L’obiettivo della ricerca che ha mosso il presente lavoro di tesi è quello di individuare l’efficacia del laboratorio di lettura di libri inclusivi nel potenziamento dei processi cognitivi dei bambini. Il primo assioma della comunicazione individuato da Watzlawick è che “non si può non comunicare”. Ciò non significa che sia sempre facile esercitare tale funzione, soprattutto se ci troviamo in presenza di persone con Bisogni Comunicativi Complessi (BCC). Che sia per una disabilità, per un disturbo evolutivo specifico o per una situazione momentanea dovuta ad una recente immigrazione da un altro Paese, molti bambini ed adulti si trovano a vedere negati i propri diritti di comunicazione, non avendo modo di esprimersi o fare richieste. Ecco allora che i simboli della Comunicazione Aumentativa Alternativa vengono in soccorso, rappresentando un valido supporto per creare un punto d’incontro tra due mondi che altrimenti non potrebbero mai incontrarsi in modo diretto, ma solo attraverso parole e racconti di altri. Con il suo utilizzo in ogni ambiente di vita del bambino con BCC è possibile garantire tali diritti e per fare questo è necessario lo sviluppo di una rete educativa e professionale attorno all’individuo, in modo da condividere strategie, aggiornamenti e interventi, partendo dalla valorizzazione del sapere esperto dei genitori. Uno dei modi per garantire l’esposizione a tali simboli in entrata è l’utilizzo della lettura ad alta voce condivisa e dell’utilizzo degli IN-book. La lettura di storie infatti permette al bambino di immedesimarsi, ricavando dei modelli di comportamento, elaborando le proprie paure e le proprie insicurezze ed incrementando il lessico. Se questa poi è arricchita dall’utilizzo dei simboli e del modelling durante la lettura, è possibile aiutare il bambino nel canalizzare la propria attenzione e ad attivare la comprensione di ciò che stiamo dicendo, potendo usufruire di tre differenti stimoli: voce, immagine e parola scritta. L’unione di tali stimoli permette di incontrare i diversi stili di apprendimento in una classe, diventando non solo utile per i bambini con BCC, ma per tutti. Prendendo le mosse dalle potenzialità di questo strumento in termini di inclusione e di supporto didattico, ho dunque deciso di metterlo alla prova, inserendolo all’interno della struttura proposta dal progetto Fenix per il potenziamento cognitivo. Il risultato è stato la realizzazione di un laboratorio di lettura ad alta voce di libri inclusivi durante il quale sono stati utilizzati giochi ed attività a piccolo gruppo o individuali per stimolare e potenziare tali processi. Al termine è stato prodotto un libro in simboli digitale scritto e realizzato dai bambini che hanno partecipato al laboratorio, partendo da una canzone particolarmente apprezzata dal bambino autistico frequentante la classe prima. In merito al gruppo sperimentale, la progettazione è stata attivata in un contesto umanamente ricco per la sua diversità. Si tratta infatti di una pluriclasse formata dai bambini di prima, seconda e terza della scuola Primaria di Front, a cui si è aggiunta G., esperta conoscitrice di CAA, in quanto viene da lei utilizzata quotidianamente per comunicare, sopperendo alle difficoltà portate da una disabilità complessa. All’interno del gruppo inoltre, si sono riscontrate difficoltà dovute all’interferenza linguistica, in particolare in una bambina arrivata in Italia dal Marocco a settembre. La CAA si è dunque mostrata come strumento versatile per

La CAA: strumento versatile per l'inclusione ed il potenziamento cognitivo. Laboratorio di lettura ad alta voce nella pluriclasse di Front

BUFFO, ILARIA
2023/2024

Abstract

L’obiettivo della ricerca che ha mosso il presente lavoro di tesi è quello di individuare l’efficacia del laboratorio di lettura di libri inclusivi nel potenziamento dei processi cognitivi dei bambini. Il primo assioma della comunicazione individuato da Watzlawick è che “non si può non comunicare”. Ciò non significa che sia sempre facile esercitare tale funzione, soprattutto se ci troviamo in presenza di persone con Bisogni Comunicativi Complessi (BCC). Che sia per una disabilità, per un disturbo evolutivo specifico o per una situazione momentanea dovuta ad una recente immigrazione da un altro Paese, molti bambini ed adulti si trovano a vedere negati i propri diritti di comunicazione, non avendo modo di esprimersi o fare richieste. Ecco allora che i simboli della Comunicazione Aumentativa Alternativa vengono in soccorso, rappresentando un valido supporto per creare un punto d’incontro tra due mondi che altrimenti non potrebbero mai incontrarsi in modo diretto, ma solo attraverso parole e racconti di altri. Con il suo utilizzo in ogni ambiente di vita del bambino con BCC è possibile garantire tali diritti e per fare questo è necessario lo sviluppo di una rete educativa e professionale attorno all’individuo, in modo da condividere strategie, aggiornamenti e interventi, partendo dalla valorizzazione del sapere esperto dei genitori. Uno dei modi per garantire l’esposizione a tali simboli in entrata è l’utilizzo della lettura ad alta voce condivisa e dell’utilizzo degli IN-book. La lettura di storie infatti permette al bambino di immedesimarsi, ricavando dei modelli di comportamento, elaborando le proprie paure e le proprie insicurezze ed incrementando il lessico. Se questa poi è arricchita dall’utilizzo dei simboli e del modelling durante la lettura, è possibile aiutare il bambino nel canalizzare la propria attenzione e ad attivare la comprensione di ciò che stiamo dicendo, potendo usufruire di tre differenti stimoli: voce, immagine e parola scritta. L’unione di tali stimoli permette di incontrare i diversi stili di apprendimento in una classe, diventando non solo utile per i bambini con BCC, ma per tutti. Prendendo le mosse dalle potenzialità di questo strumento in termini di inclusione e di supporto didattico, ho dunque deciso di metterlo alla prova, inserendolo all’interno della struttura proposta dal progetto Fenix per il potenziamento cognitivo. Il risultato è stato la realizzazione di un laboratorio di lettura ad alta voce di libri inclusivi durante il quale sono stati utilizzati giochi ed attività a piccolo gruppo o individuali per stimolare e potenziare tali processi. Al termine è stato prodotto un libro in simboli digitale scritto e realizzato dai bambini che hanno partecipato al laboratorio, partendo da una canzone particolarmente apprezzata dal bambino autistico frequentante la classe prima. In merito al gruppo sperimentale, la progettazione è stata attivata in un contesto umanamente ricco per la sua diversità. Si tratta infatti di una pluriclasse formata dai bambini di prima, seconda e terza della scuola Primaria di Front, a cui si è aggiunta G., esperta conoscitrice di CAA, in quanto viene da lei utilizzata quotidianamente per comunicare, sopperendo alle difficoltà portate da una disabilità complessa. All’interno del gruppo inoltre, si sono riscontrate difficoltà dovute all’interferenza linguistica, in particolare in una bambina arrivata in Italia dal Marocco a settembre. La CAA si è dunque mostrata come strumento versatile per
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/37283