La tesi descrive l’impatto psicologico della malattia infantile, i possibili interventi per migliorare la qualità della vita del bambino e per realizzare un approccio educativo globale, nello studio sono state analizzate l’influenza del gioco e della creatività, due strumenti importanti per sollecitare la parte sana del piccolo paziente e per aiutarlo a maturare un rapporto positivo con un ambiente che potrebbe apparirgli ostile. A tale scopo, specifiche attività ludiche, volte a stimolare la creatività, sono state utilizzate per favorire lo sviluppo di abilità cognitive e psicosociali in una bambina di 7 anni di età non scolarizzata e ospedalizzata. Attraverso l’ideazione, la costruzione e la sperimentazione di un laboratorio creativo è stata rilevata l’efficacia per lo sviluppo della creatività in quanto processo cognitivo e per il potenziamento delle abilità psicosociali in un contesto di ospedalizzazione. Gli studi in merito alle ricadute psicologiche della malattia infantile sono stati analizzati con una rassegna storica sul processo di umanizzazione dei reparti pediatrici in Italia e una descrizione degli interventi realizzati nel nostro Paese per migliorare la qualità della vita dei bambini ospedalizzati. È stato anche analizzato l’impatto del gioco e della creatività nel piccolo paziente oncologico dal punto di vista intellettivo ed emotivo, nonché dell’apprendimento. In particolare, si è descritto come tali strumenti possano diventare un supporto per stimolare la capacità di “resilienza” del bambino per aiutarlo a mantenere attiva la propria identità. Lo sviluppo di questo percorso è proseguito con un approfondimento sul tema della creatività e i relativi studi dal punto di vista psicopedagogico e didattico, sono stati illustrati gli strumenti necessari a generare esperienze qualitativamente rilevanti, affinché, attraverso l’utilizzo della creatività, si possano raggiungere risultati significativi nello sviluppo cognitivo del bambino. Si sono poi esaminate le quindici fasi utilizzate nella ricerca in ambito educativo e, al termine della sperimentazione, le ipotesi di ricerca sono state confrontate con i risultati ottenuti. È stato descritto il laboratorio creativo ed è stata verificata, attraverso un’analisi qualitativa e quantitativa, l’efficacia dello stesso nel potenziamento della creatività, sia a livello cognitivo, sia nel rafforzamento delle abilità psicosociali. Dopo una prima fase di analisi anamnestica sono state misurate le variabili dipendenti attraverso gli strumenti di rilevazione, accompagnate da una rigorosa osservazione dei comportamenti. È seguita quindi la medesima misurazione al termine del protocollo di ricerca, al fine di rilevare la situazione finale per accertare o meno la significativa influenza del laboratorio creativo. Sono quindi stati illustrati i dieci incontri realizzati con il soggetto, evidenziando gli obiettivi e la dimensione organizzativa considerando tempo, spazio e materiali utilizzati. È stata inoltre fornita un’approfondita documentazione, costituita dagli esiti dei lavori eseguiti della bambina, da alcuni stralci dei dialoghi più rilevanti e dalle fotografie ambientali. Sono poi stati esaminati i risultati della sperimentazione dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Le situazioni iniziale e finale sono state confrontate attraverso il supporto di grafici, questo ha consentito di valutare l’efficacia del laboratorio rispetto alla creatività e alle abilità psicosociali del soggetto.

Al servizio dell’immaginazione infantile. Un laboratorio creativo per contrastare gli effetti psicologici negativi della malattia nel bambino ospedalizzato.

CASALUCI, CATERINA
2021/2022

Abstract

La tesi descrive l’impatto psicologico della malattia infantile, i possibili interventi per migliorare la qualità della vita del bambino e per realizzare un approccio educativo globale, nello studio sono state analizzate l’influenza del gioco e della creatività, due strumenti importanti per sollecitare la parte sana del piccolo paziente e per aiutarlo a maturare un rapporto positivo con un ambiente che potrebbe apparirgli ostile. A tale scopo, specifiche attività ludiche, volte a stimolare la creatività, sono state utilizzate per favorire lo sviluppo di abilità cognitive e psicosociali in una bambina di 7 anni di età non scolarizzata e ospedalizzata. Attraverso l’ideazione, la costruzione e la sperimentazione di un laboratorio creativo è stata rilevata l’efficacia per lo sviluppo della creatività in quanto processo cognitivo e per il potenziamento delle abilità psicosociali in un contesto di ospedalizzazione. Gli studi in merito alle ricadute psicologiche della malattia infantile sono stati analizzati con una rassegna storica sul processo di umanizzazione dei reparti pediatrici in Italia e una descrizione degli interventi realizzati nel nostro Paese per migliorare la qualità della vita dei bambini ospedalizzati. È stato anche analizzato l’impatto del gioco e della creatività nel piccolo paziente oncologico dal punto di vista intellettivo ed emotivo, nonché dell’apprendimento. In particolare, si è descritto come tali strumenti possano diventare un supporto per stimolare la capacità di “resilienza” del bambino per aiutarlo a mantenere attiva la propria identità. Lo sviluppo di questo percorso è proseguito con un approfondimento sul tema della creatività e i relativi studi dal punto di vista psicopedagogico e didattico, sono stati illustrati gli strumenti necessari a generare esperienze qualitativamente rilevanti, affinché, attraverso l’utilizzo della creatività, si possano raggiungere risultati significativi nello sviluppo cognitivo del bambino. Si sono poi esaminate le quindici fasi utilizzate nella ricerca in ambito educativo e, al termine della sperimentazione, le ipotesi di ricerca sono state confrontate con i risultati ottenuti. È stato descritto il laboratorio creativo ed è stata verificata, attraverso un’analisi qualitativa e quantitativa, l’efficacia dello stesso nel potenziamento della creatività, sia a livello cognitivo, sia nel rafforzamento delle abilità psicosociali. Dopo una prima fase di analisi anamnestica sono state misurate le variabili dipendenti attraverso gli strumenti di rilevazione, accompagnate da una rigorosa osservazione dei comportamenti. È seguita quindi la medesima misurazione al termine del protocollo di ricerca, al fine di rilevare la situazione finale per accertare o meno la significativa influenza del laboratorio creativo. Sono quindi stati illustrati i dieci incontri realizzati con il soggetto, evidenziando gli obiettivi e la dimensione organizzativa considerando tempo, spazio e materiali utilizzati. È stata inoltre fornita un’approfondita documentazione, costituita dagli esiti dei lavori eseguiti della bambina, da alcuni stralci dei dialoghi più rilevanti e dalle fotografie ambientali. Sono poi stati esaminati i risultati della sperimentazione dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Le situazioni iniziale e finale sono state confrontate attraverso il supporto di grafici, questo ha consentito di valutare l’efficacia del laboratorio rispetto alla creatività e alle abilità psicosociali del soggetto.
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