Analizzare alcuni effetti economici e politici del Trattato di Pace firmato a Parigi il 10 febbraio 1947. Negli ultimi sessant'anni, alcuni studiosi si sono interessati alla vicenda che a prima vista sembrerebbe conosciuta solo dagli addetti ai lavori dal momento che, nella memoria storica italiana, la fine della seconda guerra mondiale è legata a due date simbolo: 1. L'8 settembre 1943 data dell'annuncio dell'armistizio 2. Il 25 aprile 1945 data della liberazione Partendo dall'analisi dell'unico testo che ricostruisce completamente la vicenda del Trattato, che dobbiamo a Sara Lorenzini la quale lo definisce un trattato dalla vita breve perché subito dopo la firma è stato già modificato - l'ho poi affiancato al testo di Mario Giovana unico e indiscusso riferimento dettagliato per le vicende qui prese in esame. Ho condotto poi personalmente ricerche presso: ♣ l'archivio Storico di Cuneo sito in Largo Giovanni Barale 1/3, Cuneo ♣ l'Archivio di Stato di Cuneo sito in Corso Marcello Soleri 6, Cuneo ♣ l'Istituto Storico della Resistenza di Cuneo sito in Largo Giovanni Barale 1/3, Cuneo ♣ le Archives Departementales delle Alpi Marittime sito al 147, boulevard du Mercantour, Nice Cedex 3 e in questi luoghi ho rinvenuto dei documenti inediti che saranno esposti nella dissertazione e che hanno permesso di ricostruire la vicenda in oggetto sotto una nuova prospettiva. La Pace di Parigi ¿ in ordine cronologico ¿ si inserisce tra la Conferenza di Potsdam dell'estate del 1945 e l'annuncio del grande piano di Recupero dell'Europa del 5 giugno 1947 più conosciuto con l'appellativo di Piano Marshall. Il discorso del generale George Marshall, allora segretario di stato americano, non sarà in questa sede affrontato ma solo richiamato perché l'annuncio dell'ERP non era ¿ come si sarebbe portati a pensare ¿ un monito all'Europa ma una rassicurazione al popolo americano che storceva il naso di fronte agli ingenti aiuti all'Europa e all'Italia. Gli Stati Uniti, infatti, dopo la Grande Crisi del 1929, avevano anzitutto a cuore la loro Nazione e vedevano malvolentieri il finanziamento ¿ apparentemente incontrollato ¿ ad un'Europa distrutta dalla guerra. Dopo aver accennato alla situazione internazionale in cui i primi protagonisti erano appunto gli anglo-sassoni (americani e inglesi) punteremo lo sguardo sull'Europa e qui ci fermeremo. Analizzando dapprima gli effetti generali della guerra per inquadrare correttamente l'oggetto del lavoro, faremo poi luce sulla Francia e sull'Italia, i due Paesi protagonisti della Pace di Parigi. L'Italia, in quel periodo, passa dalla monarchia alla Repubblica sotto la guida di Alcide De Gasperi. I francesi, dal canto loro, eleggono Charles De Gaulle capo del governo provvisorio e lo considerano, in qaunto capo della resistenza, salvatore della patria. Decisionista infastidito dai partiti politici e dai riti della democrazia parlamentare, De Gaulle infatti, nonostante non sia ovviamente tra i vincitori effettivi della Guerra appena terminata, tenta, riuscendovi, di inserirsi nel novero dei vincitori, cooptandovi, solo per i suoi personali meriti resistenziali. Analizzeremo a questo punto uno dei maggiori problemi che i delegati dei governi italiano e francese si posero:la questione relativa alle centrali idroelettriche dislocate sul Colle di Tenda ovvero al confine tra la Francia e l'Italia.

Aspetti economici del Trattato di Pace del 10 febbraio 1947

MORMILE, STEFANO
2016/2017

Abstract

Analizzare alcuni effetti economici e politici del Trattato di Pace firmato a Parigi il 10 febbraio 1947. Negli ultimi sessant'anni, alcuni studiosi si sono interessati alla vicenda che a prima vista sembrerebbe conosciuta solo dagli addetti ai lavori dal momento che, nella memoria storica italiana, la fine della seconda guerra mondiale è legata a due date simbolo: 1. L'8 settembre 1943 data dell'annuncio dell'armistizio 2. Il 25 aprile 1945 data della liberazione Partendo dall'analisi dell'unico testo che ricostruisce completamente la vicenda del Trattato, che dobbiamo a Sara Lorenzini la quale lo definisce un trattato dalla vita breve perché subito dopo la firma è stato già modificato - l'ho poi affiancato al testo di Mario Giovana unico e indiscusso riferimento dettagliato per le vicende qui prese in esame. Ho condotto poi personalmente ricerche presso: ♣ l'archivio Storico di Cuneo sito in Largo Giovanni Barale 1/3, Cuneo ♣ l'Archivio di Stato di Cuneo sito in Corso Marcello Soleri 6, Cuneo ♣ l'Istituto Storico della Resistenza di Cuneo sito in Largo Giovanni Barale 1/3, Cuneo ♣ le Archives Departementales delle Alpi Marittime sito al 147, boulevard du Mercantour, Nice Cedex 3 e in questi luoghi ho rinvenuto dei documenti inediti che saranno esposti nella dissertazione e che hanno permesso di ricostruire la vicenda in oggetto sotto una nuova prospettiva. La Pace di Parigi ¿ in ordine cronologico ¿ si inserisce tra la Conferenza di Potsdam dell'estate del 1945 e l'annuncio del grande piano di Recupero dell'Europa del 5 giugno 1947 più conosciuto con l'appellativo di Piano Marshall. Il discorso del generale George Marshall, allora segretario di stato americano, non sarà in questa sede affrontato ma solo richiamato perché l'annuncio dell'ERP non era ¿ come si sarebbe portati a pensare ¿ un monito all'Europa ma una rassicurazione al popolo americano che storceva il naso di fronte agli ingenti aiuti all'Europa e all'Italia. Gli Stati Uniti, infatti, dopo la Grande Crisi del 1929, avevano anzitutto a cuore la loro Nazione e vedevano malvolentieri il finanziamento ¿ apparentemente incontrollato ¿ ad un'Europa distrutta dalla guerra. Dopo aver accennato alla situazione internazionale in cui i primi protagonisti erano appunto gli anglo-sassoni (americani e inglesi) punteremo lo sguardo sull'Europa e qui ci fermeremo. Analizzando dapprima gli effetti generali della guerra per inquadrare correttamente l'oggetto del lavoro, faremo poi luce sulla Francia e sull'Italia, i due Paesi protagonisti della Pace di Parigi. L'Italia, in quel periodo, passa dalla monarchia alla Repubblica sotto la guida di Alcide De Gasperi. I francesi, dal canto loro, eleggono Charles De Gaulle capo del governo provvisorio e lo considerano, in qaunto capo della resistenza, salvatore della patria. Decisionista infastidito dai partiti politici e dai riti della democrazia parlamentare, De Gaulle infatti, nonostante non sia ovviamente tra i vincitori effettivi della Guerra appena terminata, tenta, riuscendovi, di inserirsi nel novero dei vincitori, cooptandovi, solo per i suoi personali meriti resistenziali. Analizzeremo a questo punto uno dei maggiori problemi che i delegati dei governi italiano e francese si posero:la questione relativa alle centrali idroelettriche dislocate sul Colle di Tenda ovvero al confine tra la Francia e l'Italia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/38300