The Parliament is defined by the Constitution as a fundamental organ for the Italian state, representative of the political will of citizens and exercising legislative power. Since the 1980s the role of Parliament has been gradually weakened, directly or indirectly, to the advantage of increasingly stronger governments, which degrade the chambers of their legislative and control functions. The "Seconda Repubblica" determines the advent of the new electoral system, of the new parties led by charismatic leaders and of the abuse of practices not exactly corresponding to the constitutional dictates (law decrees, delegated legislation and more). Parliament's role therefore suffers further attacks, reaching the climax of a descending parable which today shows no sign of arrest. In this thesis we will try to frame this phenomenon from a constitutional and historical-institutional point of view, highlighting the bad practices that have led Parliament to play an increasingly sacrificed and marginal role in the eyes of governments and citizens. The relations between parliament and governments from 1994 onwards will also be analyzed, also analyzing some numerical data and attempts to reform the Constitution on the basis of the will and convenience of increasingly stronger and centralized governments
Il Parlamento è definito dalla Costituzione come un organo fondamentale per lo stato italiano, rappresentativo della volontà politica dei cittadini e che esercita il potere legislativo. Dagli anni '80 però il ruolo del Parlamento è stato gradualmente indebolito, in maniera diretta o indiretta, a vantaggio di Governi sempre più forti, svuotando e svilendo sempre più le Camere della loro funzione legislativa e di controllo. La "Seconda Repubblica" sancisce l'avvento del nuovo sistema elettorale maggioritario, dei nuovi partiti guidati da carismatici leader e dell'abuso di pratiche non esattamente corrispondenti ai dettami costituzionali (decreti legge, legislazione delegata e questione di fiducia). Il ruolo del Parlamento subisce quindi ulteriori attacchi, raggiungendo il culmine di una parabola discendente che oggi non accenna a fermarsi. In questo scritto si cercherà di inquadrare questo fenomeno da un punto di vista costituzionale e storico-istituzionale, sottolineando le male pratiche che hanno portato il Parlamento a ricoprire un ruolo sempre più sacrificato e marginale agli occhi di esecutivi e cittadini. Si analizzeranno anche i comportamenti tenuti nei confronti delle Camere da parte dei Governi dal 1994 in avanti, analizzando anche alcuni dati numerici e i tentativi di riformare la Costituzione in base alle volontà e alle convenienze di esecutivi sempre più forti ed accentratori di potere.
Il ruolo del Parlamento in Italia oggi
MAGGIO, FRANCESCO
2018/2019
Abstract
Il Parlamento è definito dalla Costituzione come un organo fondamentale per lo stato italiano, rappresentativo della volontà politica dei cittadini e che esercita il potere legislativo. Dagli anni '80 però il ruolo del Parlamento è stato gradualmente indebolito, in maniera diretta o indiretta, a vantaggio di Governi sempre più forti, svuotando e svilendo sempre più le Camere della loro funzione legislativa e di controllo. La "Seconda Repubblica" sancisce l'avvento del nuovo sistema elettorale maggioritario, dei nuovi partiti guidati da carismatici leader e dell'abuso di pratiche non esattamente corrispondenti ai dettami costituzionali (decreti legge, legislazione delegata e questione di fiducia). Il ruolo del Parlamento subisce quindi ulteriori attacchi, raggiungendo il culmine di una parabola discendente che oggi non accenna a fermarsi. In questo scritto si cercherà di inquadrare questo fenomeno da un punto di vista costituzionale e storico-istituzionale, sottolineando le male pratiche che hanno portato il Parlamento a ricoprire un ruolo sempre più sacrificato e marginale agli occhi di esecutivi e cittadini. Si analizzeranno anche i comportamenti tenuti nei confronti delle Camere da parte dei Governi dal 1994 in avanti, analizzando anche alcuni dati numerici e i tentativi di riformare la Costituzione in base alle volontà e alle convenienze di esecutivi sempre più forti ed accentratori di potere.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/37690