Treatment of pediatric epilepsy Epilepsy is the most chronic disease in the world, with an estimated 65 milion people affected. The incidence of epilepsy is estimated to vary between 15 and 113 per 100.000 a year according to the size of the population studied, with the major incidence in childhood.The treatment of epilepsy in children has especially complicated origins first and foremost deriving from intricate aetiological framework. In fact it is more correct to consider epilepsy not as a single pathology but instead as a heterogeneous group of forms, symptoms and causes that go beyond the simple onset of an epileptic crisis. A second complex issue stems from the fact that the available treatment of epilepsy is only of an unspecific nature. In the case of most antiepileptic drugs it is not only the way they work which is not widely understood but neither is there an efficacy profile of the specific conditions which need treatment. Historicaly laboratory tests were conducted mainly on adults and occasionally but not always on children. Alternatively, the results of the effects on children were produced indirectly through a deductive process derived from adult studies with a type of epilepsy hardly comparable with those of young children. The choice of an effective antiepileptic drug with safe results is therefore especially relevant in infantile epilepsy about which there is a still a relative lack of knowledge and undestanding about the possible long-term effects on growth and development on intellectual functions. In order to overcome the negative conseguences of these implications LICE has created guidelines to be followed in the cases of epileptic seizures in children. The reccomandations available constitute a valuable guide not only for medical experts but also for those who find themselves directly involved, because the most correct managment of epileptic states in the pre-hospital phase was also illustrated. In this complex pharmalogical framework new therapeutic approches designed to minimise as much as possible the number of unresolved cases were proposed recently.

L'epilessia è tra le più diffuse patologie croniche neurologiche al mondo, con una stima di circa 65 milioni di persone affette. L'incidenza dell'epilessia è approssimativamente stimata tra i 15 e 113 casi ogni 100.000 abitanti all'anno, a seconda della popolazione studiata, con un maggior coinvolgimento dell'età pediatrica.[1] Il trattamento dell'epilessia nell'età evolutiva ha implicazioni particolarmente complesse derivate in primo luogo dall'intricato quadro eziologico delle epilessie con esordio infantile. Risulta, infatti, più corretto considerare l'epilessia non come patologia singola, ma come un gruppo eterogeneo di forme, sintomi e cause che vanno assai al di là della semplice comparsa di crisi epilettiche. Un secondo elemento di complessità deriva dalla bassa specificità dei trattamenti disponibili. Per la maggioranza dei farmaci antiepilettici, non solo il meccanismo d'azione rimane scarsamente conosciuto, ma non vi sono nemmeno evidenze sul profilo di efficacia nella specifica condizione che si vuole trattare. Storicamente gli studi autorizzativi vengono condotti sugli adulti e solo successivamente, e non sistematicamente, su soggetti in età pediatrica. Alternativamente, il giudizio di efficacia nel bambino è prodotto, in modo indiretto, tramite un processo deduttivo derivante da studi sugli adulti aventi forme di epilessia scarsamente paragonabili a quelle tipiche dell'età infantile.[2] La scelta di un farmaco antiepilettico efficace e sicuro risulta, quindi, particolarmente rilevante nelle epilessie pediatriche, per le quali vi è ancora una relativa mancanza di conoscenza e di comprensione riguardo ai possibili effetti della terapia a lungo termine sulla crescita e sullo sviluppo, così come riguardo gli effetti a breve termine relativi al comportamento e alle funzioni intellettuali.[3] Per circoscrivere le conseguenze negative di queste implicazioni la Lega Italiana Contro l'Epilessia (LICE) ha creato una linea guida da seguire in caso di stato epilettico convulsivo nel bambino. Le raccomandazioni fornite sono una traccia preziosa non solo per il personale esperto, ma anche per coloro che si trovano direttamente coinvolti, in quanto vengono illustrati anche i comportamenti più consoni nella gestione dello stato epilettico in fase pre-ospedaliera. In questo quadro farmacologico complesso nuovi approcci terapeutici volti a minimizzare il più possibile il numero di casi irrisolti sono stati recentemente proposti.

approcci terapeutici dell'epilessia in età pediatrica

IANNICIELLO, ROBERTA
2015/2016

Abstract

L'epilessia è tra le più diffuse patologie croniche neurologiche al mondo, con una stima di circa 65 milioni di persone affette. L'incidenza dell'epilessia è approssimativamente stimata tra i 15 e 113 casi ogni 100.000 abitanti all'anno, a seconda della popolazione studiata, con un maggior coinvolgimento dell'età pediatrica.[1] Il trattamento dell'epilessia nell'età evolutiva ha implicazioni particolarmente complesse derivate in primo luogo dall'intricato quadro eziologico delle epilessie con esordio infantile. Risulta, infatti, più corretto considerare l'epilessia non come patologia singola, ma come un gruppo eterogeneo di forme, sintomi e cause che vanno assai al di là della semplice comparsa di crisi epilettiche. Un secondo elemento di complessità deriva dalla bassa specificità dei trattamenti disponibili. Per la maggioranza dei farmaci antiepilettici, non solo il meccanismo d'azione rimane scarsamente conosciuto, ma non vi sono nemmeno evidenze sul profilo di efficacia nella specifica condizione che si vuole trattare. Storicamente gli studi autorizzativi vengono condotti sugli adulti e solo successivamente, e non sistematicamente, su soggetti in età pediatrica. Alternativamente, il giudizio di efficacia nel bambino è prodotto, in modo indiretto, tramite un processo deduttivo derivante da studi sugli adulti aventi forme di epilessia scarsamente paragonabili a quelle tipiche dell'età infantile.[2] La scelta di un farmaco antiepilettico efficace e sicuro risulta, quindi, particolarmente rilevante nelle epilessie pediatriche, per le quali vi è ancora una relativa mancanza di conoscenza e di comprensione riguardo ai possibili effetti della terapia a lungo termine sulla crescita e sullo sviluppo, così come riguardo gli effetti a breve termine relativi al comportamento e alle funzioni intellettuali.[3] Per circoscrivere le conseguenze negative di queste implicazioni la Lega Italiana Contro l'Epilessia (LICE) ha creato una linea guida da seguire in caso di stato epilettico convulsivo nel bambino. Le raccomandazioni fornite sono una traccia preziosa non solo per il personale esperto, ma anche per coloro che si trovano direttamente coinvolti, in quanto vengono illustrati anche i comportamenti più consoni nella gestione dello stato epilettico in fase pre-ospedaliera. In questo quadro farmacologico complesso nuovi approcci terapeutici volti a minimizzare il più possibile il numero di casi irrisolti sono stati recentemente proposti.
ITA
Treatment of pediatric epilepsy Epilepsy is the most chronic disease in the world, with an estimated 65 milion people affected. The incidence of epilepsy is estimated to vary between 15 and 113 per 100.000 a year according to the size of the population studied, with the major incidence in childhood.The treatment of epilepsy in children has especially complicated origins first and foremost deriving from intricate aetiological framework. In fact it is more correct to consider epilepsy not as a single pathology but instead as a heterogeneous group of forms, symptoms and causes that go beyond the simple onset of an epileptic crisis. A second complex issue stems from the fact that the available treatment of epilepsy is only of an unspecific nature. In the case of most antiepileptic drugs it is not only the way they work which is not widely understood but neither is there an efficacy profile of the specific conditions which need treatment. Historicaly laboratory tests were conducted mainly on adults and occasionally but not always on children. Alternatively, the results of the effects on children were produced indirectly through a deductive process derived from adult studies with a type of epilepsy hardly comparable with those of young children. The choice of an effective antiepileptic drug with safe results is therefore especially relevant in infantile epilepsy about which there is a still a relative lack of knowledge and undestanding about the possible long-term effects on growth and development on intellectual functions. In order to overcome the negative conseguences of these implications LICE has created guidelines to be followed in the cases of epileptic seizures in children. The reccomandations available constitute a valuable guide not only for medical experts but also for those who find themselves directly involved, because the most correct managment of epileptic states in the pre-hospital phase was also illustrated. In this complex pharmalogical framework new therapeutic approches designed to minimise as much as possible the number of unresolved cases were proposed recently.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/38308