La sentenza Zambrano della Corte di Giustizia dell’8 marzo 2011 ha riconosciuto un diritto derivato di soggiorno al genitore, cittadino colombiano, di due cittadini belgi in tenera età a tutela dello status a questi conferito dall’articolo 20 TFUE e dei diritti che esso comporta. La novità di tale riconoscimento è data dal fatto che i cittadini belgi in questione abbiano potuto derivare un simile diritto per il genitore pur senza aver mai esercitato il diritto di libera circolazione, unica eventualità per la quale il diritto dell’Unione avrebbe riconosciuto fino a quel momento, a determinate condizioni, il diritto derivato in parola. La “dottrina Zambrano” prevede quindi che, a determinate condizioni, ossia quando vi sia il rischio di una “privazione” dei diritti associati allo status, il cittadino dell’Unione possa beneficiare di un diritto derivato di soggiorno per il proprio familiare anche in una situazione che, altrimenti, sarebbe qualificabile come “puramente interna” e come tale sottratta al diritto dell’Unione. La portata della “dottrina Zambrano” è stata progressivamente precisata dalla Corte, benché con alcune incongruenze, in una serie di sentenze successive di cui si darà conto nella presente trattazione. Tra queste, la sentenza Dereci e altri si distingue per aver specificato che tale diritto di soggiorno derivato è riconosciuto solo nell’eventualità in cui l’allontanamento del cittadino di Stato terzo costringa, di fatto, il cittadino dell’Unione ad abbandonare il territorio della stessa per raggiungerlo, in virtù di un rapporto di dipendenza che lo lega al cittadino di Stato terzo allontanato. Il rapporto di dipendenza tra il cittadino di Stato terzo e il cittadino dell’Unione, da un lato, e la privazione dei diritti conferiti dalla cittadinanza dell’Unione, dall’altro, sono quindi concetti strettamente connessi. La Corte non ha tuttavia indicato in modo sistematico e compiuto né quando la privazione dei diritti menzionati sussista, né l’esatta portata della nozione di “dipendenza”. Il lavoro di ricerca da cui è scaturita la presente trattazione si è proposto di ricostruire un quadro organico della relazione di dipendenza, alla luce delle rilevanti sentenze della Corte di Giustizia e avuto riguardo allo stato dell’arte della letteratura giuridica pertinente e, conseguentemente, di individuare quali posizioni giuridiche soggettive del cittadino dell’Unione la Corte di Giustizia effettivamente ritenga con ciò di tutelare.
IL DIRITTO DERIVATO DI SOGGIORNO DEI CITTADINI DI STATI TERZI CHE ABBIANO UN RAPPORTO DI DIPENDENZA CON UN CITTADINO DELL'UNIONE AI SENSI DELL'ARTICOLO 20 TFUE
BOLDURESCU, VALENTINA
2022/2023
Abstract
La sentenza Zambrano della Corte di Giustizia dell’8 marzo 2011 ha riconosciuto un diritto derivato di soggiorno al genitore, cittadino colombiano, di due cittadini belgi in tenera età a tutela dello status a questi conferito dall’articolo 20 TFUE e dei diritti che esso comporta. La novità di tale riconoscimento è data dal fatto che i cittadini belgi in questione abbiano potuto derivare un simile diritto per il genitore pur senza aver mai esercitato il diritto di libera circolazione, unica eventualità per la quale il diritto dell’Unione avrebbe riconosciuto fino a quel momento, a determinate condizioni, il diritto derivato in parola. La “dottrina Zambrano” prevede quindi che, a determinate condizioni, ossia quando vi sia il rischio di una “privazione” dei diritti associati allo status, il cittadino dell’Unione possa beneficiare di un diritto derivato di soggiorno per il proprio familiare anche in una situazione che, altrimenti, sarebbe qualificabile come “puramente interna” e come tale sottratta al diritto dell’Unione. La portata della “dottrina Zambrano” è stata progressivamente precisata dalla Corte, benché con alcune incongruenze, in una serie di sentenze successive di cui si darà conto nella presente trattazione. Tra queste, la sentenza Dereci e altri si distingue per aver specificato che tale diritto di soggiorno derivato è riconosciuto solo nell’eventualità in cui l’allontanamento del cittadino di Stato terzo costringa, di fatto, il cittadino dell’Unione ad abbandonare il territorio della stessa per raggiungerlo, in virtù di un rapporto di dipendenza che lo lega al cittadino di Stato terzo allontanato. Il rapporto di dipendenza tra il cittadino di Stato terzo e il cittadino dell’Unione, da un lato, e la privazione dei diritti conferiti dalla cittadinanza dell’Unione, dall’altro, sono quindi concetti strettamente connessi. La Corte non ha tuttavia indicato in modo sistematico e compiuto né quando la privazione dei diritti menzionati sussista, né l’esatta portata della nozione di “dipendenza”. Il lavoro di ricerca da cui è scaturita la presente trattazione si è proposto di ricostruire un quadro organico della relazione di dipendenza, alla luce delle rilevanti sentenze della Corte di Giustizia e avuto riguardo allo stato dell’arte della letteratura giuridica pertinente e, conseguentemente, di individuare quali posizioni giuridiche soggettive del cittadino dell’Unione la Corte di Giustizia effettivamente ritenga con ciò di tutelare.File | Dimensione | Formato | |
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