Alla base di questo studio vi è l’analisi del Disturbo Oppositivo Provocatorio. In particolare, si pone l’attenzione sulle strategie di intervento atte a favorire l’apprendimento di tali studenti. Le motivazioni che mi hanno spinto ad approfondire tale tema hanno una duplice natura. In primo luogo sono state motivate da alcune esperienze vissute durante il mio percorso lavorativo e di tirocinio, in cui ho osservato e sperimentato difficoltà concrete nella gestione di condotte problematiche. La mia ricerca è partita dalla descrizione del quadro teorico di riferimento per poi giungere alla pratica didattica. L’obiettivo di questa tesi di laurea è quello di dimostrare che le strategie non coercitive rappresentano la scelta migliore nella gestione dei comportamenti oppositivi, poiché si basano sul riconoscimento dell’altro in quanto persona unica. La relazione, infatti, è di fatto la base da cui partire per costruire un apprendimento significativo. L’elaborato è articolato in quattro capitoli: il primo capitolo illustra il DOP dal punto di vista clinico, soffermandosi sulle sue caratteristiche, la sua eziologia, la diagnosi e la presa in carico riabilitativa. Il secondo capitolo descrive il comportamento dello studente con DOP all’interno del contesto scolastico, con particolare attenzione alle sue relazioni con l’insegnante ed i pari. Il terzo capitolo intende presentare le numerose sfaccettature del comportamento oppositivo, il quale può essere motivato da differenti cause (bullismo, abusi, carenza di abilità sociali). Il quarto capitolo, infine, delinea alcune strategie d’intervento didattico nella gestione dei comportamenti oppositivi,partendo dagli studi di Gordon, Perrenoud, Dreikurs, Foxx, Adler, Dewey, Nelsen. Grazie a questo lavoro di ricerca è stato possibile analizzare una tematica complessa ed ai più sconosciuta come quella dei Disturbi del Comportamento.
Il Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP) Strategie d'intervento nel contesto scolastico
LONGOBARDI, ELISA
2021/2022
Abstract
Alla base di questo studio vi è l’analisi del Disturbo Oppositivo Provocatorio. In particolare, si pone l’attenzione sulle strategie di intervento atte a favorire l’apprendimento di tali studenti. Le motivazioni che mi hanno spinto ad approfondire tale tema hanno una duplice natura. In primo luogo sono state motivate da alcune esperienze vissute durante il mio percorso lavorativo e di tirocinio, in cui ho osservato e sperimentato difficoltà concrete nella gestione di condotte problematiche. La mia ricerca è partita dalla descrizione del quadro teorico di riferimento per poi giungere alla pratica didattica. L’obiettivo di questa tesi di laurea è quello di dimostrare che le strategie non coercitive rappresentano la scelta migliore nella gestione dei comportamenti oppositivi, poiché si basano sul riconoscimento dell’altro in quanto persona unica. La relazione, infatti, è di fatto la base da cui partire per costruire un apprendimento significativo. L’elaborato è articolato in quattro capitoli: il primo capitolo illustra il DOP dal punto di vista clinico, soffermandosi sulle sue caratteristiche, la sua eziologia, la diagnosi e la presa in carico riabilitativa. Il secondo capitolo descrive il comportamento dello studente con DOP all’interno del contesto scolastico, con particolare attenzione alle sue relazioni con l’insegnante ed i pari. Il terzo capitolo intende presentare le numerose sfaccettature del comportamento oppositivo, il quale può essere motivato da differenti cause (bullismo, abusi, carenza di abilità sociali). Il quarto capitolo, infine, delinea alcune strategie d’intervento didattico nella gestione dei comportamenti oppositivi,partendo dagli studi di Gordon, Perrenoud, Dreikurs, Foxx, Adler, Dewey, Nelsen. Grazie a questo lavoro di ricerca è stato possibile analizzare una tematica complessa ed ai più sconosciuta come quella dei Disturbi del Comportamento.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/37603