Microbiota intestinale e prevenzione della sindrome infiammatoria multisistemica in età pediatrica (MIS-C) L’infezione da SARS-CoV-2 nei soggetti in età pediatrica ha determinato un quadro clinico meno severo rispetto agli adulti. La maggior parte delle infezioni sono risultate asintomatiche o paucisintomatiche, ciononostante dopo qualche mese dalla diffusione mondiale del virus sono comparsi nei bambini casi di una sindrome infiammatoria multisistemica. L’esordio clinico di tale sindrome è avvenuto circa 20 giorni dopo il primo picco di casi COVID-19. Per la maggior parte dei casi era documentabile una precedente infezione con SARS-CoV-2 o un contatto stretto con soggetto infetto, suggerendo una associazione tra l’infezione e l’instaurarsi di tale grave sindrome. In seguito all'elevato impatto registrato sin da subito sulla popolazione (incidenza stimata 2 casi ogni /100.000 bambini sani, ad oggi 9344 casi negli USA e 76 decessi), i centri per la prevenzione e il controllo delle malattie degli Stati Uniti hanno introdotto dei criteri per diagnosticare correttamente questa nuova sindrome: Età < 21 anni; Temperatura corporea > 38°C; Malattia clinicamente grave che richiede ricovero in ospedale; Processo infiammatorio confermato da evidenze di laboratorio e coinvolgimento di almeno 2 organi (cardiaco, renale, respiratorio, ematico, gastrointestinale, dermatologico o neurologico); Nessuna diagnosi alternativa; Esito positivo del tampone molecolare (RT-PCR) oppure del test sierologico oppure del tampone antigenico rapido per SARS-CoV-2. In alternativa, precedente contatto stretto con un caso sospetto o confermato di COVID-19 entro 4 settimane dall’insorgenza dei sintomi. La MIS-C risulta essere una sindrome relativamente nuova e ad oggi sono ancora scarse le evidenze riguardanti la storia naturale di questa malattia. Lo scopo di questa tesi è quello di individuare i principali fattori di rischio (principalmente età, sesso, etnia, obesità e biomarker genetici e genomici di laboratorio) coinvolti nello sviluppo di tale sindrome nei bambini ed identificare eventuali strategie preventive al fine di ridurre l’incidenza, anticipare la diagnosi ed ottenere una migliore prognosi per il paziente. La MIS-C coinvolge più sistemi, in particolar modo l'apparato gastrointestinale, determinando sintomi caratteristici quali diarrea, vomito e dolore addominale. E’ stata infatti osservata anche un’associazione tra uno stato di disbiosi intestinale e lo sviluppo di diverse malattie infiammatorie. Per tale motivo sono stati condotti studi per rilevare la presenza di RNA di SARS-CoV-2 in campioni di feci di bambini con MIS-C alcune settimane dopo l'infezione o l'esposizione con un caso COVID-19, e da questi è emerso che la maggior parte dei pazienti presentava cariche virali fecali elevate, confermando che l’intestino costituisce, in particolare nei bambini, un sito di infezione del virus. Inoltre sono emerse evidenze discordanti, sulla composizione del microbiota intestinale di pazienti MIS-C rispetto a dei controlli sani (una diminuzione di Faecalibacterium prausnitzii ed un aumento di Bacteroides uniformis, Bacteroides plebeius, Clostridium ramosum, Eubacterium dolichum, Eggerthella lenta, Bacillus thermoamylovorans, Prevotella tannerae e Bacteroides coprophilus). Nei soggetti affetti da MIS-C è evidenziabile un aumento della permeabilità intestinale, dovuto alla compromissione delle tight juctions, ed un aumento di zonulina e di proteine che legano il lipopolisaccaride e CD14 a livello circolatorio. L’aumento di questi marker di traslocazione microbica, così come delle indagini sulla diversa composizione del microbiota intestinale sono oggetto di approfondimento scientifico per lo sviluppo di eventuali strategie preventive al fine di evitare questa sindrome che può potenzialmente comportare disabilità sin dalla giovane età.

Microbiota intestinale e prevenzione della sindrome infiammatoria multisistemica in età pediatrica (MIS-C)

DE VITA, STEFANIA
2021/2022

Abstract

Microbiota intestinale e prevenzione della sindrome infiammatoria multisistemica in età pediatrica (MIS-C) L’infezione da SARS-CoV-2 nei soggetti in età pediatrica ha determinato un quadro clinico meno severo rispetto agli adulti. La maggior parte delle infezioni sono risultate asintomatiche o paucisintomatiche, ciononostante dopo qualche mese dalla diffusione mondiale del virus sono comparsi nei bambini casi di una sindrome infiammatoria multisistemica. L’esordio clinico di tale sindrome è avvenuto circa 20 giorni dopo il primo picco di casi COVID-19. Per la maggior parte dei casi era documentabile una precedente infezione con SARS-CoV-2 o un contatto stretto con soggetto infetto, suggerendo una associazione tra l’infezione e l’instaurarsi di tale grave sindrome. In seguito all'elevato impatto registrato sin da subito sulla popolazione (incidenza stimata 2 casi ogni /100.000 bambini sani, ad oggi 9344 casi negli USA e 76 decessi), i centri per la prevenzione e il controllo delle malattie degli Stati Uniti hanno introdotto dei criteri per diagnosticare correttamente questa nuova sindrome: Età < 21 anni; Temperatura corporea > 38°C; Malattia clinicamente grave che richiede ricovero in ospedale; Processo infiammatorio confermato da evidenze di laboratorio e coinvolgimento di almeno 2 organi (cardiaco, renale, respiratorio, ematico, gastrointestinale, dermatologico o neurologico); Nessuna diagnosi alternativa; Esito positivo del tampone molecolare (RT-PCR) oppure del test sierologico oppure del tampone antigenico rapido per SARS-CoV-2. In alternativa, precedente contatto stretto con un caso sospetto o confermato di COVID-19 entro 4 settimane dall’insorgenza dei sintomi. La MIS-C risulta essere una sindrome relativamente nuova e ad oggi sono ancora scarse le evidenze riguardanti la storia naturale di questa malattia. Lo scopo di questa tesi è quello di individuare i principali fattori di rischio (principalmente età, sesso, etnia, obesità e biomarker genetici e genomici di laboratorio) coinvolti nello sviluppo di tale sindrome nei bambini ed identificare eventuali strategie preventive al fine di ridurre l’incidenza, anticipare la diagnosi ed ottenere una migliore prognosi per il paziente. La MIS-C coinvolge più sistemi, in particolar modo l'apparato gastrointestinale, determinando sintomi caratteristici quali diarrea, vomito e dolore addominale. E’ stata infatti osservata anche un’associazione tra uno stato di disbiosi intestinale e lo sviluppo di diverse malattie infiammatorie. Per tale motivo sono stati condotti studi per rilevare la presenza di RNA di SARS-CoV-2 in campioni di feci di bambini con MIS-C alcune settimane dopo l'infezione o l'esposizione con un caso COVID-19, e da questi è emerso che la maggior parte dei pazienti presentava cariche virali fecali elevate, confermando che l’intestino costituisce, in particolare nei bambini, un sito di infezione del virus. Inoltre sono emerse evidenze discordanti, sulla composizione del microbiota intestinale di pazienti MIS-C rispetto a dei controlli sani (una diminuzione di Faecalibacterium prausnitzii ed un aumento di Bacteroides uniformis, Bacteroides plebeius, Clostridium ramosum, Eubacterium dolichum, Eggerthella lenta, Bacillus thermoamylovorans, Prevotella tannerae e Bacteroides coprophilus). Nei soggetti affetti da MIS-C è evidenziabile un aumento della permeabilità intestinale, dovuto alla compromissione delle tight juctions, ed un aumento di zonulina e di proteine che legano il lipopolisaccaride e CD14 a livello circolatorio. L’aumento di questi marker di traslocazione microbica, così come delle indagini sulla diversa composizione del microbiota intestinale sono oggetto di approfondimento scientifico per lo sviluppo di eventuali strategie preventive al fine di evitare questa sindrome che può potenzialmente comportare disabilità sin dalla giovane età.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
784734_tesistefaniadevitafarmacia.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 987.19 kB
Formato Adobe PDF
987.19 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/37753