ABSTRACT Il presente elaborato si occupa del tema delle “azioni positive” ed in particolare sulla loro introduzione ed evoluzione in ambito europeo. In primis vengono analizzate le azioni positive, nate negli USA sotto la denominazione di affirmative action per indicare le discriminazioni razziali. Nel corso degli anni le affirmative action vennero estese anche alle donne. Sarà da questo momento che le azioni positive verranno intese come strumento per combattere le discriminazioni di genere e si estenderanno anche a livello europeo. In definitiva le azioni positive si possono considerare come vantaggi specifici a favore di soggetti, appartenenti ad una categoria ben specifica, per rimediare ad una situazione di rilevante sotto rappresentazione non giustificata da motivi obiettivi. Successivamente si analizzeranno alcuni casi emblematici, portati di fronte alla Corte di Giustizia UE, nei vari ordinamenti europei seguendo un ordine cronologico. A partire dagli anni '70 in Gran Bretagna possiamo riscontrare due sentenze legate al Sex Discrimination Act del 1975: PEAKE v. Automotive Products Ltd e JAMES v. Eastleigh Borough Council. In Germania, a partire dagli anni '90, analizzeremo i seguenti casi legati al tema delle azioni positive all'interno dei concorsi pubblici: KALANKE v. Città di Brema; MARSCHALL v. Nordreno-Westfalia e BADECK v. Commissione Europea. In Svezia, invece, rilevante sarà il caso ABRAHAMSSON legato alla discriminazione di genere all'interno di concorsi pubblici. In Francia analizzeremo i casi legati alla discriminazione di genere all'interno del sistema pensionistico: GRIESMAR v. Ministero dell'Economia, della Finanza, dell'Industria e Ministero della Funzione Pubblica e MOUFLIN v. Rettore dell'Accademia di Reims. Si analizzerà il tema della tutela della maternità nel caso olandese LOMMERS v. Ministro dell'Agricoltura, del Patrimonio Naturale e della Pesca. Un ulteriore caso francese legato ai concorsi pubblici riguarderà la sentenza BRIHECHE v. Ministro dell'Interno, dell'istruzione e della Giustizia. Nel Regno Unito sarà analizzata una controversia relativa alle azioni positive in tema di pensioni: RICHARDS v. Segretario di Stato per il Lavoro e le Pensioni. Infine le ultime due sentenze analizzate riguarderanno il tema della maternità nelle azioni positive in Ungheria con il caso WELLER v. Ungheria ed in Spagna con il caso ROCA ALVAREZ v. Sesa Start Espana ETT SA. In conclusione si farà un raffronto tra i vari temi affrontati nell'analisi di questi casi per evidenziare l'orientamento della Corte di Giustizia UE rispetto al tema delle azioni positive nei vari ordinamenti presi in considerazione.

tra parità e differenza: azioni positive e discriminazioni alla rovescia nella giurisprudenza della Corte di giustizia UE

PONTORNO, GIULIA
2022/2023

Abstract

ABSTRACT Il presente elaborato si occupa del tema delle “azioni positive” ed in particolare sulla loro introduzione ed evoluzione in ambito europeo. In primis vengono analizzate le azioni positive, nate negli USA sotto la denominazione di affirmative action per indicare le discriminazioni razziali. Nel corso degli anni le affirmative action vennero estese anche alle donne. Sarà da questo momento che le azioni positive verranno intese come strumento per combattere le discriminazioni di genere e si estenderanno anche a livello europeo. In definitiva le azioni positive si possono considerare come vantaggi specifici a favore di soggetti, appartenenti ad una categoria ben specifica, per rimediare ad una situazione di rilevante sotto rappresentazione non giustificata da motivi obiettivi. Successivamente si analizzeranno alcuni casi emblematici, portati di fronte alla Corte di Giustizia UE, nei vari ordinamenti europei seguendo un ordine cronologico. A partire dagli anni '70 in Gran Bretagna possiamo riscontrare due sentenze legate al Sex Discrimination Act del 1975: PEAKE v. Automotive Products Ltd e JAMES v. Eastleigh Borough Council. In Germania, a partire dagli anni '90, analizzeremo i seguenti casi legati al tema delle azioni positive all'interno dei concorsi pubblici: KALANKE v. Città di Brema; MARSCHALL v. Nordreno-Westfalia e BADECK v. Commissione Europea. In Svezia, invece, rilevante sarà il caso ABRAHAMSSON legato alla discriminazione di genere all'interno di concorsi pubblici. In Francia analizzeremo i casi legati alla discriminazione di genere all'interno del sistema pensionistico: GRIESMAR v. Ministero dell'Economia, della Finanza, dell'Industria e Ministero della Funzione Pubblica e MOUFLIN v. Rettore dell'Accademia di Reims. Si analizzerà il tema della tutela della maternità nel caso olandese LOMMERS v. Ministro dell'Agricoltura, del Patrimonio Naturale e della Pesca. Un ulteriore caso francese legato ai concorsi pubblici riguarderà la sentenza BRIHECHE v. Ministro dell'Interno, dell'istruzione e della Giustizia. Nel Regno Unito sarà analizzata una controversia relativa alle azioni positive in tema di pensioni: RICHARDS v. Segretario di Stato per il Lavoro e le Pensioni. Infine le ultime due sentenze analizzate riguarderanno il tema della maternità nelle azioni positive in Ungheria con il caso WELLER v. Ungheria ed in Spagna con il caso ROCA ALVAREZ v. Sesa Start Espana ETT SA. In conclusione si farà un raffronto tra i vari temi affrontati nell'analisi di questi casi per evidenziare l'orientamento della Corte di Giustizia UE rispetto al tema delle azioni positive nei vari ordinamenti presi in considerazione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/38255