The ozone is an allotropic form of oxygen, it is a highly unstable triatomic molecule in which the oxygen atoms are linked according to a symmetrical structure having an angle of 116.8 °. It was discovered in 1840 by Christian Friederich Schönbein, when, at the University of Basel in Switzerland, during water electrolysis experiments, he noticed the presence of a characteristic odor which he called 'ozone' from the Greek word ozôn, present participle of òzein (have, send smell). Today this gas is produced through the use of UV radiation, electrolytically, with the crown effect or with the cold plasma technique. Thanks to its high oxidizing power, ozone is used in numerous contexts ranging from the sanitization of large air conditioning systems, to the therapeutic use for circulatory problems or orthopedic pathologies, while presenting a toxicity that in humans it is dose and exposure dependent. In this paper it was intended to deepen different aspects related to ozonated oils, a type of product that is obtained thanks to the reaction of ozone with unsaturated fatty acids present in vegetable oil and which leads to the formation of chemical species called ozonides. The characteristic antimicrobial activity ascribed to these particular oils has determined their use for the topical treatment of different pathologies, mainly related to the ophthalmological, dental and gynecological fields. Therefore, aspects related to these products were taken into consideration and discussed, such as: the chemical-physical parameters, the methods useful for analytical controls, stability, antimicrobial activity, production and administration systems, together with their possible side effects. Although ozonated oils can be proposed in the prevention and treatment of some types of local infections as an alternative to other topical antimicrobial agents, further studies aimed not only at considering their clinical outcome and bacterial resistance, but also for their more in-depth chemical characterization and for the formulation of products with optimized skin permeability would be desirable.

L'ozono è una forma allotropica dell'ossigeno: si tratta di una molecola triatomica altamente instabile nella quale gli atomi di ossigeno sono legati secondo una struttura simmetrica avente un angolo di 116,8°. È stato scoperto nel 1840 da Christian Friederich Schönbein, quando, all'università di Basilea, durante esperimenti di elettrolisi dell'acqua, notò la presenza di un odore caratteristico che chiamò “ozono” dalla parola greca ozôn, participio presente di òzein (avere, mandare odore). Oggi questo gas viene prodotto attraverso l'utilizzo di radiazioni UV, per via elettrolitica, con l'effetto corona o con la tecnica del plasma freddo. Grazie al suo elevato potere ossidante, l'ozono viene utilizzato in numerosi contesti che vanno dalla sanificazione di grandi impianti per il condizionamento dell'aria, all'uso terapeutico per problematiche circolatorie o patologie ortopediche, pur presentando una tossicità che nell'uomo è dose ed esposizione dipendente. In questo elaborato si è inteso approfondire differenti aspetti legati agli oli ozonizzati, una tipologia di prodotto che viene ottenuta grazie alla reazione dell'ozono con gli acidi grassi insaturi presenti nell'olio vegetale e che porta alla formazione di specie chimiche chiamate ozonidi. La caratteristica attività antimicrobica ascritta a questi particolari oli ne ha determinato un impiego per il trattamento topico di differenti patologie, principalmente legate agli ambiti oculistico, odontoiatrico e ginecologico. Sono quindi stati presi in considerazione e discussi, aspetti relativi a questi prodotti quali: i parametri chimico-fisici, le metodiche utili ai controlli di tipo analitico, la stabilità, l'attività antimicrobica, i sistemi di produzione e di somministrazione, unitamente ai loro possibili effetti collaterali. Sebbene gli oli ozonizzati possano essere proposti alla prevenzione e al trattamento di alcune tipologie di infezioni locali in alternativa ad altri agenti antimicrobici topici, sarebbe auspicabile che la ricerca realizzasse ulteriori studi ed approfondimenti volti non solo a considerarne l'esito clinico e la resistenza batterica, ma anche per una loro più approfondita caratterizzazione chimica e per la formulazione di prodotti aventi una permeabilità cutanea ottimizzata.

OLI OZONIZZATI E LORO APPLICAZIONI

TREZZOLANI, EDOARDO
2018/2019

Abstract

L'ozono è una forma allotropica dell'ossigeno: si tratta di una molecola triatomica altamente instabile nella quale gli atomi di ossigeno sono legati secondo una struttura simmetrica avente un angolo di 116,8°. È stato scoperto nel 1840 da Christian Friederich Schönbein, quando, all'università di Basilea, durante esperimenti di elettrolisi dell'acqua, notò la presenza di un odore caratteristico che chiamò “ozono” dalla parola greca ozôn, participio presente di òzein (avere, mandare odore). Oggi questo gas viene prodotto attraverso l'utilizzo di radiazioni UV, per via elettrolitica, con l'effetto corona o con la tecnica del plasma freddo. Grazie al suo elevato potere ossidante, l'ozono viene utilizzato in numerosi contesti che vanno dalla sanificazione di grandi impianti per il condizionamento dell'aria, all'uso terapeutico per problematiche circolatorie o patologie ortopediche, pur presentando una tossicità che nell'uomo è dose ed esposizione dipendente. In questo elaborato si è inteso approfondire differenti aspetti legati agli oli ozonizzati, una tipologia di prodotto che viene ottenuta grazie alla reazione dell'ozono con gli acidi grassi insaturi presenti nell'olio vegetale e che porta alla formazione di specie chimiche chiamate ozonidi. La caratteristica attività antimicrobica ascritta a questi particolari oli ne ha determinato un impiego per il trattamento topico di differenti patologie, principalmente legate agli ambiti oculistico, odontoiatrico e ginecologico. Sono quindi stati presi in considerazione e discussi, aspetti relativi a questi prodotti quali: i parametri chimico-fisici, le metodiche utili ai controlli di tipo analitico, la stabilità, l'attività antimicrobica, i sistemi di produzione e di somministrazione, unitamente ai loro possibili effetti collaterali. Sebbene gli oli ozonizzati possano essere proposti alla prevenzione e al trattamento di alcune tipologie di infezioni locali in alternativa ad altri agenti antimicrobici topici, sarebbe auspicabile che la ricerca realizzasse ulteriori studi ed approfondimenti volti non solo a considerarne l'esito clinico e la resistenza batterica, ma anche per una loro più approfondita caratterizzazione chimica e per la formulazione di prodotti aventi una permeabilità cutanea ottimizzata.
ITA
The ozone is an allotropic form of oxygen, it is a highly unstable triatomic molecule in which the oxygen atoms are linked according to a symmetrical structure having an angle of 116.8 °. It was discovered in 1840 by Christian Friederich Schönbein, when, at the University of Basel in Switzerland, during water electrolysis experiments, he noticed the presence of a characteristic odor which he called 'ozone' from the Greek word ozôn, present participle of òzein (have, send smell). Today this gas is produced through the use of UV radiation, electrolytically, with the crown effect or with the cold plasma technique. Thanks to its high oxidizing power, ozone is used in numerous contexts ranging from the sanitization of large air conditioning systems, to the therapeutic use for circulatory problems or orthopedic pathologies, while presenting a toxicity that in humans it is dose and exposure dependent. In this paper it was intended to deepen different aspects related to ozonated oils, a type of product that is obtained thanks to the reaction of ozone with unsaturated fatty acids present in vegetable oil and which leads to the formation of chemical species called ozonides. The characteristic antimicrobial activity ascribed to these particular oils has determined their use for the topical treatment of different pathologies, mainly related to the ophthalmological, dental and gynecological fields. Therefore, aspects related to these products were taken into consideration and discussed, such as: the chemical-physical parameters, the methods useful for analytical controls, stability, antimicrobial activity, production and administration systems, together with their possible side effects. Although ozonated oils can be proposed in the prevention and treatment of some types of local infections as an alternative to other topical antimicrobial agents, further studies aimed not only at considering their clinical outcome and bacterial resistance, but also for their more in-depth chemical characterization and for the formulation of products with optimized skin permeability would be desirable.
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