La presente Tesi si propone di tracciare il percorso evolutivo del disastro ambientale in una duplice prospettiva: da un lato, quella della prassi applicativa che ha interessato il cd. "disastro innominato" e, dall'altra, quella delle recenti riforme, da cui è scaturita la figura nominata di disastro ambientale. Quest'ultima figura delittuosa, contemplata dall'art. 452-quater c.p., è stata al centro di un serrato dibattito dottrinale, da cui emergono con chiarezza i dubbi circa l'effettiva capacità repressiva e sanzionatoria del reato di nuovo conio. Su tale diatriba si incentrerà pertanto la parte centrale del presente lavoro, nonchè sulle novità di maggior rilievo, che incidono sull'applicazione del reato in esame, introdotte dalla riforma degli eco-reati (l. n. 68/2015). L'altra linea di analisi, che interessa i Capitoli I e IV, riguarda, invece, la figura del disastro ambientale quale species del disastro innominato. A tal fine, oltre agli interventi dottrinali, si darà ampio spazio alla trattazione dei casi giudiziari che hanno contribuito a definire i contorni di questa figura, caratterizzata da eccessiva indeterminatezza. In particolare, il Capitolo I si propone di svolgere una trattazione sistematica ed analitica dell'evoluzione, interpretativa ed applicativa, del disastro ambientale pre-riforma, mentre il Capitolo IV, incentrato sulla vicenda Ilva, cerca di sviluppare una riflessione più ampia sui principi costituzionali che dovrebbero informare il diritto penale nel settore specifico della tutela ambientale.

L'evoluzione del disastro ambientale tra difficoltà interpretative ed applicative

AIUTO, VINCENZO
2016/2017

Abstract

La presente Tesi si propone di tracciare il percorso evolutivo del disastro ambientale in una duplice prospettiva: da un lato, quella della prassi applicativa che ha interessato il cd. "disastro innominato" e, dall'altra, quella delle recenti riforme, da cui è scaturita la figura nominata di disastro ambientale. Quest'ultima figura delittuosa, contemplata dall'art. 452-quater c.p., è stata al centro di un serrato dibattito dottrinale, da cui emergono con chiarezza i dubbi circa l'effettiva capacità repressiva e sanzionatoria del reato di nuovo conio. Su tale diatriba si incentrerà pertanto la parte centrale del presente lavoro, nonchè sulle novità di maggior rilievo, che incidono sull'applicazione del reato in esame, introdotte dalla riforma degli eco-reati (l. n. 68/2015). L'altra linea di analisi, che interessa i Capitoli I e IV, riguarda, invece, la figura del disastro ambientale quale species del disastro innominato. A tal fine, oltre agli interventi dottrinali, si darà ampio spazio alla trattazione dei casi giudiziari che hanno contribuito a definire i contorni di questa figura, caratterizzata da eccessiva indeterminatezza. In particolare, il Capitolo I si propone di svolgere una trattazione sistematica ed analitica dell'evoluzione, interpretativa ed applicativa, del disastro ambientale pre-riforma, mentre il Capitolo IV, incentrato sulla vicenda Ilva, cerca di sviluppare una riflessione più ampia sui principi costituzionali che dovrebbero informare il diritto penale nel settore specifico della tutela ambientale.
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