Il presente elaborato analizza il tema, di grande attualità legislativa e giurisprudenziale, della responsabilità amministrativa, con particolare riguardo alla recente riforma del 2020 che ha interessato la responsabilità per danno erariale. In un contesto storico che non ha precedenti nella storia italiana e non solo, quale quello segnato dall’emergenza epidemiologica da Covid-19, le cui complicazioni sono tutt’oggi ancora tangibili, l’Italia ha dovuto affrontare non solo una grave crisi sanitaria, ma anche le proprie fragilità a livello economico. Per far fronte alle difficoltà in atto, in ottemperanza al Piano nazionale di ripresa e resilienza di ispirazione europea, l’Italia ha previsto importanti riforme e rinnovamenti nell’ambito dell’amministrazione pubblica al fine di rendere il servizio più efficiente e rapido. E’ in questa circostanza di “sburocratizzazione” dell’apparato amministrativo che si inserisce il nuovo d.l. n.76/2020, meglio noto come Decreto Semplificazioni, nonché parte dell’oggetto di studio del presente elaborato. Si è visto inoltre che, la ratio ispiratrice della riforma in esame attiene innanzitutto alla volontà del legislatore di contrastare il fenomeno, noto già da tempo, della c.d “paura della firma” ovvero il timore, per il dipendente pubblico, di essere esposto ad un ristoro dei danni causati all’erario nell’esercizio delle proprie funzioni. Sicchè, il citato Decreto Semplificazioni mira a combattere la c.d “burocrazia difensiva”, quale fenomeno patologico dell’amministrazione, che rischia così di bloccare l’azione amministrativa per la paura del pubblico funzionario di incorrere in una qualche responsabilità. A tal proposito, ci si è chiesti se tale strumento si è, nel concreto, rivelato efficace ed esaustivo al fine di combattere le suesposte anomalie dell’apparato amministrativo. Con l’applicazione di un approccio critico e analitico alla materia e allo strumento normativo utilizzato, si è tentato dunque, di fornire una risposta al quesito, del tutto personale e soggettiva. Successivamente, per poter avere un quadro generale delle conseguenze che la novella legislativa ha comportato nella prassi applicativa e per poter quindi rispondere al quesito circa l’effettiva efficacia della modifica, si è poi proceduto ad analizzare i vari risvolti della riforma in un ambito -quello sanitario- in cui l’esigenza di rinnovamento per fronteggiare la c.d “medical malpractice” è stata da lungo tempo fortemente avvertita.

La riforma della responsabilità amministrativa e i rimedi alla burocrazia difensiva

MARCO, GIULIA
2022/2023

Abstract

Il presente elaborato analizza il tema, di grande attualità legislativa e giurisprudenziale, della responsabilità amministrativa, con particolare riguardo alla recente riforma del 2020 che ha interessato la responsabilità per danno erariale. In un contesto storico che non ha precedenti nella storia italiana e non solo, quale quello segnato dall’emergenza epidemiologica da Covid-19, le cui complicazioni sono tutt’oggi ancora tangibili, l’Italia ha dovuto affrontare non solo una grave crisi sanitaria, ma anche le proprie fragilità a livello economico. Per far fronte alle difficoltà in atto, in ottemperanza al Piano nazionale di ripresa e resilienza di ispirazione europea, l’Italia ha previsto importanti riforme e rinnovamenti nell’ambito dell’amministrazione pubblica al fine di rendere il servizio più efficiente e rapido. E’ in questa circostanza di “sburocratizzazione” dell’apparato amministrativo che si inserisce il nuovo d.l. n.76/2020, meglio noto come Decreto Semplificazioni, nonché parte dell’oggetto di studio del presente elaborato. Si è visto inoltre che, la ratio ispiratrice della riforma in esame attiene innanzitutto alla volontà del legislatore di contrastare il fenomeno, noto già da tempo, della c.d “paura della firma” ovvero il timore, per il dipendente pubblico, di essere esposto ad un ristoro dei danni causati all’erario nell’esercizio delle proprie funzioni. Sicchè, il citato Decreto Semplificazioni mira a combattere la c.d “burocrazia difensiva”, quale fenomeno patologico dell’amministrazione, che rischia così di bloccare l’azione amministrativa per la paura del pubblico funzionario di incorrere in una qualche responsabilità. A tal proposito, ci si è chiesti se tale strumento si è, nel concreto, rivelato efficace ed esaustivo al fine di combattere le suesposte anomalie dell’apparato amministrativo. Con l’applicazione di un approccio critico e analitico alla materia e allo strumento normativo utilizzato, si è tentato dunque, di fornire una risposta al quesito, del tutto personale e soggettiva. Successivamente, per poter avere un quadro generale delle conseguenze che la novella legislativa ha comportato nella prassi applicativa e per poter quindi rispondere al quesito circa l’effettiva efficacia della modifica, si è poi proceduto ad analizzare i vari risvolti della riforma in un ambito -quello sanitario- in cui l’esigenza di rinnovamento per fronteggiare la c.d “medical malpractice” è stata da lungo tempo fortemente avvertita.
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