The restoration work conducted on the E. 158 helmet has been an interesting opportunity for an in-depth study of the evolution of the cavalry headgear in the first half of the 19th century. The results obtained from the stylistic analysis have allowed us to recognize in the helmet E. 158 the main characteristics of the model in use between 1822 and 1833, the forerunner of helmets with the iron cup used by Italian cavalry regiments for more than a century. The absence of other known examples within public collections makes this extremely rare artifact from the Royal Armory of Turin a key piece in the chronological reconstruction of the history of the Italian cavalry headgear. Thanks to stylistic comparisons, it was possible to ascertain the authenticity of the artifact, despite the various modifications that have undergone throughout its conservation history. It was also possible to reconstruct part of the conservation events within the Royal Armory of Turin, tracing the movements as part of the exhibition from its arrival at the museum in the early 1900s to the restoration carried out in 2007 and its subsequent preservation within the storage rooms. Combining the data obtained from the study of the marks of workmanship on the artifact, and the analysis of the collection of headgear and tools kept at the Pinerolo Cavalry Museum, it has been possible to shed light on the construction techniques of this unique type of helmet, leading to a better understanding of the different materials used and the restraint systems present. An in-depth diagnostic campaign was carried out, which was fundamental during the study and characterization of the different constituent materials, as well as the identification of the construction systems. The methodological approach of the restoration was directed towards the principles of minimum intervention and maximum reversibility, to guarantee the chemical and physical stabilization of the materials for lasting preservation over time. The work carried out has made it possible to restore the correct legibility of the work, also relocating the monster headband and the leather strap, important elements in the perspective of a complete and historically accurate fruition of the artifact. Lastly, the aspects related to the exhibition and the preventive conservation of the E. 158 helmet were examined, providing the most suitable indications and parameters for its conservation, both within the exhibition of the Royal Armoury and in storage, with a view to a better transmission to the future.
L’intervento di restauro condotto sull’elmo E.158 ha costituito un’importante occasione di studio e approfondimento nell’ambito dell’evoluzione del copricapo di cavalleria nella prima metà del XIX secolo. I risultati ottenuti dall’analisi stilistica hanno permesso di riconoscere nell’elmo E.158 le caratteristiche principali del modello in uso tra il 1822 e il 1833, capostipite degli elmi con il coppo in ferro impiegati dai diversi reggimenti di cavalleria italiana per più di un secolo. L’assenza di altri esemplari noti all’interno delle collezioni pubbliche rende questo rarissimo manufatto dell’Armeria Reale di Torino un tassello fondamentale nella ricostruzione cronologica della storia del copricapo della cavalleria italiana. Grazie ai confronti stilistici è stato possibile accertare l’autenticità dell’opera, seppur riconoscendo le diverse modifiche a cui è stato sottoposto nel corso della sua storia conservativa. Sono state inoltre ricostruite le vicende conservative dell’elmo all’interno dell’Armeria Reale di Torino, ripercorrendo gli spostamenti subiti nell’ambito del percorso espositivo dall’arrivo al museo agli inizi del ‘900, fino al restauro effettuato nel 2007 e la successiva conservazione all’interno dei depositi. Intersecando i dati desunti dallo studio dei segni di lavorazione presenti sul manufatto, e dall’analisi della collezione di copricapi e utensili conservati al Museo dell’Arma di Cavalleria di Pinerolo, è stato possibile far luce sulle tecniche di costruzione di questa singolare tipologia di elmi, in relazione ai differenti materiali impiegati e ai sistemi di vincolo presenti. L’approfondita campagna diagnostica realizzata in fase preliminare è stata fondamentale nello studio e nella caratterizzazione dei diversi materiali costitutivi, così come nell’individuazione dei sistemi costruttivi. L’impostazione metodologica dell’intervento è stata indirizzata verso i principi di minimo intervento e massima reversibilità, al fine di garantire la stabilizzazione chimico fisica dei materiali per una conservazione duratura nel tempo. Il lavoro svolto ha permesso di restituire la corretta leggibilità dell’opera, anche grazie alla ricollocazione del ceffo di mostro e del cinturino in cuoio, elementi importanti nell’ottica di una fruizione il più possibile completa e storicamente accurata del manufatto. In ultimo sono stati approfonditi gli aspetti legati all’esposizione e alla conservazione preventiva dell’elmo E.158, fornendo le indicazioni e i parametri più idonei per la sua conservazione, sia all’interno del percorso espositivo dell’Armeria Reale, sia nei depositi, nell’ottica di una migliore trasmissione al futuro.
L'elmo di cavalleria E.158 proveniente dall'Armeria Reale di Torino. Studio e restauro di un raro esemplare del 1822.
ALESSI, LUDOVICA
2021/2022
Abstract
L’intervento di restauro condotto sull’elmo E.158 ha costituito un’importante occasione di studio e approfondimento nell’ambito dell’evoluzione del copricapo di cavalleria nella prima metà del XIX secolo. I risultati ottenuti dall’analisi stilistica hanno permesso di riconoscere nell’elmo E.158 le caratteristiche principali del modello in uso tra il 1822 e il 1833, capostipite degli elmi con il coppo in ferro impiegati dai diversi reggimenti di cavalleria italiana per più di un secolo. L’assenza di altri esemplari noti all’interno delle collezioni pubbliche rende questo rarissimo manufatto dell’Armeria Reale di Torino un tassello fondamentale nella ricostruzione cronologica della storia del copricapo della cavalleria italiana. Grazie ai confronti stilistici è stato possibile accertare l’autenticità dell’opera, seppur riconoscendo le diverse modifiche a cui è stato sottoposto nel corso della sua storia conservativa. Sono state inoltre ricostruite le vicende conservative dell’elmo all’interno dell’Armeria Reale di Torino, ripercorrendo gli spostamenti subiti nell’ambito del percorso espositivo dall’arrivo al museo agli inizi del ‘900, fino al restauro effettuato nel 2007 e la successiva conservazione all’interno dei depositi. Intersecando i dati desunti dallo studio dei segni di lavorazione presenti sul manufatto, e dall’analisi della collezione di copricapi e utensili conservati al Museo dell’Arma di Cavalleria di Pinerolo, è stato possibile far luce sulle tecniche di costruzione di questa singolare tipologia di elmi, in relazione ai differenti materiali impiegati e ai sistemi di vincolo presenti. L’approfondita campagna diagnostica realizzata in fase preliminare è stata fondamentale nello studio e nella caratterizzazione dei diversi materiali costitutivi, così come nell’individuazione dei sistemi costruttivi. L’impostazione metodologica dell’intervento è stata indirizzata verso i principi di minimo intervento e massima reversibilità, al fine di garantire la stabilizzazione chimico fisica dei materiali per una conservazione duratura nel tempo. Il lavoro svolto ha permesso di restituire la corretta leggibilità dell’opera, anche grazie alla ricollocazione del ceffo di mostro e del cinturino in cuoio, elementi importanti nell’ottica di una fruizione il più possibile completa e storicamente accurata del manufatto. In ultimo sono stati approfonditi gli aspetti legati all’esposizione e alla conservazione preventiva dell’elmo E.158, fornendo le indicazioni e i parametri più idonei per la sua conservazione, sia all’interno del percorso espositivo dell’Armeria Reale, sia nei depositi, nell’ottica di una migliore trasmissione al futuro.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
864527A_documentazionegrafica-tav.3c.zip
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
258.3 kB
Formato
Unknown
|
258.3 kB | Unknown | |
864527_tesialessi-elaboratodefinitivo.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
25.03 MB
Formato
Adobe PDF
|
25.03 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/37718