INTRODUZIONE: Per favorire il benessere individuale attraverso la considerazione della dignità umana è necessario conoscere e tutelare gli aspetti di religione e spiritualità. Ciò è possibile attraverso la sensibilizzazione, informazione e formazione di tutti gli operatori sanitari, nel rispetto delle esigenze degli assistiti, al fine di pensare a nuove linee di indirizzo e buone pratiche per misurare l’efficacia dell’assistenza in un contesto di cura, che tenga conto della dimensione reale e contestuale della persona assistita. A fronte del crescente tasso di musulmani in Italia, si rivela necessario evidenziare i bisogni assistenziali del paziente musulmano e le carenze a livello di informazione in ambito culturale degli infermieri. OBIETTIVO: L’obiettivo di questa tesi è di indagare le esigenze, preferenze e atteggiamenti da parte del paziente musulmano nel ricevere assistenza da parte di personale sanitario di genere opposto. Inoltre, si vuole esaminare quali siano gli atteggiamenti e le conoscenze della religione e cultura islamica degli infermieri, ritenute fondamentali ai fini della relazione assistenziale. MATERIALI E METODI: È stata condotta una ricerca bibliografica al fine di individuare la presenza di studi correlati al quesito di ricerca e rilevare possibili questionari applicabili al setting preso in considerazione. È stata svolta un’intervista ad un esperto in materia di religione islamica e leggi del Corano. I dati raccolti sono stati rilevati da questionari costruiti ad hoc e somministrati ai campioni individuati: infermieri, comunità musulmana. RISULTATI: Sono stati analizzati 102 questionari. I questionari somministrati dimostrano come solo una minima parte della comunità rifiuterebbe di farsi trattare da operatori del genere opposto al proprio. Nel caso in cui non fosse possibile erogare l’assistenza da parte di infermieri dello stesso genere del paziente, sarebbe opportuno garantire la presenza di un familiare oppure tenere la porta della stanza aperta, assicurandosi di garantire la privacy. In merito a ciò, buona parte dell’intera comunità presa in considerazione non ritiene essenziale alcuno di tali accorgimenti. La quasi totalità del campione di persone musulmane ritiene che si sentirebbe maggiormente a proprio agio se l’infermiere indossasse i guanti durante l’assistenza ai fini di limitare il contatto diretto con la pelle della persona, ma solamente la metà degli infermieri attua tale accorgimento. Dai dati raccolti emerge come più di due terzi degli infermieri chieda alla persona assistita musulmana, andando a sostenere i dati della letteratura, le proprie preferenze riguardo all’essere assistito da personale del proprio stesso genere. Inoltre, la religione musulmana vieta ai propri credenti l’assunzione di suino e di qualsiasi genere di animale su cui non sia stato enunciato il nome di Allah prima di essere ucciso. I dati raccolti relativi all’argomento dimostrano come la quasi totalità degli infermieri non controlla che gli eccipienti dei farmaci somministrati non siano di origine animale, in particolare suina. CONCLUSIONE: Al fine di sensibilizzare gli infermieri al rispetto delle esigenze assistenziali e culturali del paziente, si potrebbero inserire nelle varie unità sanitarie, strumenti divulgativi riguardo alle abitudini e bisogni assistenziali della persona, oppure volantini contenenti i tabù delle varie religioni o etnie. Sarebbe, inoltre, possibile creare corsi di formazione a tale riguardo, organizzare seminari ospitando rappresentanti delle principali religioni diffuse. Si potrebbe agire alla base, integrando nel corso di studi abilitante alla professione di infermiere, una formazione dedicata alle culture maggiormente presenti. Parole chiave: Muslim, transcultural nursing, healthcare delivery
INTRODUZIONE: Per favorire il benessere individuale attraverso la considerazione della dignità umana è necessario conoscere e tutelare gli aspetti di religione e spiritualità. Ciò è possibile attraverso la sensibilizzazione, informazione e formazione di tutti gli operatori sanitari, nel rispetto delle esigenze degli assistiti, al fine di pensare a nuove linee di indirizzo e buone pratiche per misurare l’efficacia dell’assistenza in un contesto di cura, che tenga conto della dimensione reale e contestuale della persona assistita. A fronte del crescente tasso di musulmani in Italia, si rivela necessario evidenziare i bisogni assistenziali del paziente musulmano e le carenze a livello di informazione in ambito culturale degli infermieri. OBIETTIVO: L’obiettivo di questa tesi è di indagare le esigenze, preferenze e atteggiamenti da parte del paziente musulmano nel ricevere assistenza da parte di personale sanitario di genere opposto. Inoltre, si vuole esaminare quali siano gli atteggiamenti e le conoscenze della religione e cultura islamica degli infermieri, ritenute fondamentali ai fini della relazione assistenziale. MATERIALI E METODI: È stata condotta una ricerca bibliografica al fine di individuare la presenza di studi correlati al quesito di ricerca e rilevare possibili questionari applicabili al setting preso in considerazione. È stata svolta un’intervista ad un esperto in materia di religione islamica e leggi del Corano. I dati raccolti sono stati rilevati da questionari costruiti ad hoc e somministrati ai campioni individuati: infermieri, comunità musulmana. RISULTATI: Sono stati analizzati 102 questionari. I questionari somministrati dimostrano come solo una minima parte della comunità rifiuterebbe di farsi trattare da operatori del genere opposto al proprio. Nel caso in cui non fosse possibile erogare l’assistenza da parte di infermieri dello stesso genere del paziente, sarebbe opportuno garantire la presenza di un familiare oppure tenere la porta della stanza aperta, assicurandosi di garantire la privacy. In merito a ciò, buona parte dell’intera comunità presa in considerazione non ritiene essenziale alcuno di tali accorgimenti. La quasi totalità del campione di persone musulmane ritiene che si sentirebbe maggiormente a proprio agio se l’infermiere indossasse i guanti durante l’assistenza ai fini di limitare il contatto diretto con la pelle della persona, ma solamente la metà degli infermieri attua tale accorgimento. Dai dati raccolti emerge come più di due terzi degli infermieri chieda alla persona assistita musulmana, andando a sostenere i dati della letteratura, le proprie preferenze riguardo all’essere assistito da personale del proprio stesso genere. Inoltre, la religione musulmana vieta ai propri credenti l’assunzione di suino e di qualsiasi genere di animale su cui non sia stato enunciato il nome di Allah prima di essere ucciso. I dati raccolti relativi all’argomento dimostrano come la quasi totalità degli infermieri non controlla che gli eccipienti dei farmaci somministrati non siano di origine animale, in particolare suina. CONCLUSIONE: Al fine di sensibilizzare gli infermieri al rispetto delle esigenze assistenziali e culturali del paziente, si potrebbero inserire nelle varie unità sanitarie, strumenti divulgativi riguardo alle abitudini e bisogni assistenziali della persona, oppure volantini contenenti i tabù delle varie religioni o etnie. Sarebbe, inoltre, possibile creare corsi di formazione a tale riguardo, organizzare seminari ospitando rappresentanti delle principali religioni diffuse. Si potrebbe agire alla base, integrando nel corso di studi abilitante alla professione di infermiere, una formazione dedicata alle culture maggiormente presenti. Parole chiave: Muslim, transcultural nursing, healthcare delivery
L'influenza della religione islamica nell'assistenza infermieristica: il punto di vista del paziente e dell'infermiere
HOUAR, IMAN
2021/2022
Abstract
INTRODUZIONE: Per favorire il benessere individuale attraverso la considerazione della dignità umana è necessario conoscere e tutelare gli aspetti di religione e spiritualità. Ciò è possibile attraverso la sensibilizzazione, informazione e formazione di tutti gli operatori sanitari, nel rispetto delle esigenze degli assistiti, al fine di pensare a nuove linee di indirizzo e buone pratiche per misurare l’efficacia dell’assistenza in un contesto di cura, che tenga conto della dimensione reale e contestuale della persona assistita. A fronte del crescente tasso di musulmani in Italia, si rivela necessario evidenziare i bisogni assistenziali del paziente musulmano e le carenze a livello di informazione in ambito culturale degli infermieri. OBIETTIVO: L’obiettivo di questa tesi è di indagare le esigenze, preferenze e atteggiamenti da parte del paziente musulmano nel ricevere assistenza da parte di personale sanitario di genere opposto. Inoltre, si vuole esaminare quali siano gli atteggiamenti e le conoscenze della religione e cultura islamica degli infermieri, ritenute fondamentali ai fini della relazione assistenziale. MATERIALI E METODI: È stata condotta una ricerca bibliografica al fine di individuare la presenza di studi correlati al quesito di ricerca e rilevare possibili questionari applicabili al setting preso in considerazione. È stata svolta un’intervista ad un esperto in materia di religione islamica e leggi del Corano. I dati raccolti sono stati rilevati da questionari costruiti ad hoc e somministrati ai campioni individuati: infermieri, comunità musulmana. RISULTATI: Sono stati analizzati 102 questionari. I questionari somministrati dimostrano come solo una minima parte della comunità rifiuterebbe di farsi trattare da operatori del genere opposto al proprio. Nel caso in cui non fosse possibile erogare l’assistenza da parte di infermieri dello stesso genere del paziente, sarebbe opportuno garantire la presenza di un familiare oppure tenere la porta della stanza aperta, assicurandosi di garantire la privacy. In merito a ciò, buona parte dell’intera comunità presa in considerazione non ritiene essenziale alcuno di tali accorgimenti. La quasi totalità del campione di persone musulmane ritiene che si sentirebbe maggiormente a proprio agio se l’infermiere indossasse i guanti durante l’assistenza ai fini di limitare il contatto diretto con la pelle della persona, ma solamente la metà degli infermieri attua tale accorgimento. Dai dati raccolti emerge come più di due terzi degli infermieri chieda alla persona assistita musulmana, andando a sostenere i dati della letteratura, le proprie preferenze riguardo all’essere assistito da personale del proprio stesso genere. Inoltre, la religione musulmana vieta ai propri credenti l’assunzione di suino e di qualsiasi genere di animale su cui non sia stato enunciato il nome di Allah prima di essere ucciso. I dati raccolti relativi all’argomento dimostrano come la quasi totalità degli infermieri non controlla che gli eccipienti dei farmaci somministrati non siano di origine animale, in particolare suina. CONCLUSIONE: Al fine di sensibilizzare gli infermieri al rispetto delle esigenze assistenziali e culturali del paziente, si potrebbero inserire nelle varie unità sanitarie, strumenti divulgativi riguardo alle abitudini e bisogni assistenziali della persona, oppure volantini contenenti i tabù delle varie religioni o etnie. Sarebbe, inoltre, possibile creare corsi di formazione a tale riguardo, organizzare seminari ospitando rappresentanti delle principali religioni diffuse. Si potrebbe agire alla base, integrando nel corso di studi abilitante alla professione di infermiere, una formazione dedicata alle culture maggiormente presenti. Parole chiave: Muslim, transcultural nursing, healthcare deliveryFile | Dimensione | Formato | |
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