rivestimento alla matrice lipidica è stato sintetizzato un derivato lipofilo del polimero, lo stearoil chitosano. La tecnica di diluizione a freddo di microemulsioni è stata utilizzata per la preparazione di nanoparticelle quali carriers di curcumina, paclitaxel e disteroil floxuridina. Le SLN sono state caratterizzate analizzando la forma, le dimensioni, l'inglobamento. Le nanoparticelle hanno dimensioni comprese tra 200 e 400 nm, forma sferica e superficie liscia. L'inglobamento ottenuto varia da molecola a molecola. I migliori risultati si sono ottenuti con la curcumina che ha permesso di ottenere inglobamenti superiori al 60%. Per questo motivo su tali nanoparticelle sono stati effettuati studi di stabilità nel tempo e test in vitro su linee cellulari in collaborazione con il dipartimento di Oncologia dell'Università di Torino. L'efficacia chemiosensibilizzante della curcumina veicolata da SLN è stata testata nella linea di carcinoma mammario umano triplonegativo MDA-MB-231, che esprime costitutivamente il trasportatore di efflusso glicoproteina P. Tramite tale trasportatore sono estrusi dalla cellula numerosi chemioterapici, tra cui la doxorubicina, un'antraciclina di prima scelta nel trattamento del carcinoma mammario triplo-negativo. Si è osservato come la curcumina aumenti in modo dose-dipendente la ritenzione intracellulare di doxorubicina e la sua citotossicità; se veicolata in SLN la dose di curcumina efficace nel produrre tali effetti è cinque volte inferiore rispetto alla dose della curcumina libera. L'aumentata ritenzione intracellulare di doxorubicina sembra dovuta ad una diminuzione dell'espressione di glicoproteina P.File | Dimensione | Formato | |
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