Lung adenocarcinoma (ADC) is currently the most common histological type of lung cancer, accounting for up to 50% of cases. Surgical resection can only be performed in 30% of cases. A study by Yambayev et al. in 2021 proposed a stringent set of morphological criteria to identify a novel subset of invasive adenocarcinomas associated with a favorable outcome renamed as "adenocarcinomas of low malignant potential (LMP)". These criteria are: ≤3 cm size tumor, non-mucinous histotype, ≥15% lepidic growth, and absence of the followings: high-grade patterns (≥10% cribriform, ≥5% micropapillary, ≥5% solid), >1 mitosis per 2mm2, necrosis, vascular, lymphatic or pleural invasion, spread through air spaces. In the aforementioned study, out of 328 stage I adenocarcinomas, 16% met the proposed criteria, and the authors obtained a 100% 10 years disease specific survival. The aim of our work was to validate these criteria in a case series of the University of Turin and understand whether this new category could identify a subset of early-stage invasive adenocarcinomas, with a prognosis similar to the known categories of adenocarcinoma in situ and minimally invasive adenocarcinoma. All 274 stage I lung adenocarcinomas resected between 2013 and 2018 in the university hospitals of Turin and Orbassano were reviewed, and 34 cases presenting all the proposed characteristics were selected. All cases were evaluated by microscopic observation after sampling and hematoxylin-eosin staining. Additional analyses were also performed to better characterize these tumors: immunohistochemical stains for Ki67, PHH3 and PD-L1 and staining for elastic fibers. Follow-up data of all cases were obtained. Among the 34 patients, two died due to disease progression within 5 years of follow-up, and this led to a disparity between our disease-specific survival data and the findings of the original study. Furthermore, in the first 5 years of follow-up, no cases of recurrence were observed among our patients, unlike the original US series, where a single case recurred one year after surgery. However, extending the follow-up beyond five years, 3 cases of recurrence were observed in our case study. In conclusion, based on our data, which do not demonstrate 100% survival at 5 years, it appears that the parameters proposed by Yambayev and colleagues do not seem, at least in our region, sufficient to include patients in a new category with a better prognosis. However, this subgroup of tumors follows the biological behavior expected for stage I lung tumors, with excellent survival, and can consequently be stratified for more appropriate disease monitoring.

L'adenocarcinoma polmonare (ADC) è attualmente il tipo istologico più comune di carcinoma polmonare, rappresentandone fino al 50% dei casi. La resezione chirurgica può essere effettuata solo nel 30% dei casi. Uno studio del 2021 di Yambayev e colleghi ha proposto una serie di criteri morfologici rigorosi per identificare un nuovo sottogruppo di adenocarcinomi invasivi associati a un esito favorevole e li ha definiti come “adenocarcinomi a basso potenziale di malignità (LMP)”. Questi criteri sono: dimensione del tumore ≤3 cm, istotipo non mucinoso, ≥15% di crescita lepidica e completa assenza dei seguenti elementi: pattern ad alto grado (≥10% cribroso, ≥5% micropapillare, ≥5% solido), >1 mitosi per 2mm2, necrosi, invasione pleurica vascolare o linfatica, diffusione attraverso gli spazi aerei. Nel suddetto studio su 328 adenocarcinomi in stadio I, il 16% dei casi soddisfaceva i suddetti criteri e gli autori hanno ottenuto una sopravvivenza specifica di malattia del 100% a 10 anni. Lo scopo del nostro lavoro è stato quello di convalidare questi criteri in una casistica dell’Università di Torino e comprendere se questa nuova categoria potesse effettivamente identificare un sottogruppo di adenocarcinomi invasivi in stadio iniziale, con prognosi simile alle categorie note di adenocarcinoma in situ e adenocarcinoma minimamente invasivo. A tale fine, sono stati revisionati tutti i 274 adenocarcinomi polmonari in stadio I sottoposti a resezione tra il 2013 e il 2018 nei due ospedali universitari di Torino e Orbassano, e sono stati selezionati 34 casi che presentavano tutte le caratteristiche proposte. Tutti i casi sono stati valutati con osservazione microscopica dopo campionamento e colorazione con ematossilina-eosina. Sono state anche condotte ulteriori analisi per caratterizzare meglio questi tumori: le colorazioni immunoistochimiche per Ki67, PHH3 e PD-L1 e la colorazione per le fibre elastiche. Di tutti i casi sono stati ottenuti i dati di follow up. Tra i 34 pazienti, due sono deceduti a causa della progressione della malattia entro i 5 anni di follow-up, e avendo avuto una prognosi peggiore rispetto a quanto atteso hanno determinato una discrepanza tra i nostri dati di sopravvivenza specifica di malattia e quelli dello studio originale. Inoltre, nei primi 5 anni di follow-up non è stato osservato alcun caso di recidiva tra i nostri pazienti, a differenza della casistica originale statunitense, ove un singolo caso ha manifestato recidiva un anno dopo l'intervento chirurgico. Tuttavia, allungando il follow-up oltre i cinque anni, nella nostra caisstica sono stati osservati 3 casi di recidiva. Per concludere da quanto evidenziato dal nostro studio i parametri proposti da Yambayev e colleghi non sembrano, almeno alle nostre latitudini, sufficienti per includere i pazienti in una nuova categoria a prognosi migliore in assenza di sopravvivenza del 100% a 5 anni. Tuttavia questo sottogruppo di tumori segue il comportamento biologico atteso per i tumori polmonari in stadio I, comunque con ottime sopravvivenze, e potrà conseguentemente venire stratificato per un monitoraggio più appropriato di malattia.

Analisi di fattori morfologici con significato prognostico nell'adenocarcinoma polmonare

CRIVELLI, FILIPPO
2022/2023

Abstract

L'adenocarcinoma polmonare (ADC) è attualmente il tipo istologico più comune di carcinoma polmonare, rappresentandone fino al 50% dei casi. La resezione chirurgica può essere effettuata solo nel 30% dei casi. Uno studio del 2021 di Yambayev e colleghi ha proposto una serie di criteri morfologici rigorosi per identificare un nuovo sottogruppo di adenocarcinomi invasivi associati a un esito favorevole e li ha definiti come “adenocarcinomi a basso potenziale di malignità (LMP)”. Questi criteri sono: dimensione del tumore ≤3 cm, istotipo non mucinoso, ≥15% di crescita lepidica e completa assenza dei seguenti elementi: pattern ad alto grado (≥10% cribroso, ≥5% micropapillare, ≥5% solido), >1 mitosi per 2mm2, necrosi, invasione pleurica vascolare o linfatica, diffusione attraverso gli spazi aerei. Nel suddetto studio su 328 adenocarcinomi in stadio I, il 16% dei casi soddisfaceva i suddetti criteri e gli autori hanno ottenuto una sopravvivenza specifica di malattia del 100% a 10 anni. Lo scopo del nostro lavoro è stato quello di convalidare questi criteri in una casistica dell’Università di Torino e comprendere se questa nuova categoria potesse effettivamente identificare un sottogruppo di adenocarcinomi invasivi in stadio iniziale, con prognosi simile alle categorie note di adenocarcinoma in situ e adenocarcinoma minimamente invasivo. A tale fine, sono stati revisionati tutti i 274 adenocarcinomi polmonari in stadio I sottoposti a resezione tra il 2013 e il 2018 nei due ospedali universitari di Torino e Orbassano, e sono stati selezionati 34 casi che presentavano tutte le caratteristiche proposte. Tutti i casi sono stati valutati con osservazione microscopica dopo campionamento e colorazione con ematossilina-eosina. Sono state anche condotte ulteriori analisi per caratterizzare meglio questi tumori: le colorazioni immunoistochimiche per Ki67, PHH3 e PD-L1 e la colorazione per le fibre elastiche. Di tutti i casi sono stati ottenuti i dati di follow up. Tra i 34 pazienti, due sono deceduti a causa della progressione della malattia entro i 5 anni di follow-up, e avendo avuto una prognosi peggiore rispetto a quanto atteso hanno determinato una discrepanza tra i nostri dati di sopravvivenza specifica di malattia e quelli dello studio originale. Inoltre, nei primi 5 anni di follow-up non è stato osservato alcun caso di recidiva tra i nostri pazienti, a differenza della casistica originale statunitense, ove un singolo caso ha manifestato recidiva un anno dopo l'intervento chirurgico. Tuttavia, allungando il follow-up oltre i cinque anni, nella nostra caisstica sono stati osservati 3 casi di recidiva. Per concludere da quanto evidenziato dal nostro studio i parametri proposti da Yambayev e colleghi non sembrano, almeno alle nostre latitudini, sufficienti per includere i pazienti in una nuova categoria a prognosi migliore in assenza di sopravvivenza del 100% a 5 anni. Tuttavia questo sottogruppo di tumori segue il comportamento biologico atteso per i tumori polmonari in stadio I, comunque con ottime sopravvivenze, e potrà conseguentemente venire stratificato per un monitoraggio più appropriato di malattia.
ITA
Lung adenocarcinoma (ADC) is currently the most common histological type of lung cancer, accounting for up to 50% of cases. Surgical resection can only be performed in 30% of cases. A study by Yambayev et al. in 2021 proposed a stringent set of morphological criteria to identify a novel subset of invasive adenocarcinomas associated with a favorable outcome renamed as "adenocarcinomas of low malignant potential (LMP)". These criteria are: ≤3 cm size tumor, non-mucinous histotype, ≥15% lepidic growth, and absence of the followings: high-grade patterns (≥10% cribriform, ≥5% micropapillary, ≥5% solid), >1 mitosis per 2mm2, necrosis, vascular, lymphatic or pleural invasion, spread through air spaces. In the aforementioned study, out of 328 stage I adenocarcinomas, 16% met the proposed criteria, and the authors obtained a 100% 10 years disease specific survival. The aim of our work was to validate these criteria in a case series of the University of Turin and understand whether this new category could identify a subset of early-stage invasive adenocarcinomas, with a prognosis similar to the known categories of adenocarcinoma in situ and minimally invasive adenocarcinoma. All 274 stage I lung adenocarcinomas resected between 2013 and 2018 in the university hospitals of Turin and Orbassano were reviewed, and 34 cases presenting all the proposed characteristics were selected. All cases were evaluated by microscopic observation after sampling and hematoxylin-eosin staining. Additional analyses were also performed to better characterize these tumors: immunohistochemical stains for Ki67, PHH3 and PD-L1 and staining for elastic fibers. Follow-up data of all cases were obtained. Among the 34 patients, two died due to disease progression within 5 years of follow-up, and this led to a disparity between our disease-specific survival data and the findings of the original study. Furthermore, in the first 5 years of follow-up, no cases of recurrence were observed among our patients, unlike the original US series, where a single case recurred one year after surgery. However, extending the follow-up beyond five years, 3 cases of recurrence were observed in our case study. In conclusion, based on our data, which do not demonstrate 100% survival at 5 years, it appears that the parameters proposed by Yambayev and colleagues do not seem, at least in our region, sufficient to include patients in a new category with a better prognosis. However, this subgroup of tumors follows the biological behavior expected for stage I lung tumors, with excellent survival, and can consequently be stratified for more appropriate disease monitoring.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/37253