The subject matter of the research is a multi-material installation entitled La casa del gioco, produced in 1965-1966 by the Neapolitan artist Rosaria Matarese, who later donated it to the Galleria Civica d'Arte Moderna in Turin in 1967 on the occasion of the exhibition dedicated to the Museo Sperimentale d'Arte Contemporanea. The installation in question is part of a series of mobile, transformable, hands-on projects by the artist that the public can interact with. If audience interaction in this case refers to artistic experimentation with kinetic art and planned movements as well as references to the iconographies and the contents of mass culture, then it displays similarities with work belonging to Pop Art and neodadaist art movements. While the multi-material nature of the installation gives the piece a unique and original character, it poses not a few problems for its conservation. Indeed, the restoration necessitated a careful analysis of the diverse materials used in its construction and their specific characteristics. Subsequently, these elements were cleaned and in some places opened up to gain access to underlying structural elements. Following this process some structural elements were replaced, gaps between materials filled in and pictorial elements added. The result of this research, experimentation and subsequent intervention was valuable in helping identify functional parameters for the future conservation of this complex piece. The final thesis is the result of combined interdisciplinary work conducted at the laboratories of the Conservation and Restoration Center La Venaria Reale of Contemporary Art, Ceramics and Glass Metals, Paper Manufacture and Photographic Material, Textile and Leather Goods and Wooden Furniture. In the initial study phase, a presentation of the work by the artist was extremely useful in helping to plan the different phases of the restoration project. Following this a network of collaborators was set up including, Dr Yvonne Shashoua at the National Museum of Denmark and Dr Grazia De Cesare and Dr Paola Iazurlo at the Institute for Conservation and Restoration in Rome, whose precious know-how proved invaluable in deciding the best methodologies to adopt when working with certain materials.

L'opera oggetto dello studio è un'installazione polimaterica intitolata ¿La casa del gioco¿ risalente agli anni 1965-1966 realizzata dall'artista napoletana Rosaria Matarese. Nel 1967, l'opera viene donata dall'artista alla Galleria Civica d'Arte Moderna di Torino in occasione della mostra dedicata al ¿Museo Sperimentale d'Arte Contemporanea¿. L'opera si inserisce in una serie di progetti dell'artista caratterizzati da un carattere mobile, trasformabile e destinato alla manipolazione da parte del pubblico. Se l'aspetto dell'interazione del pubblico rimanda alle ricerche di area cinetica e programmata, i riferimenti alle iconografie e ai contenuti della cultura di massa rivelano assonanze con la Pop Art e le correnti neodadaiste. La compresenza di elementi polimaterici rende l'opera unica e originale, ma nel contempo problematica per la sua conservazione. La ricerca, la sperimentazione e il successivo intervento hanno consentito l'individuazione di parametri funzionali alla conservazione futura dell'opera. L'intervento di restauro si è sviluppato a partire dall'analisi e dallo studio dei materiali e delle relative peculiarità. Successivamente sono state realizzate la pulitura, la riadesione di alcuni elementi, l'integrazione delle lacune, la sostituzione di elementi strutturali, le stuccature e le integrazioni pittoriche. La presente tesi nasce da un proficuo lavoro interdisciplinare condotto presso i laboratori del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale di Arte contemporanea, Metalli ceramica e vetro, Manufatti cartacei e materiale fotografico, Manufatti tessili e cuoio e Arredi lignei. Nella fase di studio iniziale la presentazione dell'opera da parte dell'artista Matarese è risultata utile ai fini dell'elaborazione del progetto d'intervento. Successivamente l'attivazione di una rete per lo studio del restauro dei materiali plastici, che ha incluso il National Museum of Denmark nella persona della Dott.ssa Yvonne Shashoua e l'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro di Roma con le Dott.sse Grazia De Cesare e Paola Iazurlo, ha determinato l'individuazione ottimale delle metodologie di approccio ai materiali.

"La casa del gioco". Restauro e conservazione di un'opera polimaterica degli anni Sessanta del Novecento

BIANCO, NICCOLO'
2016/2017

Abstract

L'opera oggetto dello studio è un'installazione polimaterica intitolata ¿La casa del gioco¿ risalente agli anni 1965-1966 realizzata dall'artista napoletana Rosaria Matarese. Nel 1967, l'opera viene donata dall'artista alla Galleria Civica d'Arte Moderna di Torino in occasione della mostra dedicata al ¿Museo Sperimentale d'Arte Contemporanea¿. L'opera si inserisce in una serie di progetti dell'artista caratterizzati da un carattere mobile, trasformabile e destinato alla manipolazione da parte del pubblico. Se l'aspetto dell'interazione del pubblico rimanda alle ricerche di area cinetica e programmata, i riferimenti alle iconografie e ai contenuti della cultura di massa rivelano assonanze con la Pop Art e le correnti neodadaiste. La compresenza di elementi polimaterici rende l'opera unica e originale, ma nel contempo problematica per la sua conservazione. La ricerca, la sperimentazione e il successivo intervento hanno consentito l'individuazione di parametri funzionali alla conservazione futura dell'opera. L'intervento di restauro si è sviluppato a partire dall'analisi e dallo studio dei materiali e delle relative peculiarità. Successivamente sono state realizzate la pulitura, la riadesione di alcuni elementi, l'integrazione delle lacune, la sostituzione di elementi strutturali, le stuccature e le integrazioni pittoriche. La presente tesi nasce da un proficuo lavoro interdisciplinare condotto presso i laboratori del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale di Arte contemporanea, Metalli ceramica e vetro, Manufatti cartacei e materiale fotografico, Manufatti tessili e cuoio e Arredi lignei. Nella fase di studio iniziale la presentazione dell'opera da parte dell'artista Matarese è risultata utile ai fini dell'elaborazione del progetto d'intervento. Successivamente l'attivazione di una rete per lo studio del restauro dei materiali plastici, che ha incluso il National Museum of Denmark nella persona della Dott.ssa Yvonne Shashoua e l'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro di Roma con le Dott.sse Grazia De Cesare e Paola Iazurlo, ha determinato l'individuazione ottimale delle metodologie di approccio ai materiali.
ITA
The subject matter of the research is a multi-material installation entitled La casa del gioco, produced in 1965-1966 by the Neapolitan artist Rosaria Matarese, who later donated it to the Galleria Civica d'Arte Moderna in Turin in 1967 on the occasion of the exhibition dedicated to the Museo Sperimentale d'Arte Contemporanea. The installation in question is part of a series of mobile, transformable, hands-on projects by the artist that the public can interact with. If audience interaction in this case refers to artistic experimentation with kinetic art and planned movements as well as references to the iconographies and the contents of mass culture, then it displays similarities with work belonging to Pop Art and neodadaist art movements. While the multi-material nature of the installation gives the piece a unique and original character, it poses not a few problems for its conservation. Indeed, the restoration necessitated a careful analysis of the diverse materials used in its construction and their specific characteristics. Subsequently, these elements were cleaned and in some places opened up to gain access to underlying structural elements. Following this process some structural elements were replaced, gaps between materials filled in and pictorial elements added. The result of this research, experimentation and subsequent intervention was valuable in helping identify functional parameters for the future conservation of this complex piece. The final thesis is the result of combined interdisciplinary work conducted at the laboratories of the Conservation and Restoration Center La Venaria Reale of Contemporary Art, Ceramics and Glass Metals, Paper Manufacture and Photographic Material, Textile and Leather Goods and Wooden Furniture. In the initial study phase, a presentation of the work by the artist was extremely useful in helping to plan the different phases of the restoration project. Following this a network of collaborators was set up including, Dr Yvonne Shashoua at the National Museum of Denmark and Dr Grazia De Cesare and Dr Paola Iazurlo at the Institute for Conservation and Restoration in Rome, whose precious know-how proved invaluable in deciding the best methodologies to adopt when working with certain materials.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/38030