La tesi si inserisce nel campo di ricerca in didattica della matematica focalizzandosi sul problem solving e sul problem posing. L’attività di risoluzione dei problemi, o problem solving, costituisce il nucleo centrale dell’operato del matematico, per questo motivo è fondamentale sviluppare abilità in questo ambito fin dalla scuola primaria. Il problem solving è un’attività molto complessa, che richiede lo sviluppo di diverse abilità, tra cui la capacità di analizzare informazioni in modo critico, la creatività nel formulare soluzioni, la pianificazione e l’organizzazione di passaggi logici. Strettamente collegato al problem solving, il problem posing è definito come il processo di formulazione dei problemi ed è un approccio che viene spesso trascurato e poco incentivato all’interno delle classi. Per la sua complessità, nella prassi didattica, la risoluzione dei problemi viene affrontata convenzionalmente attraverso strategie come quella dell’individuazione di parole-chiave associate all’operazione da svolgere, snaturando completamente l’attività di problem solving autentico. L’obiettivo della tesi è quello di indagare se e come l’integrazione di problem posing e problem solving possa favorire un atteggiamento positivo nei confronti della matematica da parte degli studenti. Tale finalità è perseguita tramite la proposta di diverse attività, presentate prevalentemente sottoforma di gioco e di sfide collaborative, che incoraggino gli studenti a riflettere e a ragionare in modo efficace. La sperimentazione è stata svolta in una classe seconda della scuola primaria. La raccolta dei dati è avvenuta a partire da fonti differenti: innanzitutto, sono stati elaborati due questionari, iniziale e finale, da somministrare agli studenti; quindi, sono state proposte attività di brainstorming e sono state raccolte le osservazioni poste in classe dall’insegnante, avvalendosi anche dell’ausilio di riprese video. Infine, sono stati considerati i protocolli degli studenti, documenti che hanno reso possibile individuare le diverse strategie risolutive adottate. Tali informazioni sono state elaborate in modo qualitativo al fine di delineare i diversi approcci risolutivi adottati dagli studenti e di osservare una possibile evoluzione nell’atteggiamento degli stessi nei confronti dell’attività di risoluzione dei problemi.

Un approccio integrato tra Problem Solving e Problem Posing per lo sviluppo di un atteggiamento positivo in matematica alla scuola primaria

GARINO, GIADA
2023/2024

Abstract

La tesi si inserisce nel campo di ricerca in didattica della matematica focalizzandosi sul problem solving e sul problem posing. L’attività di risoluzione dei problemi, o problem solving, costituisce il nucleo centrale dell’operato del matematico, per questo motivo è fondamentale sviluppare abilità in questo ambito fin dalla scuola primaria. Il problem solving è un’attività molto complessa, che richiede lo sviluppo di diverse abilità, tra cui la capacità di analizzare informazioni in modo critico, la creatività nel formulare soluzioni, la pianificazione e l’organizzazione di passaggi logici. Strettamente collegato al problem solving, il problem posing è definito come il processo di formulazione dei problemi ed è un approccio che viene spesso trascurato e poco incentivato all’interno delle classi. Per la sua complessità, nella prassi didattica, la risoluzione dei problemi viene affrontata convenzionalmente attraverso strategie come quella dell’individuazione di parole-chiave associate all’operazione da svolgere, snaturando completamente l’attività di problem solving autentico. L’obiettivo della tesi è quello di indagare se e come l’integrazione di problem posing e problem solving possa favorire un atteggiamento positivo nei confronti della matematica da parte degli studenti. Tale finalità è perseguita tramite la proposta di diverse attività, presentate prevalentemente sottoforma di gioco e di sfide collaborative, che incoraggino gli studenti a riflettere e a ragionare in modo efficace. La sperimentazione è stata svolta in una classe seconda della scuola primaria. La raccolta dei dati è avvenuta a partire da fonti differenti: innanzitutto, sono stati elaborati due questionari, iniziale e finale, da somministrare agli studenti; quindi, sono state proposte attività di brainstorming e sono state raccolte le osservazioni poste in classe dall’insegnante, avvalendosi anche dell’ausilio di riprese video. Infine, sono stati considerati i protocolli degli studenti, documenti che hanno reso possibile individuare le diverse strategie risolutive adottate. Tali informazioni sono state elaborate in modo qualitativo al fine di delineare i diversi approcci risolutivi adottati dagli studenti e di osservare una possibile evoluzione nell’atteggiamento degli stessi nei confronti dell’attività di risoluzione dei problemi.
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