This thesis, co-written, aims to study the actual practices of Outdoor Education in Italian primary schools. Our passion for active methods is inherent in us and drives our interest in bringing educational innovation into the classroom. Starting from the difficulties we ourselves experienced in staying seated and calm in school, with a desire to look out the window and discover an unexplored world, we were able to empathize with the children's opportunities for adventure, the importance of overcoming their limits and boundaries, and heeding the call of our original home, nature. In the theoretical section, we explored the aims of education over the centuries, the history of Outdoor Education and its current implementation methods, biophilia, intersections with active pedagogy, as well as the needs of contemporary children: the use of the often-forgotten body, senses, play as a learning tool, and the spontaneous expression of the child. In the empirical research section, we examined both a parent-led and a state-run school. The observation of the two contexts it occurred through use and application of Shadowing method, researchers position themselves behind the teaching action, reporting everything that happens: speeches, movements, gestures, relocations within environments. The focus is not on people, but on events and phenomena being sampled. Observations were conducted over two weeks, in two third-grade classes, throughout the school day. Subsequently, the recurrences of actions were analyzed and categorized using the Grounded Theory approach. Through this approach, categories were not predetermined but were created following the observations, progressively theorizing the phenomenon and anticipating multiple phases. The outcome of the thesis was the recognition of frequent activities in both schools involving the use of the body, learning units with debates, group activities, natural materials, and ideas and actions originating directly from the children. Play is part of the routines and takes shape both outdoors and indoors through the body and with unstructured or semi-structured materials. The green outdoor environment offers its natural attentional stimuli. Routines and gathering codes/gestures, known as transformers, are necessary to direct the children's attention from one activity to another. Circles and moments of sharing are also recurring. Additionally, we discovered an unexpected link to Emotional Education (anticipatory behavioral codes, awareness in action) and foreign languages, with the frequent use of CLIL (Content and Language Integrated Learning) already in primary school.
L’elaborato, scritto in coppia, mira a studiare le pratiche effettive di Outdoor Education nelle scuole primarie italiane. La passione verso i metodi attivi è insita dentro di noi e motore del nostro interesse verso l’innovazione didattica che intendiamo portare in classe. Partendo dalle difficoltà che noi stessi abbiamo avuto nel restare sempre seduti e tranquilli a scuola, con la voglia di guardare fuori dalla finestra, di scoprire un mondo da noi inesplorato, ci ha permesso di immedesimarci nelle possibilità di avventure dei piccoli, nell’importanza del superamento dei propri limiti e confini, nell’ascolto del richiamo biofilico dell’ambiente naturale. Nella sezione teorica si sono indagate le finalità dell’educazione nel corso dei secoli, la storia della formazione all’aperto e le sue modalità di realizzazione oggi, gli intrecci con la pedagogia attiva, oltre ai bisogni dei bambini contemporanei: l’utilizzo del troppo spesso dimenticato corpo, dei sensi, del gioco come strumento di apprendimento e l’espressione spontanea del fanciullo. Nella sezione di ricerca empirica abbiamo preso in esame una realtà parentale e una statale. L’osservazione dei due contesti è avvenuta tramite l’utilizzo e l’applicazione del metodo Shadowing, i ricercatori si devono così posizionare dietro l’azione didattica riportando tutto quel che avviene: discorsi, movimenti, gesti, spostamenti negli ambienti. Non sono le persone, ma gli avvenimenti e i fenomeni ad essere oggetto di campionamento. Le rilevazioni sono state svolte per due settimane, in due classi terze, per tutto il corso della giornata scolastica. Dopodiché sono state analizzate le ricorsività delle azioni, dando loro un nome, ovvero categorizzandole con il metodo della Grounded Theory. Grazie a tale approccio non sono state scelte categorie aprioristiche, ma esse sono state create solo a seguito delle rilevazioni, teorizzando progressivamente il fenomeno e prevedendo molteplici fasi. L’esito della tesi è stata la ricorsività nel riconoscere in entrambe le scuole frequenti attività in cui impiegare l’utilizzo del corpo, unità di apprendimento con dibattiti, in gruppo, con materiali naturali, con idee e azioni che venissero direttamente dai bambini. Il gioco è parte delle routine e prende forma all’esterno e all’interno attraverso il corpo e con il materiale destrutturato o semidestrutturato. L’ambiente verde offre i suoi stimoli attentivi naturali. Le routine e i codici/gesti di raccoglimento, detti trasformatori, sono necessari per condurre l’attenzione dei fanciulli da un’azione ad un’altra. Sono ricorrenti anche i cerchi e i momenti di condivisione. Inoltre, abbiamo scoperto un inaspettato legame con l’Educazione Emozionale (codici di rinforzo, codici comportamentali anticipatori, consapevolezza nell’agire) e alle lingue straniere, all’utilizzo frequente del CLIL già nella scuola primaria.
Come insegnare attraverso l’Outdoor Education: analisi delle pratiche didattiche in due scuole primarie
BARSOTTI, EDOARDO
2023/2024
Abstract
L’elaborato, scritto in coppia, mira a studiare le pratiche effettive di Outdoor Education nelle scuole primarie italiane. La passione verso i metodi attivi è insita dentro di noi e motore del nostro interesse verso l’innovazione didattica che intendiamo portare in classe. Partendo dalle difficoltà che noi stessi abbiamo avuto nel restare sempre seduti e tranquilli a scuola, con la voglia di guardare fuori dalla finestra, di scoprire un mondo da noi inesplorato, ci ha permesso di immedesimarci nelle possibilità di avventure dei piccoli, nell’importanza del superamento dei propri limiti e confini, nell’ascolto del richiamo biofilico dell’ambiente naturale. Nella sezione teorica si sono indagate le finalità dell’educazione nel corso dei secoli, la storia della formazione all’aperto e le sue modalità di realizzazione oggi, gli intrecci con la pedagogia attiva, oltre ai bisogni dei bambini contemporanei: l’utilizzo del troppo spesso dimenticato corpo, dei sensi, del gioco come strumento di apprendimento e l’espressione spontanea del fanciullo. Nella sezione di ricerca empirica abbiamo preso in esame una realtà parentale e una statale. L’osservazione dei due contesti è avvenuta tramite l’utilizzo e l’applicazione del metodo Shadowing, i ricercatori si devono così posizionare dietro l’azione didattica riportando tutto quel che avviene: discorsi, movimenti, gesti, spostamenti negli ambienti. Non sono le persone, ma gli avvenimenti e i fenomeni ad essere oggetto di campionamento. Le rilevazioni sono state svolte per due settimane, in due classi terze, per tutto il corso della giornata scolastica. Dopodiché sono state analizzate le ricorsività delle azioni, dando loro un nome, ovvero categorizzandole con il metodo della Grounded Theory. Grazie a tale approccio non sono state scelte categorie aprioristiche, ma esse sono state create solo a seguito delle rilevazioni, teorizzando progressivamente il fenomeno e prevedendo molteplici fasi. L’esito della tesi è stata la ricorsività nel riconoscere in entrambe le scuole frequenti attività in cui impiegare l’utilizzo del corpo, unità di apprendimento con dibattiti, in gruppo, con materiali naturali, con idee e azioni che venissero direttamente dai bambini. Il gioco è parte delle routine e prende forma all’esterno e all’interno attraverso il corpo e con il materiale destrutturato o semidestrutturato. L’ambiente verde offre i suoi stimoli attentivi naturali. Le routine e i codici/gesti di raccoglimento, detti trasformatori, sono necessari per condurre l’attenzione dei fanciulli da un’azione ad un’altra. Sono ricorrenti anche i cerchi e i momenti di condivisione. Inoltre, abbiamo scoperto un inaspettato legame con l’Educazione Emozionale (codici di rinforzo, codici comportamentali anticipatori, consapevolezza nell’agire) e alle lingue straniere, all’utilizzo frequente del CLIL già nella scuola primaria.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
849139_barsotti-giachino.comeinsegnareattraversoloutdooreducationanalisidellepratichedidatticheinduescuoleprimarie.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
3.08 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.08 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/37310