This dissertation reports the conservation treatments conducted on the oil painting on canvas Madonna and Child with Saints Eutizio, Spes, Santolo and Fiorenzo by Cristoforo Roncalli, known as Pomarancio, from the church of Santa Maria Argentea in Norcia. This artwork was painted in the first decade of the 17th century for the decoration of a side-altar of the co-cathedral, and it was transferred to the warehouse of Santo Chiodo in Spoleto in 2016, following the earthquake that caused the damage of the painting and the almost complete destruction of the building. The conservation treatments has been preceded by a careful study of the artefact aimed at investigating the historical and artistic aspects, the techniques and the materials. The documentary research, carried out in the archives of the Diocese, allowed a more precise definition of the dating of the artefact and an accurate reconstruction of the panting's conservation history in the last two decades of the 20th century. The conservation process was preceded and supported by an exhaustive diagnostics campaign. This analysis, along with the study of the status quo, allowed the development of a methodology of intervention aimed at resolving the conservation problems following the heartquake, implementing a "minimal intervention" approach. For this reason, the actual intervention on the artwork has been oriented to the restoration of the painting's conditions prior to the earthquake, without affecting the previous conservation treatments, dated 1988 and still considered consistent with the correct conservation of the artwork. During the treatments, particular attention was given to the application tests carried out on specific samples in order to assess the suitability of the materials selected and their appropriate mode of use. In addition to the complex and delicate cleaning of the varnish's surface, special attention was paid to the recovery of the tears, that involved both the original textile support and the lining canvas, and to the filling of the lacunae in the paint film caused by the impact of the debris from the collapse of the building.
Il presente elaborato di tesi magistrale tratta l'intervento di conservazione e restauro condotto sul dipinto olio su tela Madonna con bambino e i santi Eutizio, Spes, Santolo e Fiorenzo di Cristoforo Roncalli, detto il Pomarancio, proveniente dalla chiesa di Santa Maria Argentea di Norcia. L'opera, realizzata nel primo decennio del XVII secolo per la decorazione di un altare laterale della concattedrale, fu trasferita nel 2016 presso il deposito Santo Chiodo di Spoleto, in seguito al drammatico terremoto che comportò il danneggiamento del manufatto e la quasi totale distruzione dell'edifico. L'intervento di restauro è stato preceduto da un accurato studio del manufatto rivolto sia all'approfondimento degli aspetti storico-artistici sia alla ricostruzione dei procedimenti esecutivi e dei materiali pittorici. La ricognizione della documentazione relativa al dipinto effettuata presso l'archivio diocesano ha consentito, ad esempio, di circoscrivere con maggiore precisione la data di esecuzione dell'opera e ricostruire con precisione le vicissitudini conservative a cui il dipinto fu sottoposto nell'ultimo ventennio del XX secolo. Il processo di conservazione è stato preceduto e supportato da un'esaustiva campagna diagnostica che insieme allo studio dello stato di fatto hanno permesso di sviluppare una metodologia d'intervento mirata alla risoluzione delle problematiche conservative emerse inseguito al sisma, secondo un approccio coerente con il principio del ¿minimo intervento¿. Per questa ragione, l'attività diretta sul manufatto è stata orientata al ripristino delle condizioni conservative antecedenti al sisma, escludendo in modo categorico la possibilità d'intaccare il pregresso intervento di restauro, datato 1988, giudicato ancora conforme con la corretta conservazione dell'opera. Nel corso delle fasi operative è stato dato ampio spazio alla realizzazione di test applicativi condotti su provini eseguiti appositamente per valutare l'idoneità dei materiali selezionati per il restauro e la loro modalità d'impiego. Oltre alla delicata azione di pulitura che ha coinvolto la superficie del protettivo, particolare attenzione è stata rivolta al recupero delle lacerazioni scomposte che avevano coinvolto sia il supporto tessile originale che la tela da rifodero e al risarcimento delle lacune di pellicola pittorica determinate dall'impatto dei detriti derivanti dai crolli.
Restaurare dopo il terremoto: il dipinto olio su tela Madonna con bambino e santi del Pomarancio dalla chiesa di Santa Maria Argentea di Norcia
ERBETTA, FRANCESCA
2017/2018
Abstract
Il presente elaborato di tesi magistrale tratta l'intervento di conservazione e restauro condotto sul dipinto olio su tela Madonna con bambino e i santi Eutizio, Spes, Santolo e Fiorenzo di Cristoforo Roncalli, detto il Pomarancio, proveniente dalla chiesa di Santa Maria Argentea di Norcia. L'opera, realizzata nel primo decennio del XVII secolo per la decorazione di un altare laterale della concattedrale, fu trasferita nel 2016 presso il deposito Santo Chiodo di Spoleto, in seguito al drammatico terremoto che comportò il danneggiamento del manufatto e la quasi totale distruzione dell'edifico. L'intervento di restauro è stato preceduto da un accurato studio del manufatto rivolto sia all'approfondimento degli aspetti storico-artistici sia alla ricostruzione dei procedimenti esecutivi e dei materiali pittorici. La ricognizione della documentazione relativa al dipinto effettuata presso l'archivio diocesano ha consentito, ad esempio, di circoscrivere con maggiore precisione la data di esecuzione dell'opera e ricostruire con precisione le vicissitudini conservative a cui il dipinto fu sottoposto nell'ultimo ventennio del XX secolo. Il processo di conservazione è stato preceduto e supportato da un'esaustiva campagna diagnostica che insieme allo studio dello stato di fatto hanno permesso di sviluppare una metodologia d'intervento mirata alla risoluzione delle problematiche conservative emerse inseguito al sisma, secondo un approccio coerente con il principio del ¿minimo intervento¿. Per questa ragione, l'attività diretta sul manufatto è stata orientata al ripristino delle condizioni conservative antecedenti al sisma, escludendo in modo categorico la possibilità d'intaccare il pregresso intervento di restauro, datato 1988, giudicato ancora conforme con la corretta conservazione dell'opera. Nel corso delle fasi operative è stato dato ampio spazio alla realizzazione di test applicativi condotti su provini eseguiti appositamente per valutare l'idoneità dei materiali selezionati per il restauro e la loro modalità d'impiego. Oltre alla delicata azione di pulitura che ha coinvolto la superficie del protettivo, particolare attenzione è stata rivolta al recupero delle lacerazioni scomposte che avevano coinvolto sia il supporto tessile originale che la tela da rifodero e al risarcimento delle lacune di pellicola pittorica determinate dall'impatto dei detriti derivanti dai crolli.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/38187