La tesi esplora il fenomeno delle baby gang in Italia, con particolare attenzione all'influenza delle narrazioni mediatiche e alle possibili politiche di intervento. Attraverso un'analisi critica e comparativa, la ricerca esamina come i mass media influenzino la percezione pubblica della criminalità minorile, contribuendo spesso a distorsioni della realtà attraverso la creazione di panico morale e stereotipi. Viene approfondito il contesto sociale, economico e culturale in cui si sviluppano le baby gang, ponendo in evidenza le somiglianze e le differenze con fenomeni simili in altri paesi. La ricerca dedica poi una sezione significativa alle risposte istituzionali alla criminalità minorile, analizzando le strategie preventive e repressive adottate da scuole, comunità e sistema giudiziario. Viene messo in discussione l'approccio repressivo basato sulla detenzione, proponendo invece soluzioni alternative quali la giustizia riparativa e l’istituto della messa alla prova, che mirano a una rieducazione efficace dei giovani delinquenti. L'analisi si conclude con una riflessione sul sistema di giustizia minorile italiano, sottolineando l'importanza di un approccio educativo che coinvolga non solo il giovane reo, ma anche la sua famiglia e la comunità di appartenenza. Viene evidenziata la necessità di riconsiderare il ruolo del carcere, proponendo misure che responsabilizzino il giovane e favoriscano il suo reinserimento sociale. La tesi propone infine una visione integrata della lotta alla criminalità minorile, che tenga conto delle complessità del fenomeno e delle sfide poste dall'era digitale, suggerendo politiche di intervento che siano in grado di bilanciare prevenzione, educazione e repressione in modo efficace e sostenibile.
Il fenomeno delle baby gang: un'analisi delle narrative mediatiche e delle possibili politiche di intervento
CONDÒ, SARA
2023/2024
Abstract
La tesi esplora il fenomeno delle baby gang in Italia, con particolare attenzione all'influenza delle narrazioni mediatiche e alle possibili politiche di intervento. Attraverso un'analisi critica e comparativa, la ricerca esamina come i mass media influenzino la percezione pubblica della criminalità minorile, contribuendo spesso a distorsioni della realtà attraverso la creazione di panico morale e stereotipi. Viene approfondito il contesto sociale, economico e culturale in cui si sviluppano le baby gang, ponendo in evidenza le somiglianze e le differenze con fenomeni simili in altri paesi. La ricerca dedica poi una sezione significativa alle risposte istituzionali alla criminalità minorile, analizzando le strategie preventive e repressive adottate da scuole, comunità e sistema giudiziario. Viene messo in discussione l'approccio repressivo basato sulla detenzione, proponendo invece soluzioni alternative quali la giustizia riparativa e l’istituto della messa alla prova, che mirano a una rieducazione efficace dei giovani delinquenti. L'analisi si conclude con una riflessione sul sistema di giustizia minorile italiano, sottolineando l'importanza di un approccio educativo che coinvolga non solo il giovane reo, ma anche la sua famiglia e la comunità di appartenenza. Viene evidenziata la necessità di riconsiderare il ruolo del carcere, proponendo misure che responsabilizzino il giovane e favoriscano il suo reinserimento sociale. La tesi propone infine una visione integrata della lotta alla criminalità minorile, che tenga conto delle complessità del fenomeno e delle sfide poste dall'era digitale, suggerendo politiche di intervento che siano in grado di bilanciare prevenzione, educazione e repressione in modo efficace e sostenibile.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/37300