Il linfoma è una causa comune di linfoadenomegalia nel cane ed è generalmente considerata una conseguenza di un processo reattivo o associata al linfoma. Infatti, la quasi totalità dei casi di linfoadenomegalia con componente neoplastica perviene al laboratorio con un sospetto o diagnosi di linfoma. Tuttavia, questo segno clinico può essere presente anche in corso di leucemia. Pertanto, in assenza di un’adeguata analisi ematologica, la leucemia è spesso diagnosticata erroneamente come linfoma. D’altra parte, i linfomi possono causare alterazioni ematologiche e midollari tipiche delle leucemie e coinvolgere i linfonodi in modo moderato. Con il presente lavoro abbiamo inteso descrivere le caratteristiche e le differenze tra le due forme neoplastiche focalizzando l’interesse diagnostico differenziale sul linfoma ad alto grado e sulla leucemia acuta, in quanto presentano tipicamente un quadro citologico simile con conseguenti maggiori difficoltà diagnostiche. Inoltre, le forme indolenti sono classificate come un’unica entità (CLL/SLL). Il lavoro si basa sulla raccolta retrospettiva e l’analisi di dati citofluorimetrici ed ematologici provenienti da casi clinici caratterizzati da linfoadenomegalia di natura neoplastica linfo-emopoietica (linfoma o leucemia). Sono stati indagati 586 casi utilizzando parametri citofluorimetrici (percentuale di infiltrazione linfonodale, ematica e midollare) e parametri derivati dall’esame emocromocitometrico (RBC, HGB, HCT, PLT, WBC e neutrofili). Lo scopo principale è identificare caratteristiche distintive associate a queste due entità neoplastiche, al fine di fornire degli strumenti diagnostici aggiuntivi che consentano una corretta diagnosi differenziale, riducendo così il rischio di classificare erroneamente una leucemia come un linfoma. Inoltre, vengono analizzate le differenze immunofenotipiche delle neoplasie linfoidi. Abbiamo stabilito dei valori di riferimento basati sui singoli parametri e sviluppato due differenti score ematologici combinando le alterazioni periferiche al fine di facilitare la diagnosi differenziale. I risultati ottenuti dimostrano che i casi di leucemia associata a linfoadenomegalia non sono rari, pertanto è sempre consigliabile eseguire un prelievo di sangue periferico in concomitanza dell’aspirato linfonodale. È estremamente raro riscontrare delle leucemie senza alterazioni ematologiche mentre possono verificarsi casi di linfoma con numerose alterazione periferiche. Le principali caratteristiche distintive delle leucemie sono la leucocitosi associata a neutropenia, l’anemia e la trombocitopenia. La presenza e la gravità di queste alterazioni forniscono un utile supporto per la diagnosi differenziale con il linfoma. L’esame del midollo osseo riveste un’estrema importanza per confermare la presenza di una leucemia, tuttavia, la soglia del 20% di infiltrazione midollare o ematica, comunemente utilizzata, non è un criterio sufficiente per una diagnosi definitiva. È stata inoltre approfondita la dibattuta questione dell’utilità dell’analisi del sangue midollare, evidenziando l’esistenza di una correlazione con l’infiltrazione neoplastica del sangue periferico. Abbiamo proposto dei valori di infiltrazione ematica che possono predire la presenza di infiltrazione midollare >20% (utile per la diagnosi di leucemia) e >2.5% (utile per la stadiazione e la prognosi dei linfomi) che consentono di evitare l’esecuzione di una manovra particolarmente invasiva come il prelievo di midollo.
Linfoadenomegalia associata a linfoma o leucemia nel cane: valutazione ematologica e citofluorimetrica
GOLDONI, MARCELLO
2021/2022
Abstract
Il linfoma è una causa comune di linfoadenomegalia nel cane ed è generalmente considerata una conseguenza di un processo reattivo o associata al linfoma. Infatti, la quasi totalità dei casi di linfoadenomegalia con componente neoplastica perviene al laboratorio con un sospetto o diagnosi di linfoma. Tuttavia, questo segno clinico può essere presente anche in corso di leucemia. Pertanto, in assenza di un’adeguata analisi ematologica, la leucemia è spesso diagnosticata erroneamente come linfoma. D’altra parte, i linfomi possono causare alterazioni ematologiche e midollari tipiche delle leucemie e coinvolgere i linfonodi in modo moderato. Con il presente lavoro abbiamo inteso descrivere le caratteristiche e le differenze tra le due forme neoplastiche focalizzando l’interesse diagnostico differenziale sul linfoma ad alto grado e sulla leucemia acuta, in quanto presentano tipicamente un quadro citologico simile con conseguenti maggiori difficoltà diagnostiche. Inoltre, le forme indolenti sono classificate come un’unica entità (CLL/SLL). Il lavoro si basa sulla raccolta retrospettiva e l’analisi di dati citofluorimetrici ed ematologici provenienti da casi clinici caratterizzati da linfoadenomegalia di natura neoplastica linfo-emopoietica (linfoma o leucemia). Sono stati indagati 586 casi utilizzando parametri citofluorimetrici (percentuale di infiltrazione linfonodale, ematica e midollare) e parametri derivati dall’esame emocromocitometrico (RBC, HGB, HCT, PLT, WBC e neutrofili). Lo scopo principale è identificare caratteristiche distintive associate a queste due entità neoplastiche, al fine di fornire degli strumenti diagnostici aggiuntivi che consentano una corretta diagnosi differenziale, riducendo così il rischio di classificare erroneamente una leucemia come un linfoma. Inoltre, vengono analizzate le differenze immunofenotipiche delle neoplasie linfoidi. Abbiamo stabilito dei valori di riferimento basati sui singoli parametri e sviluppato due differenti score ematologici combinando le alterazioni periferiche al fine di facilitare la diagnosi differenziale. I risultati ottenuti dimostrano che i casi di leucemia associata a linfoadenomegalia non sono rari, pertanto è sempre consigliabile eseguire un prelievo di sangue periferico in concomitanza dell’aspirato linfonodale. È estremamente raro riscontrare delle leucemie senza alterazioni ematologiche mentre possono verificarsi casi di linfoma con numerose alterazione periferiche. Le principali caratteristiche distintive delle leucemie sono la leucocitosi associata a neutropenia, l’anemia e la trombocitopenia. La presenza e la gravità di queste alterazioni forniscono un utile supporto per la diagnosi differenziale con il linfoma. L’esame del midollo osseo riveste un’estrema importanza per confermare la presenza di una leucemia, tuttavia, la soglia del 20% di infiltrazione midollare o ematica, comunemente utilizzata, non è un criterio sufficiente per una diagnosi definitiva. È stata inoltre approfondita la dibattuta questione dell’utilità dell’analisi del sangue midollare, evidenziando l’esistenza di una correlazione con l’infiltrazione neoplastica del sangue periferico. Abbiamo proposto dei valori di infiltrazione ematica che possono predire la presenza di infiltrazione midollare >20% (utile per la diagnosi di leucemia) e >2.5% (utile per la stadiazione e la prognosi dei linfomi) che consentono di evitare l’esecuzione di una manovra particolarmente invasiva come il prelievo di midollo.File | Dimensione | Formato | |
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