The objective of this work is to value the recentralisation by the Constitutional Court in recent years. In particular, we will focus on the change of relationship with the Supranational Courts - Court of Justice of the European Union and the European Court of Human Rights - and, internally, the consequences of this change in relations with the legislator and the common judges. After drawing a picture having as its subject the milestone judgements (some examples: the Granital judgement, the Simmenthal one, the judgements 348 and 349 of 2007, the No. 269 of 2017) that for years have traced each other’s interactions, the analysis will focus on the most recent case law (from judgement No. 20 of 2019 to 67 and 54 of 2022, also to give other examples) to show both the goals, specifically checking if this re- centralisation has actually taken place and how it has seen the collaboration and dialogue of different institutional actors, and hostilities. Therefore: “can we actually speak of recentralisation of the Judge of Laws?” we can't give a unique and definitive answer.
Il presente lavoro si prefigge come obiettivo quello di valutare il percorso di ri- accentramento avviato dalla Corte costituzionale negli ultimi anni. In particolare, ci si concentrerà sul cambiamento di rotta nei rapporti con le Corti sovranazionali - Corte di Giustizia dell’Unione europea e Corte europea dei diritti dell’uomo – e, a livello interno, le conseguenze di tale cambiamento nei rapporti con il legislatore e i giudici comuni. Dopo aver delineato un quadro avente ad oggetto le sentenze pietre miliari (alcuni esempi: sentenza Granital e Simmenthal, le sentenze gemelle 348 e 349 del 2007, la n. 269 del 2017) che per anni hanno tratteggiato le reciproche interazioni, l’ analisi si focalizzerà sulla giurisprudenza più recente (dalla sentenza n. 20 del 2019 alla 67 e 54 del 2022, sempre per fornire alcuni esempi) affrontando sia i traguardi, cioè si verificherà se effettivamente questo ri-accentramento sia avvenuto e come il medesimo abbia visto la collaborazione e il dialogo dei diversi attori istituzionali, sia le lacune, ovvero i contrasti e le ostilità manifestatesi. Sicché alla domanda: “si può parlare effettivamente di ri-accentramento del Giudice delle leggi?” non si può dare una risposta definitiva e univoca.
Una nuova stagione giurisprudenziale: la Corte costituzionale riaccentra i suoi poteri
ZUPO, MARTINA
2021/2022
Abstract
Il presente lavoro si prefigge come obiettivo quello di valutare il percorso di ri- accentramento avviato dalla Corte costituzionale negli ultimi anni. In particolare, ci si concentrerà sul cambiamento di rotta nei rapporti con le Corti sovranazionali - Corte di Giustizia dell’Unione europea e Corte europea dei diritti dell’uomo – e, a livello interno, le conseguenze di tale cambiamento nei rapporti con il legislatore e i giudici comuni. Dopo aver delineato un quadro avente ad oggetto le sentenze pietre miliari (alcuni esempi: sentenza Granital e Simmenthal, le sentenze gemelle 348 e 349 del 2007, la n. 269 del 2017) che per anni hanno tratteggiato le reciproche interazioni, l’ analisi si focalizzerà sulla giurisprudenza più recente (dalla sentenza n. 20 del 2019 alla 67 e 54 del 2022, sempre per fornire alcuni esempi) affrontando sia i traguardi, cioè si verificherà se effettivamente questo ri-accentramento sia avvenuto e come il medesimo abbia visto la collaborazione e il dialogo dei diversi attori istituzionali, sia le lacune, ovvero i contrasti e le ostilità manifestatesi. Sicché alla domanda: “si può parlare effettivamente di ri-accentramento del Giudice delle leggi?” non si può dare una risposta definitiva e univoca.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/37764