La ricerca in didattica della matematica e le indicazioni ministeriali per la redazione dei programmi curricolari attribuiscono grande rilievo all'attività di risoluzione dei problemi in matematica. L'importanza di proporre situazioni problematiche autentiche e non solo esercizi a carattere ripetitivo viene evidenziata a partire dai Programmi della scuola Elementare del 1985 fino alle Indicazioni Nazionali del 2012. Tale valenza spesso però non trova riscontro all'interno della pratica didattica dove viene solitamente proposta una tipologia stereotipata e strategie di risoluzione, che creano automatismi e credenze nei bambini, allontanandoli dalla comprensione del testo. In questo modo viene vanificato il senso dei problemi matematici. Inoltre, alcuni bambini presentano difficoltà nell'affrontare l'argomento, vivendo una situazione di disagio. L'obiettivo di questo studio è indagare se e come cambiano le convinzioni nei confronti dei problemi matematici dopo un percorso sui problemi ¿a righe¿ in bambini abituati a lavorare su problemi ¿a quadretti¿ e come tale approccio può essere inserito nella pratica didattica. Per rispondere alla domanda di ricerca i bambini sono stati sottoposti ad un questionario ed è stata svolta in seguito una progettazione in cui sono stati presentati problemi ¿a righe¿; attraverso le discussioni ed il confronto gli studenti hanno riflettuto sull'attività di risoluzione, concentrandosi sull'aspetto della lettura e della comprensione. Le risposte fornite fanno ipotizzare un cambiamento nelle convinzioni sui problemi.
Dai problemi "a quadretti" ai problemi "a righe": cambiamenti nelle convinzioni degli studenti
LINGUA, MARTINA
2018/2019
Abstract
La ricerca in didattica della matematica e le indicazioni ministeriali per la redazione dei programmi curricolari attribuiscono grande rilievo all'attività di risoluzione dei problemi in matematica. L'importanza di proporre situazioni problematiche autentiche e non solo esercizi a carattere ripetitivo viene evidenziata a partire dai Programmi della scuola Elementare del 1985 fino alle Indicazioni Nazionali del 2012. Tale valenza spesso però non trova riscontro all'interno della pratica didattica dove viene solitamente proposta una tipologia stereotipata e strategie di risoluzione, che creano automatismi e credenze nei bambini, allontanandoli dalla comprensione del testo. In questo modo viene vanificato il senso dei problemi matematici. Inoltre, alcuni bambini presentano difficoltà nell'affrontare l'argomento, vivendo una situazione di disagio. L'obiettivo di questo studio è indagare se e come cambiano le convinzioni nei confronti dei problemi matematici dopo un percorso sui problemi ¿a righe¿ in bambini abituati a lavorare su problemi ¿a quadretti¿ e come tale approccio può essere inserito nella pratica didattica. Per rispondere alla domanda di ricerca i bambini sono stati sottoposti ad un questionario ed è stata svolta in seguito una progettazione in cui sono stati presentati problemi ¿a righe¿; attraverso le discussioni ed il confronto gli studenti hanno riflettuto sull'attività di risoluzione, concentrandosi sull'aspetto della lettura e della comprensione. Le risposte fornite fanno ipotizzare un cambiamento nelle convinzioni sui problemi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/38216