La normativa vigente in ambito cosmetico garantisce la sicurezza di ogni prodotto cosmetico presente sul mercato. Durante la gravidanza avvengono diversi cambiamenti cutanei, che determinano le abitudini della donna nell'uso di cosmetici: studi condotti su gestanti hanno evidenziato il maggiore utilizzo di creme per il corpo e saponi dermatologici. Risulta invece ridotto drasticamente l'uso di tinte per capelli, profumi, smalto e solvente per unghie. Alcuni ingredienti, prima ritenuti pienamente sicuri, sono stati vietati o ne sono state ridotte le concentrazioni ammesse a causa delle preoccupazioni insorte circa la sicurezza per la salute materno-fetale. Nella mia tesi mi sono occupata di raccogliere alcuni tra gli studi scientifici che prendono in considerazione l'uso di cosmetici in gravidanza, analizzando come la normativa di riferimento abbia risposto alle problematiche insorte dall'utilizzo di cosmetici in gestazione. Sono stati valutati i cambiamenti intercorsi nella legislazione degli ultimi anni relativa ai prodotti cosmetici, per arrivare alla regolamentazione odierna, nel territorio europeo con uno sguardo alla legislazione mondiale. Gli ingredienti considerati nella mia tesi sono quelli che da tempo sollevano questioni riguardo la loro sicurezza a causa della coesistenza di studi con risultati contrastanti. Tra questi ricordiamo i parabeni, utilizzati come conservanti nella formulazione di molti prodotti cosmetici, da tempo considerati interferenti endocrini. Molti studi, riferendosi alla loro capacità di legarsi ai recettori degli estrogeni, sostengono che potrebbero comportare una serie di effetti ormonali dannosi per le gestanti; per questo il Regolamento 1004/2014 ha posto limiti di utilizzo più stringenti rispetto a quelli previsti in precedenza. Gli ftalati, utilizzati nei profumi per rendere le fragranze meno volatili, sono stati, per la maggior parte, vietati a causa del loro effetto sui recettori degli estrogeni e degli ormoni tiroidei. Triclosan e triclocarban, usati come conservanti in diverse formulazioni o come antimicrobici cutanei soprattutto nei saponi, sono stati regolamentati in funzione del loro utilizzo, limitandone le concentrazioni ammesse. Il benzofenone-3 e i suoi analoghi, usati come filtri solari, sono stati regolamentati con restrizioni in base all'utilizzo come protettivi cutanei o della formulazione. Tra i prodotti di cui comunemente l'utilizzo è sconsigliato in gravidanza, infine, si trovano le tinte per capelli, a causa della loro articolata formulazione, spesso ricca di miscele complesse. Un'analisi a parte è stata svolta per l'esposizione delle gestanti per motivi professionali, verosimilmente più lunga e duratura rispetto a quella del singolo utilizzatore. Per queste categorie di donne è stato riscontrato un rischio più elevato nel caso in cui non adottino le adeguate misure di protezione personale, riportate anche nelle etichette dei prodotti impiegati. Dagli studi effettuati è emersa la possibilità che alcuni dei suddetti ingredienti possano avere un impatto sulla fisiologia umana, nonostante ciò possa accadere a concentrazioni più elevate di quelle a cui si è esposti con i cosmetici. I singoli ingredienti non costituiscono un rischio, ma possono accumularsi nell'organismo, poiché possono derivare da più fonti. La normativa europea è attenta nella tutela della salute dei consumatori, ma il consiglio da parte del farmacista diventa insostituibile nel guidare l'acquisto del giusto cosmetico.

Utilizzo dei cosmetici in gravidanza: valutazione degli ingredienti da tenere sotto controllo

GIACOBINA, GIORGIA
2018/2019

Abstract

La normativa vigente in ambito cosmetico garantisce la sicurezza di ogni prodotto cosmetico presente sul mercato. Durante la gravidanza avvengono diversi cambiamenti cutanei, che determinano le abitudini della donna nell'uso di cosmetici: studi condotti su gestanti hanno evidenziato il maggiore utilizzo di creme per il corpo e saponi dermatologici. Risulta invece ridotto drasticamente l'uso di tinte per capelli, profumi, smalto e solvente per unghie. Alcuni ingredienti, prima ritenuti pienamente sicuri, sono stati vietati o ne sono state ridotte le concentrazioni ammesse a causa delle preoccupazioni insorte circa la sicurezza per la salute materno-fetale. Nella mia tesi mi sono occupata di raccogliere alcuni tra gli studi scientifici che prendono in considerazione l'uso di cosmetici in gravidanza, analizzando come la normativa di riferimento abbia risposto alle problematiche insorte dall'utilizzo di cosmetici in gestazione. Sono stati valutati i cambiamenti intercorsi nella legislazione degli ultimi anni relativa ai prodotti cosmetici, per arrivare alla regolamentazione odierna, nel territorio europeo con uno sguardo alla legislazione mondiale. Gli ingredienti considerati nella mia tesi sono quelli che da tempo sollevano questioni riguardo la loro sicurezza a causa della coesistenza di studi con risultati contrastanti. Tra questi ricordiamo i parabeni, utilizzati come conservanti nella formulazione di molti prodotti cosmetici, da tempo considerati interferenti endocrini. Molti studi, riferendosi alla loro capacità di legarsi ai recettori degli estrogeni, sostengono che potrebbero comportare una serie di effetti ormonali dannosi per le gestanti; per questo il Regolamento 1004/2014 ha posto limiti di utilizzo più stringenti rispetto a quelli previsti in precedenza. Gli ftalati, utilizzati nei profumi per rendere le fragranze meno volatili, sono stati, per la maggior parte, vietati a causa del loro effetto sui recettori degli estrogeni e degli ormoni tiroidei. Triclosan e triclocarban, usati come conservanti in diverse formulazioni o come antimicrobici cutanei soprattutto nei saponi, sono stati regolamentati in funzione del loro utilizzo, limitandone le concentrazioni ammesse. Il benzofenone-3 e i suoi analoghi, usati come filtri solari, sono stati regolamentati con restrizioni in base all'utilizzo come protettivi cutanei o della formulazione. Tra i prodotti di cui comunemente l'utilizzo è sconsigliato in gravidanza, infine, si trovano le tinte per capelli, a causa della loro articolata formulazione, spesso ricca di miscele complesse. Un'analisi a parte è stata svolta per l'esposizione delle gestanti per motivi professionali, verosimilmente più lunga e duratura rispetto a quella del singolo utilizzatore. Per queste categorie di donne è stato riscontrato un rischio più elevato nel caso in cui non adottino le adeguate misure di protezione personale, riportate anche nelle etichette dei prodotti impiegati. Dagli studi effettuati è emersa la possibilità che alcuni dei suddetti ingredienti possano avere un impatto sulla fisiologia umana, nonostante ciò possa accadere a concentrazioni più elevate di quelle a cui si è esposti con i cosmetici. I singoli ingredienti non costituiscono un rischio, ma possono accumularsi nell'organismo, poiché possono derivare da più fonti. La normativa europea è attenta nella tutela della salute dei consumatori, ma il consiglio da parte del farmacista diventa insostituibile nel guidare l'acquisto del giusto cosmetico.
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